Politicamente livoroso, invidioso e vendicativo

 

Politicamente

livoroso, invidioso e vendicativo

di don Giorgio De Capitani
Non avrei mai immaginato che Giuseppe Conte, che in parte stimavo, si riducesse ad essere zimbello di un io fuori controllo.
Lo giudico nel suo ruolo politico, ma sappiamo quanto sia difficile talora staccare il ruolo da una carenza anche umana.
I dubbi vengono, e sono forti, sul perché si passi quasi improvvisamente da una nobiltà di vedute ad essere vittime di qualcosa di poco chiaro.
E allora si riflette, e si pensa a quanto sia successo: soppiantato da Mario Draghi, è scaturito in Conte un certo livore, poi tradotto in gelosia e vendetta.
Se questo può essere comprensibile sul piano umano, non è affatto accettabile sul piano politico, dove a prevalere dovrebbe sempre essere il bene di un Paese, che chiede di essere governato dalle energie migliori.
Giuseppe Conte ora fa il bamboccio, pesta i piedi, crea casino: in lui prevale il suo livore, la sua invidia, e si vendica.
Brutto questo comportamento, veramente osceno, veramente deprecabile!
Abbiamo bisogno di una Politica nobile, certamente dialettica: la minoranza o opposizione ci vuole, eccome, altrimenti non ci sarebbe democrazia, ma un conto è fare una opposizione da imbecille, un conto è fare opposizione costruttiva.
Ma Giuseppe Conte non fa parte del governo?
Forse qualcosa non va.
Certi cancri vanno tolti, se distruggono il corpo.
Renditene conto:
Draghi è un gigante, tu sei un verme!
Lui è un Nobile, tu sei un pagliaccio!
Politicamente parlando.

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