LA VALLETTA BRIANZA (Lc): Dopo cinque anni di mala amministrazione…

Dopo cinque anni di mala amministrazione…

di don Giorgio De Capitani
Dopo cinque anni di mala amministrazione,
nel senso di incompetenza assoluta,
di vuoto di pensiero politico,
di zero comunicazione con la gente,
di allucinante presunzione di un fare
senza confrontarsi con la realtà,
di una non-volontà di dialogo e di confronto dialettico
con il meglio del bene comune,
di una ingenuità vicinissima alla stupidità,
di una imperdonabile incoscienza di fronte all’evidenza,
di una cieca visuale sulle grandi opere,
accompagnata da una ottusa visuale delle piccole opere;
dopo cinque anni di frammentazione amministrativa,
portata all’estremo giorno dopo giorno,
senza quel pudore di arrossire
nemmeno di fronte alle più palesi contraddizioni,
tali da esigere per lo meno qualche crisi di coscienza
o uno sporadico confronto sincero tra gli stessi amministratori;
dopo cinque anni, in cui il cittadino è arrivato al punto
di non saper più con chi avere a che fare,
tanto si è verificato quel fenomeno
che si chiama “assuefazione al peggio”;
dopo cinque anni, in cui è successo di tutto,
nel senso di quel voler disperatamente aggrapparsi
anche a stracci di democrazia,
intesa nella sua peggiore concezione
di numeri ridotti al minimo indispensabile,
sotto gli occhi forse spenti di un gruppo consiliare
del tutto assente o impotente,
nella carenza totale di un gruppo di appoggio
finito man mano nel nulla;
dopo cinque anni, in cui ogni giorno si assisteva
ad una veloce agonia di due paesi e frazioni,
privati anche di quel minimo necessario
per sperare in una doverosa rivalutazione delle loro identità;
dopo cinque anni di quasi totale menefreghismo
di cittadini, che neppure tentavano
una istintiva reazione per il loro orgoglio ferito;
dopo cinque anni, in cui “un solo cittadino”
ha avuto il coraggio di protestare seriamente
in nome del miglior bene comune…
ecco la lettera della sindaca Roberta Trabucchi
quale tentativo disperato di uscire di scena
– anche costretta dal fatto di non avere più nessuno
a sua disposizione per presentare una propria lista –
come fosse una leonessa ferita a tradimento.
Non ho più parole con cui gridare
la mia più che sacrosanta riprovazione:
di fronte a un muro di cemento armato
le parole si sgretolano,
e di fronte a un muro di gomma
le parole diventano proiettili
che tornano a colpire l’onesto.
Ora, sarebbe forse il caso di mettere
una grossa pietra su cattivi amministratori,
sperando che i successori avranno la capacità
di rimettere in piedi un Comune ridotto a un rudere.
Ma non basterà stavolta neppure la competenza!
No! Ci vorrà di più! Molto di più!
Ci vorrà una “intelligenza politica”,
che non è in vendita a poco prezzo
presso un qualsiasi mercato.
E per “intelligenza” intendo quel grande Pensiero
che va oltre un fare, oltre un programmare,
oltre piani d’interventi estesi su tutto il territorio.
Non basterà neppure mettere d’accordo
differenti visuali ideologiche,
anche se al di là della faziosità partitica.
Dicendo che ci vuole “intelligenza politica”
potrei dire anche niente, e me ne rendo conto,
ecco perché la mia missione finisce qui,
perché so che parlerei al vento;
e, se il vento fosse favorevole in una certa direzione,
non ci sarebbe la possibilità neppure di tentare
di aprire un discorso “intelligente”.
Queste riflessioni sono la premessa per poi vedere il video, dove dico altro…

da Merateonline 10 luglio 2020

 

 

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