Lasciamoli lavorare! Lo richiede l’emergenza…

Lasciamoli lavorare!

Lo richiede l’emergenza…

di don Giorgio De Capitani
I mass media, appena Mario Draghi ha letto i nomi del nuovo Governo, senza aspettare almeno un secondo avevano già emesso la loro sentenza o, meglio, le loro sentenze, essendo una composizione caotica di dire e di dis-dire, tra l’oggi e il domani.
Si sa che i giornalisti sono al servizio di un certo potere, che ha nomi differenti a secondo del portafogli, da cui escono i quattrini per mantenere galoppini che intrattengono come in un osceno spettacolo una massa di coglioni.
E questi coglioni eccoli anche loro sentenziare su facebook, scrivendo pirlate, una migliore dell’altra nell’arte di sparare cazzate.
Oggi il problema in Italia non è la politica in quanto tale, ma un popolo bue che sforna il peggio del peggio, pescando il tutto nel merdaio più fertile di imbecillità puzzolente.
Tutti dicono la loro, rivendicando il diritto di dire la loro, ed ecco un mare infinito di imbecillità che invadono il mondo intero, coprendo con un manto di carnalità putrescente ogni buon senso, quel buon senso che dice: “Attenzione, prima rifletti, e poi parla; prima pensaci, e poi giudica; prima…”. Ma il prima lo stabilisce con una sentenza l’ego privo di intelletto.
Con un senso che è buon senso non mi rimane che dire: “Lasciamoli lavorare! È un caotico insieme di politici e di politicanti? Lasciamoli lavorare! È un’accozzaglia di bacia pile e di diavoli? Lasciamoli governare! Un cocktail di donnette insulse, di piccoli uomini e di grandi professionalità? Che lavorino, magari umiliandosi a vicenda, purché prevalga l’interesse per il Paese. Nel nuovo Governo ci sono irriverenti donnette berlusconiane e cafoni razzisti? Che collaborino tra loro, umiliati dall’onestà di chi vorrebbe impegnarsi per dare al nostro Paese più credibilità e più nobiltà!”.
Ora il bene comune lo esige, ora l’emergenza lo richiede. Domani si vedrà.
Il buon grano darà spighe sostanziose, e la paglia secca brucerà per auto-combustione. Certe ideologie resistono anche al fuoco, ma è la prova che non basteranno competenza e onestà per contrapporsi alla imbecillità politica, ma occorrerà quel Genio che sembra scomparso nella nebbia di una storia, quella italiana, che ha solo pagine in bianco o scritte con la mano del Grande Imbecille.
Spero che almeno un flash del Genio del passato ci possa dare qualche speranza, certo non lo spero dal mondo politico e tanto meno da una Chiesa in coma, ma da qualche spirito libero, che non attinge la propria energia da una carnalità strutturale, ma dal profondo di quel Pozzo che è il mondo del Divino.
Atei, state sereni, anche io sono un a-teo, senza cioè quel dio religioso, contro cui Meister Eckhart invocava la Divinità: “Prego Dio che mi liberi da dio”.
E perciò sono ancor più pazzamente credente, e battagliero nel contrapporre alla carnalità la realtà mistica dello Spirito.

1 Commento

  1. Giorgio ha detto:

    Io ho una sola speranza: che Draghi si ponga obbiettivi consoni alla situazione italiana e che faccia lavorare chi prende uno stipendio, o una indennità che dir si voglia, se necessario a calci nel culo!

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