Questo papa, fuori di testa, va sostituito con un collegio di vescovi “intelligenti”

Alcune riflessioni

dopo l’intervista rilasciata da papa Bergoglio

al Corriere della Sera

 

13 Commenti

  1. luigi egidio ha detto:

    Credo sarà difficile che papa Francesco venga sostituito da un collegio di vescovi intelligenti. Come non credo darà le dimissioni come papa Benedetto XVI. E’ un papa buonista che preferisce il culto alla cultura rispetto al suo predecessore. I culti del Dio biblico dell’ebraismo, dell’islamismo e del giudaismo cristiano perchè più popolari anche se più superstiziosi familisti, patriottici. sovranisti… Ma anche quelli del marianismo cattolico perchè consolatori, tranquillizzanti … sonnifero delle coscienze più facili da controllare. Per il commento sul potere dell’amore “La persona che ha … ma manca d’amore … diventa …” La persona se non è non diventa un bel nulla perchè in lei non agisce la metanoiete, il cambiamento o la trasformazione. Rimane e rimarrà sempre infantile come lo sono gli aficionados di questo papa. A Silvana consiglio di ascoltare il canone di Pachelbel che è meglio di tante litanie inutili come quella del potere dell’amore.

  2. Martina ha detto:

    Pochi ti capiscono, ma è perché ciò che dici è la verità e stai sempre dalla parte della verità come mi insegni e insegni.
    Meglio piacere a pochi o a nessuno, ma essere se stessi: essere.
    Oggi tutti vogliono piacere a tutti, e nessuno è.
    Don Giorgio, solo tu sai bene cosa ti hanno fatto passare negli anni, eppure, la tua grande, unica e pura forza interiore ti porta a lottare per il tuo riconoscere quei valori Nobili che la società e la stessa Chiesa hanno dimenticato, offuscato, distorto, soffocato… nel tempo.
    Sei Nobile tu stesso, e per questo stai male nel vedere andare le cose così.
    GRAZIE!

    • luigi egidio ha detto:

      Martina ci sono tre categorie di persone che leggono sul blog quello che scrive (o dice nei video) don Giorgio: quelli che lo capiscono ma rimangono indifferenti; quelli che proprio non lo capiscono e quelli che lo capiscono e non rimangono indifferenti. Appartengo all’ultima categoria. Grazie a lui ho scoperto cosa sia la Mistica e non il misticismo. C’è il salmo 129 o 130 che cantavo senza una ragione: “Dal profondo a te grido Signore”. Dov’è questo profondo e chi grida al Signore? Il profondo è nella nostra interiorità e il grido è dello Spirito. Se non si conosce noi stessi, sarà ben difficile riconoscere Dio dietro le molte immaginazioni che ci hanno introiettato fin dall’infanzia e che abbiamo introiettato noi dal mondo esteriore. Don Giorgio dice di toglierle ed ha ragione. Se non le togliamo non scopriremo che Dio è puro spirito, il Bene assoluto. Per questo non credo al potere dell’amore come è inteso e che può portare alla filantropia dietro la quale secondo il filosofo e teologo russo Solov’ev si nasconde l’Anticristo. Mentre credo al potere dello spirito che incammina verso una metamorfosi che per usare un’immagine ci trasforma da bruco a farfalla o falena.

  3. Andrea ha detto:

    Mi sembra di leggere, tra le righe dei molti interventi, che forse non sia stato ben inteso il senso delle parole di don Giorgio, le quali esprimono concetti molto forti, oserei dire più nella sostanza che nella forma, tanto essi sono forti. Don Giorgio non ha bisogno di giustificazioni, ha senno, intelligenza e coscienza sufficienti per esprimere ciò che pensa nel profondo. Io credo, sostanzialmente, che molte delle persone che hanno ribattuto, pensino esattamente le stesse cose – o quasi – da lui pronunciate, ma senza aver il coraggio di ammetterle sino in fondo. Il “fondo” sta, questa volta, nell’aver “attaccato” direttamente il capo supremo, e ciò per molti risulta inaccettabile, proprio perchè da molto tempo siamo succubi di un “buonismo” che deve ammorbidirci tutti e farci accettare dolcemente certe posizioni dogmatiche o addirittura superate. Il Pontefice, nel suo atteggiamento rinnovatore frequentemente buonista e, per certi versi, “populista”, è in realtà più conservatore di quel che possiamo immaginare, senza difendere l’autorevolezza della Chiesa e della sua storia (almeno, quella buona) e molle di fronte a quel che sta accadendo ora. Di fronte all’orrore, sta assumendo empaticamente il ruolo di una Chiesa vittima, proprio quando invece dovrebbe urlare alle coscienze e dare una scossa, non dico inalberandosi come un San Gerolamo, ma divenendo protagonista illuminato. E in questo, da persona comunque anziana e fragile (va ammesso) non è nè spinto nè tanto meno sostenuto da vescovi illuminati e carichi di Spirito. Credo che anche l’azione secondo le tempistiche sia importante, Egli ha perduto più di una volta la possibilità di lasciare il segno. Prendete Giovanni XXIII, non esitò una notte a comunicare alle super potenze di cessare sul nascere una terribile guerra atomica. Di questi tempi, non si vedono azioni clamorose, la gente deve essere scossa. Solo di “morale” una Chiesa non ha seguito, nè ragion d’essere. Non bastano preghiera e digiuno, serve qualcosa in più.

  4. Gianfranco Barbieri ha detto:

    Mi permetto, dopo tanto tempo, di intervenire su questo video di Don Giorgio. Posso dire che questo Papa nei suoi interventi ha sempre individuato nel clericalismo e nel carrierismo i nemici di una chiesa autentica, povera e universale. Questa battaglia che fa Don Giorgio mi sembra che sia un attacco preconcetto e che andrebbe indirizzato ad altri cardinali o vescovi, non certamente a Papa Francesco. Un gesuita che ha scelto il nome di Francesco, lontano dalla psicologia spirituale di Sant Ignazio di Lojola, non è un colpo di teatro , ma il desiderio di una Chiesa aperta al dialogo con tutti, indipendemente dalla religione che si professa..Vivere a Santa Marta non è un vezzo di pauperismo per coprire le magagne di una Chiesa di potere.
    Non le chiedo di dire che ha trasceso ed è andato fuori dalle righe nel commentare questa intervista, dico solo che da quando Papa Francesco ha la responsabilità di governare la Chiesa, non vedo più in giro pastorali, croci d’oro e sfarzo clericale, tanto amato dai conservatori.La frase forte, lontana dalla diplomazia vaticana che invita il patriarca di Mosca a non essere un chierichetto di Putin, me lo rende ancora più sincero e lontano dalle parole dette e nn dette del gergo clericale.
    Apprezzo sempre il suo commento domenicale e il ibretto in preparazione alla Settimana Santa. Gianfranco Barbieri

    • Don Giorgio ha detto:

      Da anni, non da oggi, ho una mia idea sull’attuale Papa, e non si tratta di una idea, ma di qualcosa di più dal momento che ci sono fatti che supportano la mia idea. In un video di diversi anni fa, che recentemente ho cancellato insieme ad altri 1200 video, avevo parlato di un papa populista e fumoso, un video che aveva ottenuto più di 600 mila visite. Da allora la mia idea si è fatta sempre più forte, con i fatti che la sostenevano. Man mano che càpita una emergenza, questo papa rivela tutta la propria inettitudine e il poco spessore carismatico.
      A parte questo, da tempo sostengo che la Chiesa dovrebbe essere guidata non più dal primato del papa, ma di un collegio di vescovi intelligenti e aperti allo Spirito santo.

  5. Silvana e Piero ha detto:

    Caro Don Giorgio, Piero ed io siamo allibiti e costernati della tua video su papa Francesco. Sia per i toni “é fuori di testa”, “è come Putin” (l’hai ripetuto almeno tre volte) sia per la totale incomprensione che le tue parole manifestano sull’importanza della sua azione e dello sforzo di rinnovamento della Chiesa che sta operando e per il quale ha tanti nemici. Quella Chiesa che tu critichi costantemente, ed ora che una eminente mente (guarda che ti sbagli sulla sua formazione, è pur sempre un gesuita) che non ha paura di agire, muove riforme fontamentali (pedofilia tolleramza zero, trasparenza bancaria, visione sinodale, ritorno della centralità dei poveri e degli emarginati, immenso lavoro per la pace….e tanto altro), tu lo affondi con dei toni e dei giudizi che non ti onorano.
    Si vede poi che non conosci l’America Latina, paese che è il suo, dove la razionalità non è regina, come accade invece in culture più occidentalizzate e germaniche, e nella quale le emozioni trovano posto. Il suo non è populismo, perchè non c’è strumentalizzazione politica , ma solo una maggiore vicinanza a una sensibilità meno dotta, come Francesco d’Assisi lui stesso lo voleva. Ti preghiamo di togliere questo tuo video che tanto ci amareggia e che davvero ci rende difficile riconoscere il don Giorgio che ammiravamo. Un caro saluto e sappici disponibili per ulteriori approfondimenti su questa questione.
    Piero e Silvana

    • Don Giorgio ha detto:

      Non ho alcuna intenzione di cambiare idea sul Papa e tanto meno di togliere il video. Farò altri interventi ancora più duri.

      • silvana ha detto:

        Il potere dell’amore

        La persona che ha il senso di responsabilità, ma manca di amore, diventa meschina.
        La persona che ha il senso del dovere, ma manca di amore, diventa dura.
        La persona che ha il senso della giustizia, ma manca di amore, diventa inflessibile.
        La persona che ha il senso della verità, ma manca di amore, diventa una critica distruttiva.
        La persona che ha il senso dell’ordine, ma manca di amore, diventa un maniaco.
        La persona che ha il senso dell’onore, ma manca di amore, diventa orgogliosa.
        La persona che ha il senso della franchezza, ma manca di amore, diventa impertinente.
        La persona colta, ma priva di amore, diventa pretenziosa.
        La persona che parla bene, ma manca di amore, diventa una pettegola.
        La persona che coltiva il silenzio, ma manca di amore, diventa taciturna.
        La persona intelligente, ma priva di amore, diventa scaltra o manipolatrice.
        La persona che è gentile, ma manca di amore, diventa ipocrita.
        La persona che è competente, ma manca di amore, diventa pignola.
        La persona che è potente, ma manca di amore, diventa violenta.
        La persona che è ricca, ma manca di amore, diventa un avaro.
        La persona che ha fede, ma manca di amore, diventa fanatica.

        Anonimo/a

        • Don Giorgio ha detto:

          Anzitutto quando sento la parola “anonimo” sto male. Così pure quando sento la parola “amore”.
          “Amore” è una parola così inflazionata da essere oramai ridotta o sul piano puramente fisico/carnale, o sul piano psichico, ovvero emotivo, sentimentale. Un amore in altre parole che accarezza la pelle o appena al di sotto della pelle.
          Non sono contrario di per sé ai buoni sentimenti, ma c’è ben altro per dare radici al cosiddetto amore, che andrebbe sostituito con la parola “bene”.
          Dio non è anzitutto amore, ma bene o intelletto, perché Dio è purissimo spirito, e lo spirito rifiuta ogni carnalità o psichicità. Questo in Dio. Noi siamo creature, “abbiamo” anche un corpo e una psiche, ma anzitutto “siamo” spirito.
          Mi convinco sempre di più di aver preso la strada giusta, ovvero quella della Mistica medievale, che è la scoperta del Divino in noi, purissimo, come Intelletto.
          Dio non ci ama, ma ci vuole bene, nel senso che vuole in noi il suo Bene, che è Luce, intelletto.
          Eckhart dice che Dio vuole il suo bene in noi, non vuole perciò il “nostro” bene, perché essendo “nostro” è sempre sbagliato, limitato: Dio ci vuole bene nel senso che, usando la parola “amore”, ama se stesso in noi.
          Ed è qui il punto vero: come contrapporre al male il vero bene, inteso in tutta la sua realtà interiore o mistica o divina?
          Se noi siamo fuori di noi stessi, ovvero fuori del mondo interiore, non potremo mai contrapporre il bene al male, perché prendiamo il bene come qualcosa di esteriore. Non si vince il male con un bene puramente carnale o diplomatico o fatto di gesti esteriori (marce della pace, ecc. ecc.). Oggi tutti discutono, ma sul piano puramente carnale o emotivo, e si crede di fare chiarezza su una guerra è che frutto di quell’”amor sui”, che è la vera radice del male.
          Come allora contrapporre all’”amor sui” quel bene che ha le radici nell’essere divino?
          Qui entrano in scena la religione e la Chiesa istituzionale, ma proprio perché religione e chiesa istituzionale non potranno mai agire nel profondo dell’essere.
          Vogliamo o no capire che il male, comunque lo intendiamo (sant’Agostino lo intendeva come “mancanza di bene”, ovvero “un bene a cui manca qualcosa per essere realizzato”: tento di chiarire meglio nel mio ultimo editoriale), va sradicato in quanto “amor sui”, radice di ogni male.
          Oggi c’è tutta una contrapposizione tra il bene e il male, ma visti nella loro esteriorità, e si crede di contrapporre un bene esteriore a un male che invece ci tocca nel vivo del nostro essere. Il male distrugge il nostro essere, e il bene che noi contrapponiamo rimane all’esterno, perché superficiale, carnale, psichico o altro.
          Ecco dove sta il difetto di una Chiesa che è carnale e che pretende di contrappone all’”amor sui”, che agisce sul nostro essere, un bene che chiama amore, del tutto superficiale.
          Ecco la nostra lotta: contrapporre all’”amor sui” il sommo Bene divino, che sradica la vera radice del male.
          Ma se la religione o la Chiesa non dice queste cose, cosa dovrebbe fare? Scimmiottare, tra l’altro maldestramente come fa Papa Francesco, una politica che agisce sulla carnalità?
          Ma la Chiesa cattolica come potrebbe parlare di essere o di spirito, quando ha condannato la Mistica, facendola sparire dal mondo ecclesiastico e anche fuori del mondo ecclesiastico?
          Tutto sul piano o carnale o al massimo sul piano psichico, emotivo o sentimentale.
          Anche io mi faccio prendere dalla realtà che è tragica anche in quanto carnalità: la guerra è anche carnalità, ovvero violenza, sangue, distruzione, ecc. E dico la mia, ma in modo chiaro, attingendo le mie convinzioni all’intelletto “attivo”, di cui parlava il pagano Aristotele.
          Non gioco a fare il populista o il menefreghista o l’equilibrista o come ponzio pilato.
          C ‘è una nazione che sta subendo ogni ingiustizia da parte di un criminale che si chiama Putin, allora bisogna sostenere l’Ucraina anche con le armi. Difendersi è lecito, doveroso, lo dice anche il Catechismo della Chiesa cattolica.
          Ma nello stesso tempo, ecco ciò che chiedo, bisogna educare la gente a quella interiorità, dove si può sradicare la sorgente del male, che è l’”amor sui”, che è il vero peccato anche e soprattutto di oggi della massa, di credenti o non credenti, prigioniera dell’”amor sui”.
          Come è pauroso constare quanto ad esempio il popolo italiano sia pro putin solo perché fa comodo. Non si vuole la guerra non in quanto guerra, ma perché la guerra frena o non permette di godersi serenamente, ovvero stupidamente, carnalmente, la propria esistenza.
          Ma la Chiesa perché non capisce che ha educato male la gente, a partire dai suoi credenti?
          Un fallimento totale…
          Abbiamo un papa fumoso, in preda ad una follia di vuoto d’essere, abbiamo vescovi ridicoli, come quello di Milano, trottole che girano a vuoto, abbiamo comunità cosiddette cristiane che si limitano solo a fare feste, a divertirsi. Pauroso!
          Succede una guerra, nemmeno ci si pone il problema (lasciamo stare le complesse ragioni politiche), del perché oggi succedono bestialità simili.
          Ma basta parlare di pace, di giustizia, di voler compiere un gesto plateale, ecc. ecc.?
          Ogni guerra impone un serie esame di coscienza, anche se bisogna nel frattempo sostenere chi sta subendo dei torti.
          Ma non basta: finita una guerra, ne è pronta un’altra, proprio perché la gente non è educata a scoprire i valori dell’essere.
          Tutto sul piano dell’avere…
          E così non se ne esce da un circolo vizioso, in cui l’avere genera sete di avere.
          Ma la Chiesa o la religione che cosa fanno?
          Quando inizieranno a capire di imboccare la strada dell’essere?

          • silvana ha detto:

            “Io sono Dio, dice Amore, perché Amore è Dio, e Dio è amore, e quest’Anima è Dio per condizione d’amore. E io sono Dio per natura divina, e quest’Anima lo è per diritto d’amore”.
            Margherita Porete (+ 1310), Lo specchio delle anime semplici, (Cap.21, 44-46)

          • Piero P. Giorgi ha detto:

            Caro Don Giorgio, mi dispiace che tu stia male di fronte alle parole “anonimo” e “amore”, così cerco di aiutarti.
            Il bel testo spedito da Silvana “Il potere dell’amore” era scritto su di un vecchio pezzo di carta appeso sulla bacheca nell’ingresso del nostro convento francescano di Gargnano (piccola località turistica sulla costa lombarda del Lago di Garda) costruito all’inizio del Novecento. Ne abbiamo sempre ammirato la saggezza, anche senza riuscire a scoprirne l’origine, e ci ha aiutato per vent’anni ad addolcire con l’amore le nostre iniziative, anche quelle più radicali e innovative, ma mai lasciate anonime come fai anche tu.
            Hai ragione nel dire che “Amore è una parola così inflazionata da essere oramai ridotta o sul piano puramente fisico/carnale, o sul piano psichico, ovvero emotivo, sentimentale.” Ma la minoranza di persone impegnate spiritualmente diventerebbe muta, se dovesse lasciarsi privare di termini/concetti importanti, solo perché la maggioranza obbediente alle sollecitazioni commerciali-mediatiche ne fanno un uso idiota. Infatti, l’edizione del 2000 de “Il Nuovo Testamento in lingua corrente” (Elledici, Torino) riporta dall’originale greco la Parola di Gesù “Il mio comandamento è questo: amatevi gli uni gli altri come io ho amato voi” (Giovanni 15, 12) p. 264.
            Pace e Bene da Piero P. Giorgi

  6. Martina ha detto:

    Mi ha lasciato davvero basita la sparata del papa e condivido questo tuo video, don Giorgio.
    Penso e ri-penso alla serietà, alla competenza, alla bravura, al grande lavoro… del nostro Presidente del Consiglio Mario Draghi ma anche a Mattarella, e al papa che invece sembra sia figlio di uno spaventoso populismo che con questa situazione sta straboccando.
    Non credo sia per niente un buon comportamento e denota uno schieramento dalla parte sbagliata.
    Mi sta facendo riflettere molto e conferma quello che hai sempre sostenuto. Come sempre vedi avanti più di tutti e prima di tutti.
    Grazie!

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