Una questione terminologica da chiarire

L’EDITORIALE
di don Giorgio

Una questione terminologica da chiarire

Don Primo Mazzolari, riferendosi al campo politico, ha scritto: “Non a destra, non a sinistra, non al centro, ma in alto”.
È tutta una questione terminologica da chiarire. Una cosa è certa: forse il vero problema sta nell’uscire da visuali orizzontali (dicendo destra o sinistra o centro si è sempre su un piano orizzontale) per orientare lo sguardo, che è il pensiero, verso un piano verticale, il quale però può essere visto verso il basso o verso l’alto.
Dire in alto è una scelta che qualifica una visuale politica, che di per sé non impegna un aspetto religioso, tanto più che la religione intende il su e il giù come se l’essere umano, per salvarsi, dovesse guardare il cielo, non importa se Dio in realtà è ovunque.
È sempre una questione terminologica, che andrebbe perciò chiarita.
I Mistici medievali, ad esempio, preferivano parlare di scendere nel profondo del proprio essere interiore (nel fondo dell’anima, che è lo spirito), e nello stesso tempo usavano altri termini apparentemente contradditori: l’anima è l’apice della mente; oppure usavano l’immagine del monte e della sua cima.
È sempre una questione terminologica da chiarire.
E allora, interpretando a modo mio le parole di don Primo Mazzolari, la Democrazia che cos’è? Prima dell’aspetto sociale (che è anzitutto carnale) la Democrazia vive di un alto Pensiero dell’essere umano. In altre parole, la Democrazia non può non avere una elevata concezione dell’essere umano, e da qui costruire una nuova società.
Il Pensiero non può stare stretto in nessuna struttura sociale o religiosa, e in categorie partitiche quali: destra, sinistra o centro.
Non avete l’impressione che non solo i politici, ma anche i cittadini credano (sinceramente o no, non importa) che, scegliendo la destra o la sinistra o il centro, risolvano i problemi del Paese? Sì, ma di quali problemi si tratta? Solo di pelle, solo di pancia, solo di una esteriorità esistenziale, sempre soggetta ad una precarietà terrificante? E perché succede questo?
E non vorrei neppure pensare al fatto che la gente cambi consenso, anche quando le cose vanno meglio, solo per il fatto che un populista promette mari e monti.
Il continuo altalenante consenso per un partito o per un altro (passando improvvisamente dalla destra alla sinistra, passando per il centro) è semplicemente la dimostrazione che della Democrazia si ha una concezione non dico banale, ma totalmente nulla.
8 febbraio 2020
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