8 dicembre 2016: IMMACOLATA CONCEZIONE DELLA B. VERGINE MARIA
Gen 3,9a-b.11b.12-15.-20; Ef 1,3-6.11-12; Lc 1,26b-28
Alcune doverose precisazioni
Nel primo brano (Genesi, capitolo 3) e nel brano del Vangelo (Luca, capitolo 1), non vanno messe a confronto Eva e Maria, come se Maria fosse anti-Eva o il riscatto della donna tentatrice. Eppure, già fin dagli inizi, negli scritti ecclesiastici, c’è sempre stata una specie di confronto/antitesi tra Eva, la peccatrice e la rovina dell’umanità, e Maria, la concepita senza peccato e la madre del Salvatore.
Anzitutto, il confronto ci potrebbe anche stare, se il racconto del peccato originale, contenuto nei primi capitoli della Genesi, corrispondesse ad un fatto storico, ma tutti gli studiosi/esegeti concordano nel dire che si tratta di un mito. Dunque, mancherebbe la validità di uno dei due termini di confronto.
In realtà, il confronto, se c’è, non è tra le due donne, Eva e Maria, ma tra il serpente, simbolo del male, e la ragazza di Nazaret, ma in quanto Madre del Messia. Dunque, lo scontro è tra il maligno e il Messia. Ho detto “serpente, simbolo del male”: anche qui, usciamo dal mito e parliamo realisticamente di quello che tutti chiamano il principio o la sorgente del male, ovvero il Maligno, che ha assunto diversi nomi, ma che in realtà è quel qualcosa o qualcuno che spinge l’uomo a dissociarsi dal bene.
Rileggiamo le parole della Genesi. “Io porrò inimicizia fra te e la donna, fra la tua stirpe e la sua stirpe: questa ti schiaccerà la testa e tu le insidierai il calcagno». Anzitutto, l’inimicizia indica qualcosa più di uno scontro, il quale può durare per un tempo determinato: l’inimicizia è uno stato di perenne lotta/antitesi. Inoltre, come già anticipato, la vera inimicizia è tra la stirpe del serpente e la stirpe della donna. Certe statue della Madonna, con un serpente che si aggroviglia attorno ai suoi piedi con l’intento di morderle il calcagno, non rappresentano il senso vero delle parole della Genesi. È chiaro che la stirpe della donna è rappresentata dallo stesso Messia: è il Cristo il vero nemico del demonio, e non la Madonna.
“Dove sei?”
Fatte queste doverose precisazioni, soffermiamoci ora sul dialogo tra il Signore Dio e Adamo, subito dopo la sua ribellione. Il brano di oggi, purtroppo, è stato tagliato maldestramente dalla Liturgia. Leggiamo il versetto che è stato tolto: «Ma il Signore Dio chiamò l’uomo e gli disse: “Dove sei?”. Rispose: “Ho udito la tua voce nel giardino: ho avuto paura, perché sono nudo, e mi sono nascosto”». Fermiamoci un momento.
Scusate, ma stavolta interpreto uscendo dal solito cerchio chiuso dei generi “donna – uomo”. Allargo il discorso, e intendo per uomo o adamo ogni essere umano, indipendentemente dal sesso.
“Dove sei?”. Ovvero: dove siete? Il vostro essere dov’è? Perché si è nascosto? Ovvero: dove l’avete nascosto o coperto di fogliame?
Qui sta il vero dramma del peccato di una società che nasconde il proprio essere. Attenzione: non è che abbiamo nascosto l’essere dentro di noi: l’essere è già interiore, è qualcosa di profondo. Il vero dramma è che abbiamo nascosto il nostro essere fuori di noi, tra le cose esteriori al nostro spirito interiore.
Il nostro nasconderci a noi stessi si chiama alienazione. Per uscire dal nascondimento, non bisogna uscire da noi stessi, ma rientrare dentro di noi, e scoprire lì ciò che siamo.
“Dove sei?”, mi chiede ancora oggi il Signore. Dove hai nascosto il tuo essere? Dove ti sei nascosto, in quanto essere umano?
Almeno sentissimo la domanda-provocatoria del Signore o di qualche voce della coscienza! Almeno ne udissimo anche un debole suono! Ma come possiamo, se siamo immersi o coperti o addirittura schiacciati sotto il peso enorme di un avere, mai sazio di reprimerci nel nostro essere?
Quando inizia il cammino dell’uomo
Martin Buber, filosofo, teologo e pedagogista austriaco naturalizzato israeliano, nel suo libretto “Il cammino dell’uomo” scrive: «Adamo si nasconde per non dover rendere conto, per sfuggire alla responsabilità della propria vita. Così si nasconde ogni uomo, perché ogni uomo è Adamo e nella situazione di Adamo. Per sfuggire alla responsabilità della vita che si è vissuta, l’esistenza viene trasformata in un congegno di nascondimento. Proprio nascondendosi così e persistendo sempre in questo nascondimento “davanti al volto di Dio”, l’uomo scivola sempre, e sempre più profondamente nella falsità… Ed è proprio in questa situazione che lo coglie la domanda di Dio: vuole turbare l’uomo distruggendo il suo congegno di nascondimento, fargli vedere dove lo ha condotto una strada sbagliata, far nascere in lui il desiderio di venire fuori… Adamo affronta la voce, riconosce di essere in trappola e confessa: “Mi sono nascosto”. Qui inizia il cammino dell’uomo».
Chiediamoci: quale cammino? Da dove deve iniziare il cammino? Inizia, rientrando dentro di noi, nel nostro essere. Altrimenti, succede che usciamo da un nascondiglio tra gli alberi e le foglie, e rientriamo in un altro nascondiglio. Talora non è per colpa nostra: siamo talmente disorientati che lasciamo un sentiero sbagliato e ne prendiamo un altro, altrettanto sbagliato.
Ciò che manca a questa società stordita e alienata è un chiaro punto di riferimento: un faro che non solo illumini i nostri nascondimenti e ci faccia uscire all’aperto, ma che ci orienti verso la sorgente della nuova vita. Il nostro cammino è come un continuo vagabondare in cerca di qualche felicità, ma gli abbagli delle cose superano la bellezza del nostro essere, che perciò rimane all’oscuro, nascosto nel nostro profondo.
E allora Dio ci ripete: “Dove sei?”. Dov’è il tuo essere? Perché lo hai nascosto?
La Vergine Immacolata
Che c’entra la festa dell’Immacolata con quanto ho appena detto? Forse non c’entra, o forse c’entra. Dipende. Certo, una cosa va detta: mi chiedo come Maria, così come è stata finora venerata ed esaltata, possa esserci di grande aiuto nello scoprire il nostro essere. Non è che anche la Madonna sia stata da certe false devozioni alienata a tal punto da non essere più la Madre del Figlio di Dio fattosi uomo per dirci chi siamo, ma un idolo delle nostre false richieste di qualcosa, che ci porta a evadere dalla nostra realtà?
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