Aspettiamo un fulmine dal cielo!

L’EDITORIALE
di don Giorgio

Aspettiamo un fulmine dal cielo!

Fa parte della legge della Storia giudicare inesorabilmente ciò che è giusto e ciò che non lo è, lasciando che l’imbecillità venga triturata negli ingranaggi degli stessi sistemi della ingiustizia e della perversità.
Il vero grosso problema non erano i grandi ingranaggi di quel passato quando la Storia sembrava quasi impotente, ma l’imbecillità di personaggi di oggi, venuti dal nulla, che sembrano scherzi di una società, a cui è rimasto solo un po’ di pelle con qualche ruvido pelo di troppo.
Comprendo come la Storia sia rimasta in grave difficoltà quando Imperi, come quello assiro, o babilonese, o romano dominavano il mondo di allora.
Ma può la Storia sentirsi impotente di fronte a scherzi della natura, a personaggi come Silvio Berlusconi, Bossi o Salvini, a capi e capetti ciellini, per non parlare di sputi/donnette da quattro soldi, come Meloni e company?
La Storia sarebbe sotto ricatto di nullità, in tutti i sensi, come Berlusconi, Salvini e Meloni?
Al solo pensarci, mi verrebbe da vomitare, eppure, ecco la cosa allucinante, un popolo rincoglionito si fa inculare da “bastoni di merda”, che sembrano sfuggiti allo sguardo del Dio onnipotente.
BERLUSCONI SILVIO
il pervertito in ogni fibra
della sua carnalità oscena,
sempre rifatta dal suo medico
con poteri opportunisticamente magici,
al servizio di un malato anche immaginario,
generoso nel concedere favori e bustarelle;
l’amico mecenate
di una Chiesa istituzionale
sempre disposta a prostituirsi
coi ricchi più corrotti;
il donnaiolo più desiderato,
per i soldi sempre pronti a uscire
dalle sue tasche bucate,
e non per le sue brame sessuali
per l’impotenza di un organo
molle come un fico;
colui che riuscito a mozzare la testa
di milioni e milioni di italiani,
a cui sono rimasti, oltre che il ventre,
organi puramente vegetativi,
con la duplice funzione
di voler ricevere, buttando fuori solo aria.
SALVINI MATTEO
Un lurido pagliaccio che vive
di un ego ridotto a un insieme caotico
di pretese che non vanno oltre
i confini del suo gretto cervello;
puzza sempre di un marciume di ideali,
pura segatura di un cervello spappolato
da una imbecillità irreversibile
e puzza di una massa di caproni,
immersi nella carnalità più depravata
da vizi e folli desideri del proibito;
uno sciacallo anche innamorato,
sempre pronto a speculare anche sui cadaveri,
e, se poveracci ancora vivi,
lasciarli crepare in mare;
lui il bastardo se ne frega della salute degli italiani,
sempre in giro a mangiare e a bere,
e poi ci lamentiamo perché i sindaci,
come ad esempio quello di Santa Maria Hoè (Lc),
lo imitano, dimostrando quanto la pelle conti
anche amministrando un paese… di pelle.
MELONI GIORGIA
Sembra una pazzerella,
quando corre e quando parla,
non sa che cosa dice,
perché politicamente è una imbecille
su tutti i fronti, politico-sociale e umano;
neppure sa di essere una fascista,
non conosce la storia del fascismo italiano,
Giorgia conosce solo
la misura del proprio reggiseno:
occhi da stralunata,
le vengono bene, sono al naturale;
come le è naturale dire cazzate al parlamento;
si dà qualche aria, sa di essere contesa
tra pochi intelligenti e una massa di s-cervellati;
la votano perché è l’unica in minoranza,
e la votano per eliminazione;
credo che in tutto il mondo
non ci sia un’altra specie di donna in politica,
tanto insulsa quanto seriosa;
della Donna ha solo una specie di dignità carnale,
per essere diversa dalla donna in mutande.
“Siamo conciati bene!”, qualcuno dirà.
Sì, il vero problema non erano gli imperi del passato, assiro, babilonese, romano, ecc.: oggi è l’imbecillità di pagliacci, vermi, trottole impazzite.
Sì, il tempo in Italia si è bloccato: stiamo subendo la follia di un presente, fermo sull’ora del Maligno, che finalmente sembra sorridere, compiacente di tenere Dio in scacco.
Cristo sulla croce aveva urlato, e il terzo giorno risuscitò.
La Chiesa urla perché gode orgasmi di ininterrotte copulazioni carnali, cambiando in continuazione lettoni e amanti.
Non avevano detto queste stesse i profeti dell’Antico Testamento?
E la cosa allucinante è che i tre cancri lombardi (Silvio Berlusconi, Comunione e liberazione e la Lega razzista) sono usciti da ventri ingravidati da qualche spiritello celeste, in realtà diabolici, ingannevoli nel seminare zizzania e quel male che cresce all’ombra di qualche campanile, complice anche una ideologia che pesca nel nazismo o fascismo, sempre pronti ad alzare la testa, mai del tutto mozzata da qualche resistenza democratica, che oggi è del tutto fumosa, sparita nella più fitta nebbia dell’immobilismo istituzionale e del rincoglionimento di massa.
Frutto del ventre più paradossale: vuoto d’essere, vuoto di spirito, ovvero una pienezza di tale carnalità da mettere a rischio la stessa Grazia divina.
Silvio Berlusconi con un piede e mezzo nella tomba, Comunione e liberazione sull’orlo di un precipizio provvidenziale.
Ma ci sono rimasti due ruderi di umanità: Matteo Salvini e Giorgia Meloni che navigano nella più oscena imbecillità, e poi ci è rimasto un popolo che da tempo resiste a tenersi a galla con un salvagente tutto speciale: quel grosso ventre nutrito di foraggiamento tutto mangime per maiali che grugniscono dall’alba al tramonto in attesa del macello.
No! No!
Ci sarà sempre qualche spirito libero a vigilare dall’alto di una montagna, la cui cima tocca il Mistero divino, urlando anche in nome di quello Spirito, che sta covando sulle acque primordiali il frutto di una fecondazione eterna, che stenta però a nascere.
Nei millenni e millenni di una Giustizia, più maledetta che benedetta, si è visto ben poco della nascita divina, e quasi nulla della rinascita del Logos.
Il seme c’è, diviso in tanti semi, da riunire per formare il grande Seme eterno.
Bastardi figli di troie sempre pronte ad allargare le gambe per godervi qualche cazzo indurito da voglie perverse, tornerete nella fogna.
Basterà a farvi annegare anche solo una “piccola scintilla divina”!
11 settembre 2021
EDITORIALI DI DON GIORGIO 1
EDITORIALI DI DON GIORGIO 2

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