Il frutto benedetto del ventre del… popolo-bue

L’EDITORIALE
di don Giorgio

Il frutto benedetto del ventre

del… popolo-bue

La massa-bue pensa (se è massa-bue come fa a pensare?) che, oltre all’epidermide, non ci sia nulla che possa interessare un’esistenza terrena, da consumare nella pienezza di una efficienza strutturale, il che significa: la realtà dello spirito è roba da visionari, da lasciare nel loro mondo puramente estatico.
Ogni tanto serve anche aggrapparsi a qualche nuvola passeggera, per dare quella parvenza patinata di misticismo da esporre come dipinto di moda anche astratto su qualche parete di casa, aggiungendo, per fare ulteriore bella figura, uno o due libri esoterici possibilmente voluminosi da mettere in primo piano nella libreria di casa, però chiusa a chiave per evitare che a qualche curioso venga la tentazione di leggerlo.
Anche il popolo-bue si mette qualche patacca sulla fronte con parole di qualche poeta ermetico, morto gridando: “Siete tutti minchioni, voi che avete goduto delle minchiate che vi ho scritto”.
Un popolo di minchioni, ed è detto tutto! Leggono “a” e intendono “m”: ogni parola deve iniziare con merda, anche quando pregano nell’Ave: “il frutto del tuo ventre”.
Io non sono irriverente!
Sono invece osceni coloro che adorano un dio esposto in bella vista su una montagna di m…, e c’è sempre una lunga fila in pellegrinaggio di gente devota che sale e sale per raggiungere il loro guru, sempre pronto a esercitare il suo diritto di prima sverginatura.
Dico la verità! Infatti, vedo e constato ogni giorno come questa merda di società sia affamata del frutto del suo ventre, e come neppure ne senta la puzza.
Perché non pormi una semplice domanda: c’è almeno un giusto (uno c’è stato, ed è finito sulla croce!), che gridi al mondo intero: “Minchioni, squartatevi il ventre, lasciate uscire il liquame maleodorante, e manducate un altro cibo!”?
E io aggiungo dalla mia prigione: “Non vi lascerò minchioni, vi toglierò tutta l’epidermide che vi protegge, e vi estrarrò il cuore di pietra. Giuro sulla parola del profeta Ezechiele!”.
Mi basterà l’amore di una Donna, quell’archetipo femminile, da cui è stata generata tutta la Creazione. È in me, divinamente presente in quello Spirito, che come grembo divino partoriva ogni opera della Natura.
Sto parlando della signora Mistica, nome della Donna nobile, che già ai primordi dell’umanità il Signore pronunciava divinamente, mentre tesseva l’ordito dell’Universo.
Non mi ritengo un esaltato, tanto è vero che sono pronto a mandare a quel paese tutta la massa-bue che ogni giorno si riempie di fieno la pancia, e poi l’adora dicendo :”Benedetto il frutto del mio ventre!”.
1 agosto 2020
EDITORIALI DI DON GIORGIO 1
EDITORIALI DI DON GIORGIO 2

1 Commento

  1. antonio ha detto:

    Eppure questo popolo cannibale e apostata, che si abbuffa succhiando avidamente il letame dalle viscere dei suoi simili e si disseta vampirizzando i diritti degli ultimi e dei pochi ancora umani… riesce ad essere più inquietante di quello dei periodi più oscuri storicamente documentati…

    Come questa spregevole ‘generazione infame’, generata e allevata nel più feroce e ostentato satanismo, come questi figli dei figli dei figli di servetti e servette prostrate al consumismo ed al più gretto materialismo… si fosse involuta in un qualcosa di ‘ontologicamente’ peggiore, una materia fetente, malvagia e spiritualmente impotente.

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