Non mi avrete mai, populisti stupratori di coscienze!

L’EDITORIALE
di don Giorgio

Non mi avrete mai, populisti stupratori di coscienze!

Anche quest’anno che cosa è rimasto del Mistero natalizio? Non intendo parlare di quel castello pseudo incantato di emozioni e sensazioni, sfruttate a piacere da uno sfacciato consumismo, che crolla di colpo la sera del 25 dicembre, lasciando le solite macerie con un grande senso di vuoto, ma di quel Mistero, scrigno divino, che la Chiesa offre ogni anno senza neppure riuscire ad aprirlo, incensandolo però con le solite scontate banalizzazioni, che non vanno oltre una ritualità ridondante di luci e di suoni.
Forse è meglio non rispondere alla domanda, ma lasciare che ciascuno risponda per sé. Ma credo che, sotto le ceneri, ci sia sempre un tizzone ardente che può riattivare anche una sola fiammella.
Ma non aspettiamoci il miracolo dai burattinai o dai buffoni da strapazzo, che urlano a più non posso sbeffeggiando anche le cose più serie: da costoro aspettiamoci invece solo gelate di vento impazzito.
Ma il gioco di questa gentaglia sta per finire o è appena iniziato? Sembra infinito il loro cerchio magico. Ma non sono questi buffoni a farmi paura: mi fanno tremendamente paura i birilli che volano come fuscelli in balìa del vento impazzito.
Ahimè, questi italiani che amano farsi incastrare e castrare da manipolatori delle coscienze! Quanto mi fanno pena, e quanto vorrei che loro stessi si facessero pena! Ma come potrebbero, se sono solo tronconi senza testa!
Io a questo “osceno” gioco non ci sono mai stato, e tanto meno oggi. E voi, plagiati nella mente e nel cuore, divertitevi pure. Un angolino me lo troverò sempre per difendermi dai vostri castratori. Mi terrò ben lontano dalla massa di idioti castrati!
Copritemi pure di insulti. Sarà un onore per me: un onore alla mia libertà e alla mia innocenza. Non mi farò però travolgere, ma reagirò a modo mio, ovvero con il meglio di me stesso, finché avrò ancora un po’ di forze per salvarmi e per salvare quel senso di giustizia, sbeffeggiato dai populisti stupratori e frantumato dai loro mentecatti adulatori.
7 gennaio 2017
EDITORIALI DI DON GIORGIO 1
EDITORIALI DI DON GIORGIO 2

3 Commenti

  1. Patrizia ha detto:

    A Lei fanno pena, a me fanno inc….re, tanto che certi mi sembrano dei mongoloidi.
    Dio ama gli audaci e i coraggiosi, e per esempio Don Giorgio.

  2. Patrizia ha detto:

    Grande don Giorgio.

  3. GIANNI ha detto:

    Alcuni, anzi, forse molti, la maggior parte delle persone, viene colta, sotto le festività natalizie, da un senso di magia, che forse non è casuale.
    Ma probabilmente, inconsciamente, tendono a confondere, a sovrapporre, il senso mistico/religioso con quello esistenziale.
    Intendo dire che l’uomo vive anche, anzi, talora sopratutto, di illusioni, e sotto Natale capita spesso di lasciarsi cogliere da tante illusioni.
    Poi, finita la festa, anzi, prima ancora che finisca, quando questa è già al suo volvere, ecco che già si pensa al solito scorrere di tutti i giorni.
    Per questo dico, in primis laicamente, che Natale è vera festa, se tutti i giorni sono Natale, cioè quando si è soddisfatti, colti da un senso di appagamento che accompagna la quotidianità.
    Se non per come vanno le cose in generale (crisi, terrorismo…), quanto meno per la possibilità di realizzare la propria visione di vita, i propri progetti, quotidianamente.
    In questo caso, Natale rappresenta, per credenti e non credenti, una ulteriore festa.
    Ma se, come capita a molti, non si è soddisfatti della propria condizione esistenziale, allora si può essere più facilmente indotti a pensare, ingannandosi, che forse Natale cambierà qualcosa, per tornare disillusi il giorno dopo, o già lo stesso giorno di Natale, quando volge al termine.
    Sotto Natale, poi, imobinitori di tutti i tipi rivolgono la loro attenzione agli altri, ma non per altruismo.
    O desiderano incrementare i loro commerci, o continuare a somegerci con messaggi anche politici, e frasi fatte, trite e ritrite, che spesso nulla hanno di sincero, spesso dimenticandosi dell’altro neppure dal giorno dopo, ma dal giorno stesso, qualora taluno chiedesse realmente il loro appoggio nello stesso giorno di Natale.
    E’ l’eterno inganno della coscienza, da cui molti si lasciano prendere in giro.
    Molto meglio, forse, non accontentarsi delle mistificazioni, e fare di ogni giorno il proprio Natale.
    NAtale sarà una ricorrenza in più. e se qualcosa va storto anche in questo giorno, pazienza, ci saranno tutti gli altri Natale dell’anno a rimediare.
    Sempre, appunto, che non ci si sia cullati nell’illusione che un solo giorno possa valere per tutti gli altri giorni dell’anno, in cui continuano disillusioni su disillusioni.

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