Vorrei essere…

L’EDITORIALE
di don Giorgio

Vorrei essere…

Mi capita, di notte, di passare anche delle ore a chiedermi ripetutamente: che cosa scriverò per il prossimo editoriale?
Vorrei essere un fuoco per bruciare una massa di paglia, e poi?
Vorrei essere un pugile, e stendere al suolo una massa di coglioni, e poi?
Vorrei essere un giudice implacabile, e condannare alla forca una massa di delinquenti, e poi?
Vorrei essere uno schiacciasassi, e stritolare sotto i rulli una massa di presuntuosi impertinenti, e poi?
Vorrei essere una betoniera, e tritare fino a rendere una poltiglia una massa di imbecilli, e poi?
Vorrei essere un gigante, e prendere i potenti e i sapientoni, e sbatterli contro le rocce, e poi?
Vorrei… vorrei… vorrei…
Ma vorrei essere anche un dio, e ridare vita ai santi crocifissi, liberare i giusti condannati, rendere montagne i piccoli semi di bontà, restituire il diritto di parola ai mistici bruciati, rimettere in cattedra i saggi umiliati, fare di una nazione un popolo di pensanti, tingere il cielo dei colori più strani e impudichi, aprire orizzonti impensati…
Ma con i vorrei non si va lontano: si rimane vittime di desideri gettati al vento di utopie irrealizzabili.
E la testa si appesantisce per troppi pensieri, il cuore si spacca per il troppo amare, lo spirito perde la sua beatitudine.
E se il Bene avesse ragione a lasciarci morire del nostro stesso male di stupidi bastardelli presuntuosi figli di una generazione di barbari puzzolenti rottami di una nave sgangherata alla deriva?
E se la Giustizia avesse ragione a lasciare che nei tribunali si condannino gli innocenti?
E se la Pietas avesse ragione a lasciar morire ogni buon senso di solidarietà, di bontà e di perdono?
E se la Verità avesse ragione a lasciarci nelle mani dei seminatori di menzogne?
E se l’Intelletto avesse ragione a lasciarci naufragare nel mare dell’ignoranza?
E se l’Onestà…
Spesso mi chiedo fino a quando questo insensato mondo avrà ancora qualche umana risorsa per sopravvivere alle tempeste quotidiane.
Ma, più che tempeste di prepotenti, criminali, disonesti, bugiardi ecc. ecc. è il vuoto d’essere che mi spaventa, e mi fa chiedere: siamo forse scheletri che camminano, pezzenti che elemosinano paglia, ventri che ingoiano merda?  
11 novembre 2017
EDITORIALI DI DON GIORGIO 1
EDITORIALI DI DON GIORGIO 2

1 Commento

  1. Sonia.z ha detto:

    Lo sono solo quelli che hanno deciso che debbano esserlo…e questo è dio?
    i miei non sono stati desideri ma Qualcuno mi ha detto ed io ho acconsentito non mi sarei mai inventata qualcosa su Dio. Poi proprio lei che un giorno ha scritto “utopia non è fantasticheria”. Allora se appartengo ad un altro Dio che sicuramente sarà padre e madre e ad un altro Spirito dico vienici a prendere (a me e mia figlia) e portaci al nostro posto, qua non è il nostro.

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