Oggi abbiamo bisogno del grande Pensiero

L’EDITORIALE
di don Giorgio

Oggi abbiamo bisogno del grande Pensiero

Credo che la nostra sfida di esseri umani e sociali stia proprio nel cogliere l’essenza del bene.
Dunque, non si tratta anzitutto di volontà: fare o non fare il bene. Non si tratta anzitutto di amore: amare o non amare il bene. Si tratta anzitutto di intelletto: comprendere o non comprendere il bene.
Il pensiero anzitutto, poi la volontà e l’amore.
Non è una sottigliezza, ma di capitale importanza.
Più comprendo il bene nella sua essenza, più il mio agire sarà migliore.
Dunque, tutto dipende dal pensiero che ho del bene.
Se fosse vero ciò che sto dicendo, possiamo anche capire il motivo per cui la nostra società è in una spaventosa fase discendente.
Non è tanto il bene in sé che ci manca: ci manca il pensiero del bene, che dunque c’è, ma non è colto nella sua essenza più profonda.
Puntare anzitutto sulla volontà e sull’amore è sbagliato, così non si risolve nulla. Bisogna puntare sul pensiero o su quell’intelletto interiore, orientato verso il Divino, il quale illumina il bene. Quando “vedo” il bene, allora entrano in scena la volontà e l’amore.
Diversamente, avremo una volontà cieca e un amore cieco: l’agire brancola nel buio.
Immaginate la tragedia di una società che ha perso il grande Pensiero, il quale non è cultura con i suoi surrogati, ma quella scintilla divina che è dentro di noi, da risvegliare in tutto il suo splendore.
E allora diciamolo apertamente e senza paura: solo la grande Mistica medievale, di Meister Eckhart, ci può permettere di cogliere il nostro essere interiore e la Sorgente del Bene Sommo.
Ma la società non sa neppure che cos’è la Mistica e la Chiesa da diversi secoli l’ha bandita, e poi ci lamentiamo di essere consumati ogni giorno dal “grosso animale.
Oggi non abbiamo tanto bisogno di testimoni della carità, quanto invece di grandi Pensatori, che attingono alla Fonte del Pensiero, che è l’Intelletto divino.
Dal grande Pensiero nascerà la vera rivoluzione, che rinnoverà il mondo.
3 ottobre 2020
EDITORIALI DI DON GIORGIO 1
EDITORIALI DI DON GIORGIO 2

5 Commenti

  1. Simone ha detto:

    Caro don,
    Personalmente credo che oggi manchi qualcosa che sta ancora prima.
    Oggi manca il bisogno del divino.
    La stragrande maggioranza della gente non solo non sente il bisogno del bene o dell’amore. Non sente nemmeno la necessità del Divino, bastano a se stessi.
    Stanno bene, hanno soldi, successo, donne…di cosa dovrebbero avere bisogno?
    La loro esistenza mediocre in un mondo mediocre è il massimo raggiungibile.
    Manca il bisogno del divino prima di ogni cosa.
    L’arroganza e la presunzione dilagante sono i segni di questa mancanza.

    • Don Giorgio ha detto:

      Credo che il Divino sia implicito nel grande Pensiero. E il Divino è il centro delle mie riflessioni.

      • Simone ha detto:

        Chiaro, ma credo che manchi un passo antecedente.
        A me pare di vivere in un mondo dove manca la fame. Non mancano le pietanze cucinate più o meno bene. Manca la fame nella gente.
        La fame di valori alti, di riscoperta dell’io interiore, di giustizia, di bene.
        L’uomo di oggi non si limita a non andare in profondità ma non si reca nemmeno al pozzo.
        Pensa di non averne bisogno.
        Per questo credo che il primo passo sia risvegliare la fame.
        Suscitare un rifiuto per questa situazione.
        Controbattere la società del benessere dove basta star bene e non fare niente, tanto il mondo va avanti da solo.
        Sbaglierò ma l’uomo si attiva quando riconosce un bisogno; è triste dirlo ma certe riflessioni profonde e ricche di senso vengono apprezzate ma non muovono niente perché vinte dalla pigrizia dalla consapevolezza di star bene così.

        • Don Giorgio ha detto:

          E nei miei articoli che cosa sto dicendo? Non capisco dove stia il problema da parte mia.

          • simone ha detto:

            Da parte sua non c’è nessun problema.
            Il mio intervento cercava solamente di focalizzare più a me o magari anche agli altri, il problema.
            Lei lo affronta quotidianamente…infatti è rinchiuso in casa senza incarichi.
            Chi sta sulla cattedra di Sant’Ambrogio purtroppo non lo vede o fa finta di non vederlo.
            Io non ho da correggere o insegnare niente; cerco solo di trovare conferme di alcune sensazioni.
            Per questo la ringrazio nuovamente dall’attenzione e delle risposte.

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