Giubileo, vaffanculo!

fulmini vaticano
di don Giorgio De Capitani
Non ce l’ho con il Giubileo ebraico dell’Antico Testamento, che ho sempre rispettato, per i suoi risvolti anche fortemente sociali, che però, con l’andare del tempo, si sono sciolti nelle strette di una religione ipocrita, fino a raggiungere quel culmine di un magna magna che ha ucciso più coscienze di quanto abbia potuto fare il demonio in persona.
Ce l’ho, appunto, con un Giubileo degenerato, che definirlo blasfemo sarebbe poco, visto che c’è sempre di mezzo il Divino, ridotto ad un unico idolo, per assommare meglio i vizi di tutte le divinità pagane.
Come si può ancora credere in un Giubileo in cui per un verso si parla di qualità di Dio da far svenire i mistici, e per l’altro si tengono ancora, magari riverniciati, quei pali fermi di una impalcatura che da secoli tenta di farci credere che questa è la realtà della nostra fede? Ma di quale fede si parla?
Siamo in un perfetto diabolico circolo vizioso. Ci siamo costruiti di Dio un’immagine a “nostra” somiglianza, ovvero su misura delle voglie del potere religioso, il quale accarezza quelle dei sudditi, ma non oltre i limiti imposti dalla stessa struttura religiosa, facendo tuttavia loro credere che questa è la volontà di dio. Ma di quale dio? Ecco che il circolo si chiude. Fuori, solo fuori possiamo avere la speranza di cercare il vero Dio che, finché resteremo nel cerchio maledetto (o benedetto dalla Chiesa), resterà un”estraneo”.
Ma sappiamo che Dio ha altre strade, per nostra fortuna. Chi lo vuole trovare, lo può fare entrando nel proprio essere, là dove nessuna istituzione o potere o struttura ecclesiastica potrà porre i propri sigilli.
Ora, parlare di Giubileo, così come è stato proposto anche nella nuova versione, mi pare assurdo, e nello stesso tempo in linea con la struttura secolare di una Chiesa che perde i peli, ma non i vizi. Certo, sono accattivanti le parole che sono uscite dal cuore traboccante buonismo di questo Papa, più star che profeta. Ma, gratta gratta, che cosa si vede? La ruggine di una impalcatura, vecchia e oramai logora. Ma basta poco: qualche verniciatura di ottimismo da quattro soldi, e la gente guarda al luccichio esterno, e si lascia infinocchiare.
Sono convinto che anche questo Giubileo sarà un successo di folle, che accorreranno a Roma, o alle loro cattedrali o chiese-madri delle varie zone pastorali (vedi Milano) per acquistare qualche buono sconto. Pensate, comunque, ai milioni di esseri umani alle prese con le guerre, o con la fame: avranno voglia e possibilità di pensare a simili cazzate? Forse si augurerebbero un Giubileo con una maledizione del Padre Eterno con tanto di fulmini pronti a colpire i criminali.
Ma sono anche convinto che i bravi credenti che affolleranno i confessionali o acquieteranno le indulgenze, non faranno un passo sulla via della conversione, ovvero di quel cambiamento di mentalità che richiede ben altro che l’assoluzione di un prete. Il Giubileo sarà solo un lavaggio superficiale dell’anima, oltre che un lavaggio del cervello.
Infine, ciò che veramente mi ha fatto imbestialire sono stati gli interventi vaticani a proposito della vicenda Ignazio Marino. Secondo questi coglioni tinti di porpora, la città di Roma è stata ridotta a un mucchio di macerie.
A parte il fatto che i borghesi porporati del Vaticano dovrebbero guardare anzitutto in casa loro, dove il marcio sembra aver preso dimora eterna, nonostante decine e decine di Giubilei, nonostante la presenza di Sua Santità, nonostante la presenza di migliaia tra cardinali, vescovi, monsignori e preti, nonché di schiere di suore o di consacrate, non riesco proprio a capire tutto questo amore per la Città di Roma.
Ma il motivo è chiaro: tutto in vista del prossimo Giubileo. È questo che interessa il Vaticano: che ci sia una Città, con le carte in regola, dal punto di vista amministrativo, così da far piacere ai pellegrini.
Ma non c’è solo il Giubileo, sono convinto che Marino sia stata gambetizzato dalla loggia massonica vaticana, che non ha visto bene le aperture “poco ortodosse” dell’ex sindaco, a proposito delle coppie di fatto. E c’è dell’altro, senz’altro, che non conosciamo.
Che la città di Roma, secondo il Vaticano, papa Francesco compreso, sia governata da un’amministrazione di destra è sotto gli occhi di tutti. Se tornasse poi in gioco la candidatura dello stesso Berlusconi sarebbe l’ideale: porci con porci, l’accordo sarebbe perfetto!

 

18 Commenti

  1. carlo dalla ha detto:

    Su Ignazio Marino aveva ragione Maurizio Crozza quando ebbe a dire: “certo che questo Marino ne ha fatti di danni nei suoi 50 anni di governo!Ah no non sono stati 50 ma 40? no? 30 No? 20? no? 10? no? 5? no, solo due anni? ma come cazzo a fatto a fare tutti questi danni in due anni?” a voi la risposta

    • Don Giorgio ha detto:

      Ignorante! L’a vuole l’acca, per forza che gli italiani sono analfabeti. Lascia stare Marino che è stato onesto, e Maurizio Crozza, un venduto che mangia sulle battute idiote, tu pensa a studiare l’italiano!

      • bob ha detto:

        Scrivendo, a volte, può capitare di domandarsi se prima o dopo la congiunzione e si possa mettere la virgola. Presto detto.

        Premettendo che la e serve a congiungere due elementi o parti della frase e che la virgola ha invece lo scopo opposto, cioè di dividere.
        L’uso generale (e la logica nell’inserimento dei segni di interpunzione) vuole che la virgola non sia messa prima della e, appunto per non inficiare il valore di congiuzione di quest’ultima.

  2. enniovico ha detto:

    Don Giorgio, sacrosanta verità! Purtroppo i detrattori di Marino (di Roma) non l’hanno capito! Sa che Le dico? Chi è causa del suo male, pianga se stesso! Se il M5S è la soluzione, si faccia avanti; in fondo sono quasi tutti giovani, almeno in parte, credo, tengano fede agli ideali; chissà potrebbero sorprenderci positivamente!

  3. mauro ha detto:

    L’intervento del vicario sul cumulo di macerie lasciato dal “buon sindaco” Marino mi ha veramente amareggiato e sorpreso.
    Mi è sembrato di una tale cattiveria da rasentare la malafede.. Possibile che la Chiesa parli ancora così a difesa degli interessi di turno.
    Per fortuna che leggendo le sue parole, Don Giorgio, riesco ancora a rasserenarmi e a non sentirmi troppo solo e smarrito in mezzo all’omologazione dell’opinione pubblica.

  4. Giuseppe ha detto:

    Senza contare, ma non perché sia meno grave, che i costi non indifferenti delle manifestazioni sfarzose e dell’intera organizzazione del “grande evento” saranno a carico delle istituzioni e quindi peseranno sulle tasche di tutti noi attraverso le tasse, anziché essere pagati (come sarebbe giusto) dagli eminenti membri dell’apparato ecclesiastico che l’hanno promosso…

    • oreste ha detto:

      su questo punto devo dissentire, per noi di roma il giubileo è una manna, milioni di turisti (opss pellegrini)il saldo per lo stato sarà sicuramente positivo, se tutti gli “attori” (albergatori, ristoranti, bar, venditori di suvenir , eccc…) staccheranno gli scontrini fiscali e ci pacheranno sopra le tasse

  5. Luca ha detto:

    In linea di principio sono d’accordo con te, don Giorgio (e come non esserlo!).
    Non condivido però il tuo massimalismo.
    Può la fede fare a meno della “religione” e di tutto quell’apparato -certo in buona parte umano, e soggetto a patologie di ogni sorta, gravi e meno gravi?
    Temo che volere a tutti i costi una fede cristiana del tutto svincolata da queste cose, equivalga alla fin fine a volere una fede sganciata dalla storia e dalla “carne”.
    Piuttosto che mandare a quel paese il giubileo sarebbe bene lavorare pian piano perché nella testa della gente esso sia depurato dai tanti fraintendimenti che la storia peccaminosa della Chiesa gli ha inevitabilmente costruito sopra. Buttare tutto (giubilei, riti, piviali, processioni, tradizioni di ogni tipo) potrà essere possibile solo alla parusìa. Purtroppo. Fino ad allora dovremo tenerci queste cose molto “carnali”, col dovere di dar loro il giusto peso e di pian piano “depurarle”, ripulirle, sminuirne l’importanza e farne a meno man mano che la maturità di fede cresce.

  6. zorro ha detto:

    Il giubileo x il popolino credente e’ un momento di speranza IO sono uno di questi:non mi intendo di religione di teologia di dottrina della fede non sono nei poteri occulti laici e clericali che governano.Sono il ruzzante del tremila cosa dobbiamo fare ?La conversione e’ un regalo che DIO fa all’uomo sulla via di Damasco.Infatti il mio dilemma e’ vado x il giubileo poi quando finisce riesco nei propositi o ritorno con le mie spaventose debolezze abbandonato a me stesso?Non e’ facile amministrare la propria fede nell’cosmo in cui siamo inseriti siamo sempre delle pecorelle smarrite e non abbiamo fisicamente la presenza di DIO questa e’ la nostra disgrazia umana

  7. GIANNI ha detto:

    Il giubileo non è altro che una esemplificazione del cattolicesimo: regole, riti e celebrazioni, come disposte dalle autorità gerarchiche.
    IL rapporto con il cristianesimo è lo stesso che si ritrova tra cattolicesimo e cristianesimo in generale.
    Come il cristianesimo originale poco o nulla ha a che fare con il cattolicesimo, essendo un sincretismo, come già detto in altra occasione, tra riti, miti ed usi spesso non cristiani, unitamente a principi ritenuti cristiani, analogamente il giubileo deriva da questo, tanto che yobel è l’antico corno suonato al suo inizio, nell’ebraismo.
    E se pensiamo al rapportotra Cristo ed ebraismo……
    Quanto ai rapporti tra vaticano e Roma, da sempre vi sono state relazioni alla luce del sole, ed altre, decisamente meno trasparenti e legate a legami con poteri occulti, di cui talora traspare qualcosa, come nel caso Orlandi, ma, probabilmente, anche con addentellati nei servizi segreti e nei piani alti delle gerarchie, basti pensare ala sepoltura di un noto esponente della banda della magliana in una chiesa.
    Non tutto è chiaro, non lo è mai stato e, probabilmente, ci sono aspetti che non verranno mai chiariti.
    Difficile che i poteri occulti siano indifferenti anche alle ultime vicende romane, anche se non ci sono precise prove per affermarlo.

  8. oreste ha detto:

    Infine, ciò che veramente mi ha fatto imbestialire sono stati gli interventi vaticani a proposito della vicenda Ignazio Marino. Secondo questi coglioni tinti di porpora, la città di Roma è stata ridotta a un mucchio di macerie.
    aldilà di questioni più serie lei scrive così pechè non abita a roma, mi creda , mi spiace dirlo ma il mio amministratore di condominio avrebbe fatto meglio di marino

    • Don Giorgio ha detto:

      Va’ a cagare!

      • Nick ha detto:

        L’amministratore del condominio di Oreste … è Alemanno?

        • oreste ha detto:

          non hai etto il mio mess. scritto più sotto, lo copio e incollo alemanno è stato di gran lunga peggio di marino sotto il profilo delle responsabilità civili e penali(strano che non sia ancora in galera) però sapeva fare il sindaco, marino purtroppo non è portato, meglio se torna a fare il chirurgo

          • Don Giorgio ha detto:

            Sono d’accordo che Marino non era tagliato a fare il sindaco, ma neppure Alemanno, se ha fatto quello che ha fatto. Alemanno era ed è un aborto di politico!

    • Giuseppe ha detto:

      E cosa avrebbe fatto Marino di così tremendo? Se fosse stato un camerata del partito del genero di Rauti e di Giorgia Meloni sarebbe ancora in sella e non sarebbe scoppiato nessuno scandalo, perché non ce ne sono, salvo quelli ereditati dalla “illuminata” gestione Alemanno, che però grazie alla stampa collusa, che controlla la pubblica opinione, e i poteri forti della città, ivi compresi il Vaticano e la Cei, hanno permesso e perdonato di tutto, comportandosi come le proverbiali tre scimmiette.

      • oreste ha detto:

        alemanno è stato di gran lunga peggio di marino sotto il profilo delle responsabilità civili e penali(strano che non sia ancora in galera) però sapeva fare il sindaco, marino purtroppo non è portato, meglio se torna a fare il chirurgo

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