I black bloc e l’omertà dei manifestanti di sinistra

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Fino a quando avremo giornalisti di merda come quelli del Fatto Quotidiano che hanno scritto cose veramente inaccettabili: contro i bambini che hanno cantato “siam pronti alla vita”, contro coloro che si sono giustamente scagliati contro il ragazzo che ha dichiarato che, se avesse avuto in mano qualcosa, anch’egli avrebbe spaccato tutto. Non parliamo poi del solito giornalista che, appena apre bocca il papa,  gli bacia anche il culo. 
Anche il Fatto, come altri giornali, hanno parlato di 500 incappucciati violenti che avrebbero messo a fuoco tutta la città di Milano! Erano neanche un centinaio, e hanno colpito qualche zona molto limitata.
Il comportamento delle Forze dell’Ordine stavolta è stato ineccepibile, ma gli idioti giornali di merda di sinistra hanno detto il contrario.
Ho visto in un video i manifestanti cosiddetti pacificisti (che sembravano andassero in chiesa a pregare) che camminavano tutti assorti, mentre qualcuno spaccava una vetrina, come se niente fosse. Vedi foto.
Quanti erano questi pacifisti che volevano contestare l’Expo? Non potevano accerchiare i delinquentelli, figli di papà (come ha detto giustamente Matteo Renzi), e bloccarli?  No, non potevano, loro sono pacifici per natura, tanti pacifici da fare un cazzo tutto il giorno!
In occasione di certe manifestazioni a rischio non si devono dare permessi di nessun genere, neppure per  le sfilate di moda dei nostri dimostranti del cazzo che urlano per la pace o per la bene universale, e poi a casa non muovono un dito per il loro paese. 
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Da Lettera43.it

I black bloc

e l’omertà dei manifestanti di sinistra

Tutti hanno condannato i disordini di Milano. Nessuno ha denunciato i violenti.
di Peppino Caldarola
02 Maggio 2015
La condanna delle violenze e dei violenti che hanno devastato Milano è stata unanime. Tuttavia c’è una ipocrisia profonda nelle formazioni più di sinistra e nei leader dei cosiddetti movimenti, cantanti rap inclusi. La dinamica degli scontri del primo maggio ha portato alla luce diverse tecniche di aggressione. La principale è stata quella di mettere a ferro e fuoco aree della città, poi sono stati gettati per terre le tute nere, i caschi e tutti gli altri oggetti distintivi dei guerriglieri che si sono rifugiati nella manifestazione cosiddetta pacifica.
LEADER POLITICI IN SILENZIO. Eppure non c’è nessuno dei ‘pacifici’ che ha riconosciuto uno di questi teppisti. Non c’è nessun leader dei movimenti, nessun parlamentare di Sinistra ecologia libertà o di altri partiti di sinistra che invita i suoi militanti a denunciare i singoli aggressori che hanno colpito coperti e poi a volto scoperto sono rientrati nell’alveo della manifestazione principale? Il punto è tutto qui.
Noi battemmo le brigate rosse perché lo Stato si riorganizzò, perché vennero sollecitati i pentimenti e i pentiti e perché ci fu Guido Rossa che non si fece ingannare dalla retorica del non si denuncia il «compagno che sbaglia» ma che lo denunciò pagando con la vita.
Oggi siamo in grado di proteggere il leader del movimento o il dirigente di partito che inviti i suoi a dire quel che sa, come siamo in grado di proteggere il giovane antagonista che ha orrore per la violenza e denuncia il proprio compagno.
CHI HA PORTATO SUL POSTO L’UOMO IN SEDIA A ROTELLE? Invece questi appelli non ci sono. Tutti bravi a chiedersi come mai la polizia non ferma i violenti ma nessuno si chiede come può la polizia fare il suo dovere se cittadini informati danno prova di viltà, di omertà, di connivenza.
Negli scontri è stato coinvolto anche un personaggio in sedia a rotelle. Chi lo ha portato lì? Possibile che nessuno vada a interrogare oltre che lui, coloro che lo hanno portato lì per salire ai rami alti della organizzazione violenta? Sono solo domande. Sono domande che chiedono una riposta. Non basta dissociarsi dai violenti. Bisogna denunciarli. I partiti di sinistra più vicini all’antagonismo devono rivolgere appelli alla denuncia dei violenti: devono dire che chi sa parli. Non è delazione, è spirito civico alla Guido Rossa.
Certo è difficile da chiedere a chi ha fatto di un giovane violento come Carlo Giuliani un’icona del pacifismo. La verità è che le forze dell’ordine hanno capito il gigantesco errore/orrore della Diaz mentre gli ultra di sinistra, che sono anche in parlamento, continuano invece a fare i furbi.
mamma baltimora (1)

mamma baltimora (2)

13 Commenti

  1. zorro ha detto:

    Mi sono sbagliato nel dire che i colletti bianchi sono criminali effettivamente si comportano cosi’ per il nostro bene se non ci fossero, noi non riusciremmo a vivere.L’errore dei black blok e’ che attuano la violenza dovrebbero fare come fanno i colletti bianchi usare la loro stessa strategia,farsi le leggi a personam.Purtroppo al mondo esistono i prepotenti che abusano delle semplici pecorelle inermi,e quando queste alzano la testa subito vengono bastonate.Viva EXPO viva la repubblica Viva i colletti bianchi cosi’ spero di essere perdonato e riomologato nel bellissimo sistema di vita attuale.Ieri sera c’e’ stato un miracolo alla 7 hanno intervistato un anarchico!!!!

  2. Paolo ha detto:

    I problemi sono almeno di 2 tipi. Da un lato le forze dell’ordine insufficienti o comunque evidentemente istruite per non bloccare i delinquenti incappucciati, dall’altro – come scrive don Giorgio – l’impreparazione di chi manifestava. Quando le manifestazioni le organizza il sindacato, ad esempio, c’è un servizio d’ordine interno che impedisce infiltrazioni e che opera in sinergia con le forze dell’ordine. Purtroppo nel caso dei no-Expo ha prevalso l’improvvisazione e l’incapacità degli organizzatori del corteo oltre che la disorganizzazione delle forze dell’ordine. Quanto a vietare le manifestazioni in via preventiva non sono d’accordo, mi chiedo se non sia il caso che in previsione di certi eventi le varie polizie europee non possano collaborare per intercettare i violenti di professione e fermarli. Questo deve valere non solo per i black-block, ma anche per le varie tifoserie. Non è possibile che chi sfregia i nostri monumenti dopo aver bevuto qualche litro di birra di troppo possa poi venir scortato fino allo stadio. Prevenzione significa anche impedire la vendita di alcolici e di oggetti pericolosi come le mazze da muratore o i piedi di porco in concomitanza di certi eventi. Non penso che questi signori se li siano portati da casa.

    • Don Giorgio ha detto:

      Stavolta tutti hanno riconosciuto la strategia vincente delle Forze dell’Ordine. E sono del parere che vanno proibite tutte le manifestazioni, anche dei pacifisti, quando si temono infiltrazioni nere.

  3. cecco ha detto:

    Già Flavio,ma probabilmente anche don Giorgio in quella’occasione avrebbe attaccato il governo…..(come molti hanno fatto in questi giorni)
    Ritenendolo colpevole dei fatti successi allora.
    Purtroppo viviamo in un mondo dove la parola obiettività è diventata una perfettta sconosciuta.

  4. alessio ha detto:

    quante polemiche inutili erano 4 gatti..ma dato che si deve sviare dal fallimento expo ,la si fa diventare la notizia principale.

    • Don Giorgio ha detto:

      Quanto sei scemo! La violenza è pericolosa, ma l’inettitudine intellettuale, come la tua, è ben peggiore!

    • stilo ha detto:

      se è vero che ci sono 200.000 visitatori al giorno non capisco dove sia il fallimento. per il resto non vorrei infierire con i vandali, basterebbe un po’ di galera (magari non troppa) e il risarcimento TOTALE di tutti i danni materiali

  5. Giuseppe ha detto:

    Ormai dovremmo averlo imparato: i “grandi eventi”, specialmente quelli a sfondo politico/economico, sono un bersaglio facile per chi sente il bisogno di menar le mani e di sfogare la propria smania di distruzione, indipendente dal fatto di essere animato da una ideologia o una fede (o prenderle a pretesto) o, molto più semplicemente, da cattiveria e noia: praticamente il nulla. Sotto il profilo morale, ho già espresso il mio pensiero critico nei confronti dell’Expo per ciò che rappresenta e, soprattutto, perché si tratta di una facile esca per chi vuole esercitare i propri istinti più bassi, e non mi riferisco solo ai dimostranti e ai black-bloc di turno, ma anche e soprattutto a chi ha colto l’occasione per incrementare i suoi sporchi profitti e allacciare nuove più redditizie e scellerate collaborazioni economiche. Riguardo ai manifestanti “pacifici” l’impressione è che si tratti in buona parte di esibizionisti, a cui interessa soprattutto appagare la voglia di essere presente, partecipando in maniera educata e corretta, e col permesso delle autorità. Di quello che succede, infatti, se ne fregano, tanto c’è sempre qualche guastafeste che cerca di far degenerare la situazione. Chi ci crede veramente non sente il bisogno di farsi notare, perché esistono altri modi e altri mezzi per manifestare le proprie idee e soprattutto per fare qualcosa di costruttivo. Anche perché ho come l’impressione che “scendere in piazza” sia diventata una moda, che ha attecchito perfino tra gli indolenti protagonisti della nostra vita politica.
    Quanto alla stampa, credo ci sia stata una involuzione nelle testate maggiori, che probabilmente risentono ancora del lungo tentativo di omologazione e bavaglio dell’era Berlusconi. Ci tengo, comunque, a fare un precisazione. Mi permetto di dissentire con decisione da chi ritiene “Il Fatto” un giornale di sinistra. Mi sembra piuttosto un megafono del “Travaglio pensiero”, e non solo da quando c’è stato il noto avvicendamento alla direzione, la cui caratteristica principale è “l’essere contro” a prescindere dal bersaglio che viene preso di mira. Ne parlo con consapevolezza, perché si tratta dell’unico quotidiano a cui mi sono abbonato per qualche anno… Stupidamente avevo immaginato che potesse fare realmente la differenza, elevandosi al di sopra del grigiore della nostra stampa, ma devo ammettere che mi ha profondamente deluso.

  6. GIANNI ha detto:

    Purtroppo su questi fatti c’è solitamente molta ipocrisia, o forse paura, appunto la paura di finire come Guido Rossa.
    Le forze dell’ordine che rispondano alla violenza sono autorizzate a farlo, senza che questo possa essere paragonato alla Diaz, caso nel quale si intervenne su persone già inermi ed imprigionate.
    La cosa migliore, concordo, sarebbe stata quella di vietare la manifestazioni, quanto meno di vietarle in occasioni particolari, quando sia più probabile che attirino l’antagonismo dei gruppi più disparati.
    Non possiamo peraltro neppure escludere, nel non intervento e nel silenzio di manifestanti presenti, una possibile complicità, lo dico proprio in senso tecnico, secondo quanto previsto dall’art. 110 codice penale, e sicuramente le violenze erano premeditate, visto che sono state compiute con alcuni mezzi offensivi che bisognava portare con sè, ma, ripeto, magari non è escluso che vi sia stata come una sorta di suddivisione di compiti tra i complici, alcuni addetti alle violenze materiali, ed altri attorno, per creare una sorta di cordone protettivo ed omertoso, il che implicherebbe comunque che siano complici.
    Mi piacerebbe vedere condannati i responsabili, anche i complici non violenti, quanto meno ad una reclusione superiore ai 15 anni.
    se lo stato di diritto non può astenersi dal condannare violazioni di legge e violenze da parte delle forze dell’ordine, non può neppure farlo nei confronti di facinorosi e violenti che, forse in nome di principi anarchici o magari per il solo gusto della violenza, danno vita a violenze su persone e cose.
    Una sentenza esemplare è quella che mi aspetterei.
    Purtroppo, tranne che intervengano alcune condanne veloci a seguito di giudizio immediato per chi identificato, temo che per gli altri colpevoli vi sia il rischio che la facciano franca.

  7. Flavio ha detto:

    Un fatto simile avvenne nel corteo a roma davanti al ministero dell’economia,ecco il video:
    http://video.repubblica.it/edizione/roma/corteo-roma-manifestante-in-sedia-a-rotelle-spray-contro-mezzo-gdf/143583/142117
    A voi i commenti!

  8. Giulio ha detto:

    Condivido ogni singola parola di don giorgio in questo caso, io sono per abolire le contromanifestazioni, in questi giorni in città si è respirato un clima pesantissimo.
    Si è iniziato il 29 aprile con la contromanifestazione dei centri sociali contro la commemorazione del povero Ramelli (centinaia di agenti a controllare la situazione), per finire con ieri pomeriggio con l’altra contromanifestazionè contro l’expo. Allora a questo punto o vietiamo le contromanifestazioni e mettiamo le forze dell’ordine dove servono, o si fa una legge che chi manifesta incappucciato lo si arresta, anche se sono convinto che sia meglio fare entrambe le cose.

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