Un mondo lurido e bastardo

L’EDITORIALE
di don Giorgio

Un mondo lurido e bastardo

Forse se vivessi come un bastardo, figlio cioè di una umanità illegittima, sarei meno infelice o, per essere ancor più schietto, mi sentirei inconsciamente responsabile o consciamente irresponsabile di un destino cieco.
In fondo, si vive tra esseri bruti, e ci si abitua così bene a conviverci che nulla deve mancare perché questa esistenza precaria raggiunga qualche orgasmo di felicità.
Ci si può anche lasciarsi suggestionare a tal punto che, ad ogni orgasmo per cose già godute, seguano altri organismi per cose pronte per essere godute, consumandole anche solo con il piacere di possederle.
Ma non vedo come si possa a lungo continuare a vivere solo di piaceri orgasmici, senza scoprirne l’inganno, del resto già insito nella brevità dell’orgasmo. Soddisfazioni che si godono, subito scompaiono per poi riapparire in una progressiva amarezza, inevitabile conseguenza di piaceri che consumano il corpo, in un vuoto d’essere.
Un gioco al massacro, in cui i sentimenti possono provare un debilitante stress psicologico, sopportato solo a forza di continui auto-esaltazioni come di chi vuole convincersi di essere in un paradiso, pur tra mostriciattoli che si rubano a vicenda un pezzetto di cielo. Tranne che, invece di goderci un po’ di paradiso, ci si azzuffa per un po’ di quel sterco che ognuno produce consumando cose malefiche.
Ma non basta accorgersi qualche volta che qualcosa non funziona, per poi subito immergersi nel merdaio, ruzzolando per avere di nuovo i rifiuti di gente animalesca. Uscire indenni da questo mondo di luridi bastardi, costa tanto quanto rinunciare a vivere, se vivere fosse, come lo è purtroppo, nutrirsi di carrube rubate ai propri simili.
Riflessioni di un folle al limite di un sé che si è perso nella nebbia di ogni impossibile speranza? O pensieri di una mente lucida che, proprio perché parte di un sé profondo, non vede altro che il Sé dello Spirito, rintanato nel nulla divino a causa di una follia umana che ha consumato tra le tante cose anche ogni possibilità di respirare in libertà?
Pensatela come volete, ma tra la follia umana come alienazione dell’essere e la follia dello spirito come libertà solitaria e singolare di un ribelle senza pentimento, non vedo altra scelta che rifiutare ogni compromesso o quella pseudo-pietas che è sempre stata la rovina della radicalità di un vivere dignitoso e libero.
7 ottobre 2017
EDITORIALI DI DON GIORGIO 1
EDITORIALI DI DON GIORGIO 2

3 Commenti

  1. Edoardo ha detto:

    Io vivo fra persone per bene. Sono sincere e altruiste che intervengono in aiuto di chi ha bisogno. Certo abbiamo idee diverse su certi argomenti, ma nessuno disprezza chi la pensa diversamente.
    Sono forse un’eccezione?

  2. Paolo ha detto:

    Complimenti, una gran lucida realtà di questo mondo. Grazie

  3. giovanna ha detto:

    ….pensieri di una mente lucida….lucidissima….!!!!!! Per questo quasi impossibile ascoltarla in quanto farebbe saltare la finta ragionevolezza in cui ci si dibatte giornalmente…

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