La mandria e i mandriani

L’EDITORIALE
di don Giorgio

La mandria e i mandriani

Qualcuno, forse più di uno, dopo le recenti votazioni politiche si sta ancora chiedendo (una domanda che durerà chissà fino a quando) come l’Italia abbia potuto ridursi ad una mandria di bufali, e come abbia potuto farsi ammansire dal mandriano, o da due o più mandriani.
Non è difficile rispondere, se si usa un po’ di testa: gli italiani sono una mandria facilmente addomesticabile, appena si riesce a cogliere il lato debole. E allora si offre loro un po’ di biada, e i bufali diventano agnelli, pronti al macello.
La Pasqua ebraica sacrificava milioni di innocenti agnellini, e così ancora oggi la Pasqua cristiana offre l’occasione per fare altrettanto.
Ma in politica le “pasque” sono ancor più violente: sotto la veste di risurrezioni fittizie, esse sacrificano sull’altare della cosiddetta patria la Libertà o la Democrazia o la Giustizia.
“Libera Barabba!”, urlava il popolo ebraico: ora, è diventato il grido di una mandria di bifolchi che preferiscono la morte dei giusti e degli spiriti liberi, santificando i barbari.
Ma se Cristo è risorto il terzo giorno, nelle pasque politiche i giusti rischiano di restare nelle tombe in attesa del giudizio finale, condannati nel frattempo da tribunali religiosi e politici che, come al tempo di Cristo, sono nelle mani di uomini della legge, sempre pronti a dar credito a testimoni menzogneri o a lavarsene le mani come Ponzio Pilato.
Neppure la Chiesa sembra credere nel Cristo risorto: ne fa solo un oggetto rituale di commemorazione pasquale, al suono festoso di campane stonate e di alleluia blasfemi.
Che dovremmo allora aspettarci di meglio da politici che cavalcano una mandria di bifolchi, al grido di: “Ecco a voi la terra promessa”, ma che in realtà non è altro che un nulla sprezzante?
Per i cattolici la Pasqua è una festa in onore di un cristo cadaverico, ucciso con le loro stesse mani, e per i politici di oggi la pasque di risurrezione sono occasioni propizie per la macellazione della Coscienza, della Libertà, del Pensiero.
La Chiesa italiana è una mandria di credenti, macellati in nome di un cristo, macellato a sua volta da vescovi e preti.
E l’Italia è una mandria di cittadini, macellati in nome di una democrazia, macellata da mandriani-imbonitori che si divertono a prenderli per il sedere e a calci nel culo.
Già! Pasqua di risurrezione!
Voi vedete in giro un Risorto nella Chiesa di oggi? E vedete in giro autentici Rivoluzionari in questa società-mandria di bifolchi, macellati nella Coscienza da stupratori che si divertono a sverginare anche i bambini appena nati?
La Chiesa copre le proprie “nudità”, nel senso biblico del termine, con tanto fumo di incenso da arrivare a coprire il cielo infinito, e il potere politico copre la propria “impotenza”, nel senso sessuale del termine, con le inseminazioni artificiali di testicoli che producono merda.
10 marzo 2018
 
EDITORIALI DI DON GIORGIO 1
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2 Commenti

  1. Giuseppe ha detto:

    Altro che bufali! Gli italiani si imbufaliscono, ma solo a parole, soltanto quando pensano di essere vittime di ingiustizie e/o suprusi, non per niente le nostre aule di tribunale sono tra le più affollate del mondo. Per il resto il popolo italiano, sempre ammesso che si possa definire tale, è un insieme scomposto e anarchico di pecoroni, che borbottano e mandano maledizioni, ma tirano fuori l’amor proprio e gli attributi quasi esclusivamente in occasione degli eventi sportivi che, oltre a stimolare il campanilismo, risvegliano un patriottismo di solito nascosto o addirittura dimenticato. Individualmente ci sentiamo orgogliosi come leoni, ma alla resa dei conti, presi nell’insieme dimostriamo un conformismo preoccupante, che rasenta l’indifferenza. Per non parlare dell’atteggiamento verso le istituzioni e la politica in generale, che raggiunge il livello più basso e deprimente quando si tratta di andare a votare, attività vista, oltretutto, alla stregua di un fastidioso mal di pancia, o qualcosa di simile. E poi ci si sorprende se i contaballe, gli illusionisti e gli arruffapopoli riscuotono un successo di ampie proporzioni, ma fine a se stesso, come dimostra la cronica impotenza dei partiti, incapaci di conseguire un risultato che permetta di governare senza se e senza ma. Evidentemente la storia non ci ha insegnato nulla. Non ci è bastato l’inganno dell’era fascista che ci ha condotto a una guerra disastrosa, cullandoci nell’illusione di essere una grande potenza, mentre non eravamo altro che una nazione povera e isolata politicamente. E che dire del sultanato di Berlusconi, che si preoccupava solo di soddisfare i propri interessi e i suoi bisogni capricciosi, lasciando che il paese andasse a rotoli, tanto gli italiani venivano rimbambiti dalle sue televisioni. Ho come l’impressione che l’elettore nostrano quando si trova davanti alle urne dei seggi elettorali sia preda di un sortilegio che lo induce a mandare tutto a puttane…

  2. Elio ha detto:

    Caro don Giorgio, capisco la tua amarezza per aver visto trionfare alle elezioni, persone che tu non stimi e per essere oggetto di persecuzione a da parte della gerarchia ecclesiastica che dovrebbe invece lasciare l’ovile, si fa per dire, ed andare in cerca della pecorella (a torto o a ragione) ritenuta smarrita.
    Io sono nessuno ma vorrei incoraggiarti a proseguire per la tua strada perché di quello che dici qualcosa rimarrà, ma vorrei anche suggerirti di non atteggiarti a vittima. I primi cristiani perseguitati non si piangevano addosso; Gandhi ha sempre combattuto le sue battaglie senza lamentarsi e alla fine ha vinto, e tutti ora si ricordano di lui. È vero lui è stato assassinato mentre tu solamente “mandato al confino” come faceva il nostro Benito ma il risultato dovrebbe essere lo stesso… o almeno io me lo auguro vivamente nonostante spesso (ma non sempre) io non condivida quello che tu dici.
    Tieni duro.

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