Condannatelo senza pietà!

L’EDITORIALE
di don Giorgio

Condannatelo senza pietà!

Un barbaro che conosce solo il gusto del sangue non merita alcuna pietà.
Lo si condanna, lo si trafigge nel ventre e lo si dà in pasto agli avvoltoi, non ancora del tutto sazi delle carogne di innocenti.
Il barbaro va condotto in catene in tribunale, dove a giudicarlo non saranno corrotti giudici sempre pronti a leccare il culo del potere, ma la voce della coscienza degli innocenti trucidati dalla violenza del barbaro.
Il barbaro va prima denudato, con le sue “vergogne” ben in vista: ventre, culo e quel “coso” che gli è servito per masturbarsi fino all’orgasmo godendosi l’agonia di innocenti dimenticati anche da Dio.
Il barbaro non merita pietà: la pietas è riservata solo ai giusti che maledicono anche il dio “pietoso” che chiude entrambi gli occhi sulle malefatte dei suoi figli degeneri.
La pietas è solo per gli innocenti che si ribellano oltre quel “lecito” stabilito da uno Stato tiranno e da una Chiesa idolatra del proprio orgoglio moralistico e dottrinario.
Il barbaro non merita la pietas, ma solo il dovere di quella giustizia che vendica i diritti dei più deboli.
La giustizia del dio cattolico condanna la barbarie, ma perdona i barbari, appellandosi alle parole di Cristo: “Non sono venuto per i sani, ma per i malati, non sono venuto per i giusti, ma per i peccatori”, dimenticando che i barbari non sono né malati né peccatori, ma semplicemente delinquenti, con il piacere di delinquere, con l’arte di delinquere, con la volontà di delinquere.
Il barbaro non merita pietà, ma dovrà essere giustiziato in nome di quella legge della Storia che non dimentica, tenendo ininterrottamente aperti i suoi tribunali, dove a sentenziare saranno gli innocenti che, uccisi nel corpo, rivivono nel sangue redento dal Cristo risorto.
9 febbraio 2019
EDITORIALI DI DON GIORGIO 1
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