Dio c’entra, eccome!

L’EDITORIALE
di don Giorgio

Dio c’entra, eccome!

La Chiesa, che finora non ha fatto che correlare Dio con tutti gli elementi del creato (chi non ricorda il detto: “non si muove foglia che Dio non voglia”?), si sta però a poco a poco smarcando, dando la colpa all’uomo per tutto ciò che di tragico avviene in questo mondo, che, tra parentesi, aveva richiesto l’intervento diretto di Dio, ovvero l’incarnazione di suo Figlio, per essere salvato da quel Maligno che aveva fatto sì che i nostri progenitori disobbedissero, portando alla rovina anche il genere umano. Così, almeno, dice la Bibbia, confermata dalla Chiesa cattolica.
Sì, la Chiesa cattolica oggi ipocritamente si smarca da Dio (lo fa anche per salvare se stessa!), addossando la colpa di ogni male sull’uomo, e, nello stesso tempo, continua ancora a parlare di redenzione e di salvezza divina, come se l’uomo da solo fosse incapace di reagire al male. D’altronde, che colpa abbiamo, se siamo inconsapevoli eredi di due progenitori “bastardi”?
E poi, a che cosa è servita la morte di Cristo sulla croce, se l’uomo è ancora quella bestia di sempre, che uccide e se ne frega dei fratelli, auto-distruggendosi e portando con sé, nella rovina, l’intera umanità?
Un tempo, la religione collegava tutto il male al cosiddetto peccato originale, oggi collega tutto il male al peccato dell’uomo singolo, come se non fosse l’erede di quel peccato lontano. Ma l’uomo non è stato salvato dal Gesù di Nazaret, che ha patito, è morto ed è risorto? Tutto svanito nel nulla?
Il paradosso della Chiesa cattolica sta nell’annunciare a tutti la Buona Novella e poi nel lavarsi le mani, come Ponzio Pilato, quando avvengono fatti tragici, che direttamente (terrorismi) o indirettamente (terremoti o alluvioni) mettono in ginocchio intere popolazioni.
Ma “questo” uomo colpevole che beneficio ha avuto da una Chiesa che ha sempre predicato la redenzione e la salvezza, come se il male fosse stato bloccato?
Dunque, eredi di un peccato lontano, redenti dal Figlio di Dio incarnatosi per cambiare il mondo, membri diretti o indiretti (il cristianesimo ha influenzato ogni cosa) di una Chiesa che per duemila anni ha predicato amore e fratellanza, giustizia e pace, ecco che ora siamo diventati gli unici responsabili di tutto il male, e la Chiesa se ne lava le mani, senza pudore, senza farsi un benché minimo esame di coscienza.      
Dio o non Dio, la religione è quella puttana che, quando fa comodo, si vende alla perversione umana, oppure finge di accusare lo stesso Dio per salvarsi la faccia, coprendola dopo aver essa stessa versato un mare di sangue, in nome di quel dio che è davvero un fantoccio, se non riesce neppure a difendersi, condannando le porcherie e le ingiustizie, o a muovere una mano per scagliare qualche freccia o qualche fulmine sui veri responsabili del male.
E già, oggi la Chiesa, non solo per il carisma accattivante di un papa tutto fumo, ma anche attraverso le tragedie diciamo naturali si fa bella di fronte al mondo intero, incolpando tutti, tranne se stessa, anche la politica, sua amante segreta negli anni peggiori del puttanaggio più osceno, o sparando nel mucchio, dando la colpa all’”uomo” in genere (o di genere?), senza specificare se in realtà non siamo tutti colpevoli, dai più piccoli (già furfantelli) ai più grandi (smaliziati fino a credersi puri e intoccabili), nelle nostre ignavie e nei nostri egoismi velati di pietismo o di misericordia giubilare.
Che cosa sto scrivendo? Forse non sono stato abbastanza chiaro, e allora chiarisco meglio.
Se l’”uomo” è quella bestia che non cambia mai, o quel puttaniere che vende l’anima anche della madre per un pugno di dollari, non è perché la religione finora non sia servita proprio a niente o, diciamo meglio, abbia fatto da spalla al peggio del peggio, in nome di un fasullo dio, che quando tace (e come potrebbe parlare, se è un fantoccio?) è lui il responsabile, e, quando parla (come un burattino manovrato dal burattinaio), dice solo menzogne consolatorie?
Se l’”uomo” si vende tanto facilmente al miglior offerente, senza badare al sesso (visto che, in questo caso, dall’inizio dell’umanità, non si è mai sollevato qualche problema di veto), forse è perché la religione in fatto di puttanaggio non è mai stata battuta da nessuno, anzi ha sempre avuto il privilegio di “battere” tutte le strade e tutti i templi.
Dire religione è dire anche Chiesa cattolica, la quale, tra l’altro, si è sempre servita della copertura di ritenersi l’unica “vera” religione (altra bestemmia!), facendo il bello e il brutto tempo, uccidendo i giusti per poi risuscitarli dopo secoli e secoli, auto-giustificandosi in nome di quell’”unico” dio biblico, che non ha mai perso il vizio di amare l’odore del  sangue, non solo di innocenti animali, ma di “infedeli” con l’unica colpa di essere nati nel tempo e nel posto sbagliati, ovvero fuori della cosiddetta “civiltà cristiana”.
Che assurdo! Oggi la Chiesa incolpa l’”uomo” per ogni tragedia, come un tempo incolpava gli infedeli e i ribelli.
Ho detto Chiesa, ma avrei dovuto dire “uomini” di Chiesa! E allora, che dire degli “uomini” di Dio che tuttora violentano la coscienza umana? Ed è qui il vero problema della Chiesa-istituzione, il suo delitto che si perpetua di generazione in generazione. Se l’“uomo” è ancora l’artefice del male, è perché la Chiesa in tutta la sua storia ha “violentato” il mondo interiore dell’essere umano, lasciando liberamente agire quell’ego, da cui provengono tutti i mali.
La Chiesa, nei suoi “uomini” peggiori (e sono sempre quelli che fanno parte della gerarchia) ha sempre mortificato quella sorgente di libertà e di auto-coscienza interiore, permettendo quindi al male di imperversare nel mondo intero, a partire dalle varie religioni che, come la Chiesa cattolica, fanno a gara nel reprimere gli spiriti liberi.
L’”uomo” va convertito dal di dentro. Ma siamo ancora lontano. Passeranno ancora secoli, prima che l’”uomo” tornerà in quel sé, da cui prendere la forza per vincere il male. E ciò sarà possibile, quando scompariranno le religioni e la stessa Chiesa-istituzione, per lasciare il posto all’Umanità, nel suo essere più interiore.
3 settembre 2016  
EDITORIALI DI DON GIORGIO 1
EDITORIALI DI DON GIORGIO 2

4 Commenti

  1. Carmine ha detto:

    Caro don Giorgio, non vedo un problema nello spostare un po’ di responsabilità sull’uomo. Io penso che Dio, nella sua onnipotenza, avrebbe potuto obbligarci ad amarlo: aveva il potere di farlo, in quanto onnipotente. Ma amava così tanto l’umanità che l’ha lasciata libera di amarlo, senza costrizioni. Però, da buon padre, ci ha dato la Via, la Verità e la Vita per poterlo seguire, per poter essere da Lui aiutati e per poter discernere il bene dal male nel nostro cammino terreno. Ci ha donato i comandamenti, la Parola, lo Spirito Santo, il creato per aiutarci a trovarlo nei nostri cuori e nell’amore verso il prossimo. Ma alla fine la scelta è la nostra e in questo senso credo che non sia sbagliato dire che la responsabilità è degli uomini. Troppo facile, come spesso accade, scaricare su Dio ciò che quasi sempre è il risultato delle scelte degli uomini. Non trovi?

    • Don Giorgio ha detto:

      Forse non hai capito nulla ciò che ho detto nell’articolo. Ho semplicemente detto l’ipocrisia e la contraddizione della Chiesa di fronte alle responsabilità di Dio e dell’u0omo. Tutto qui.

  2. GIANNI ha detto:

    Esistono vari tipi di risposta alla questione del rapporto tra divino ed eventi umani.
    La più semplice è quella atea.
    Dio non esiste, al limite esistono poteri paranormali dell’uomo, che talora si manifestano.
    Pertanto, inutile domandarsi perchè Dio…?
    Ovviamente la risposta, o mancata risposta, più complicata, è quella propria del cattolicesimo.
    Sembra una insanabile contraddizione.
    Da un lato un Dio infinitamente buono e onnipotente, dall’altro lato la realtà storica, con i suoi drammi.
    E, quindi, spontanea sorge la domanda: perchè Dio non interviene?
    Le risposte sono molteplici.
    SI va dall’idea di libero arbitrio umano, che verrebbe compromesso, alla non risposta..mistero della fede.
    MA anche il libero arbitrio pare inconciliabile con l’idea di un Dio onniveggente..se DIo è tale, come si concilia la possibilità di futuri diversi, basati sul libero arbitrio?
    Forse, a tutto questo, risponde la teologia deista, che ritiene che DIo esista, che abbia creato le regole, anche fisiche e matematiche dell’universo, insomma un DIo creatore e ordinatore dell’universo, ma che poi non interverrebbe nelle faccende umane, lasciando gli uomini al loro destino, per lo meno quello umano.
    Sta di fatto che anche la scienza non può eludere il mistero della realtà.
    BAsti pensare al principio che nulla si crea e nulla si distrugge, ma tutto si trasforma.
    Ed allora, appunto, da dove proviene la realtà stessa, se nihil ex nihilo?
    Ecco che ritorna l’idea di DIo, quale generatore ultimo della realtà stessa.

  3. Luigi ha detto:

    Nel salmo 18 c’è El-hoim “Narrano i cieli la gloria di Dio, il firmamento annunzia le opere … Là per il sole egli pose una tenda, esce da là quale sposo dal talamo …” e c’è Yhwh “E’ l’altro sole che guida e ristora, testimonianza verace di Dio … dei tuoi pensieri risuoni il mio cuore, mio redentore, mia rupe, Signore.” Al salmo 18 D.M. Turoldo ha aggiunto: “Sia gloria al Padre nell’alto dei cieli, sia gloria al Figlio, suo eterno splendore, e allo Spirito, cuore del mondo, pure all’uomo, suo volto, ancor gloria!
    Turoldo era friulano e si è prodigato molto dopo il terremoto del Friuli.
    “Dio, c’entra, eccome!” Dio imputato del terremoto?
    Nel suo libro “Anche Dio è infelice” c’è questa breve poesia dal titolo VIVI DI NOI:
    Vivi di noi:
    Sei
    La verità che non ragiona:
    un Dio che pena
    nel cuore dell’uomo.
    Ancora Turoldo:
    E’ sempre Dio che ama per primo:
    “Non siamo stati noi ad amare Dio,
    ma è stato Dio ad amare noi” (1Gv 4,10),
    E’ l’essenza del cristianesimo,
    la peculiarità della nostra fede:
    non tanto l’uomo che cerca Dio,
    ma Dio che cerca l’uomo,
    un Dio sempre perduto dietro l’uomo:
    un Dio davvero sfortunato e infelice!
    Per padre David il dramma è Dio.

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