Resistere: oggi, ancor più doveroso!

L’EDITORIALE
di don Giorgio

Resistere: oggi, ancor più doveroso!

C’è chi si è dimenticato della resistenza degli anni tremendi di una guerra di sangue fratricida. E c’è chi ancora la rivive, ma nel puro ricordo di un passato che sembra oramai sempre più lontano.
Eppure, in quanti si rendono conto che la resistenza è ancora più doverosa, in un momento come l’attuale in cui dalla libertà riconquistata col sangue si è passati ad una supina rassegnazione, per non dire virtuosa sudditanza al potere omologante di populisti di cartapesta?
Ma oggi chi resiste, chi si oppone, chi si ribella ai populismi attuali? Sembra che un popolo intero sia totalmente impazzito!
Sì, resistere, ma… a chi?
Sembra che il “chi” sia il nemico di una cocciuta invenzione dei soliti bastian-contrari, degli spiriti ribelli per odio contro il mondo intero, dei falliti depressi che tutto il giorno versano lacrime sulle proprie rovine.
C’è una guerra in atto, ed è l’idiozia di un populismo fascistoide, ben peggiore di quello staliniano, hitleriano o mussoliniano.
È la guerra di degenerati mentali, che promettono al popolo bue qualche carruba a buon mercato.
È la guerra di una Chiesa che semina con ampollosi gesti una misericordia universale, e nel frattempo emargina gli spiriti liberi, come se questi fossero lebbrosi da cui guardarsene per timore di un contagio mortale.
È la guerra di uno Stato, che da sempre ha rinunciato ad educare alla Democrazia e alla Libertà.
È la guerra di una politica, lasciata nelle mani di mentecatti, che si sono tolti ogni privilegio di Pensiero, per assumersi fattezze del nulla.
È la guerra di una società di rincoglioniti, che fanno violenza non solo a se stessi, nella loro parte migliore, ma al “meglio” di quell’Umanità, di cui è rimasto solo qualche sterile slogan del tipo ”restiamo umani”.
E nel nome di “restiamo umani” si uccidono i valori di dell’essere umano, creando aloni di eroismo, vere bolle di sapone che evaporano nell’aria inquinata.
Resistenza!
Non è più una guerra tra corpi “innocenti” per la conquista di un pezzo di terra. È una guerra tra corpi disfatti e spiriti liberi, ma tutto è così normale “carnalmente” parlando che lo spirito sembra “quel di più”, che viene perciò giudicato una follia o la mania di esagitati da relegare nelle prigioni, dopo averli condannati come criminali.
Resistere!
Non è uno slogan come sfogo di un momento di depressione.
Resistere!
È un impellente dovere di cittadino e di credente, a cui viene tolta la dignità di “essere”.
Resistere, con la cocciutaggine di chi non si lascia sopraffare da nessuna prepotenza terrena.
Resistere, con o senza la speranza  di ottenere qualche risultato.
Resistere, mandando a quel paese ogni decoro o rispetto umano o formalità legali.
Resistere, e basta!
E che qualche spirito celeste ce la mandi buona!
 
5 maggio 2018
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