Allarme Terre des Hommes, in Italia quasi 6mila bimbi vittime di reati

da AVVENIRE
11 ottobre 2019
Il rapporto.

Allarme Terre des Hommes,

in Italia quasi 6mila bimbi vittime di reati

Alessia Guerrieri
Nel 2018 in aumento del 3% i maltrattamenti nei confronti dei minori, per lo più bambine e per lo più in famiglia (+14%). Oggi la giornata mondiale con un impegno: non lasciarle sole
Vittime, soprattutto nel luogo in cui dovrebbero sentirsi più protette: la famiglia. Indifese, ancor più le bambine, abusate nel corpo e nell’anima con discutibili mezzi correttivi o costrette, quelle straniere, a rispettare regole dei Paesi d’origine come i matrimoni forzati.
Oggi è la giornata mondiale in difesa delle bambine e Terre des Hommes ha diffuso alla vigilia di questo appuntamento l’ottavo report sulla condizione delle bimbe nel mondo. Anche in Italia la situazione non è poi così rosea. Eppure per veder scendere il dato di 5.990 minori vittime di reati nel 2018 (+3% rispetto all’anno precedente e +43% in dieci anni) dell’ultimo dossier della “Campagna Indifesa” di Terre des Hommes la parola d’ordine resta educazione. Educazione e crescita culturale delle bambine, il cui gap con i coetanei maschi è in diminuzione, ma non completamente azzerato soprattutto sul fronte dell’afabetizzazione finanziaria. Ma anche educazione degli adulti per combattere gli stereotipi e la violenza di genere. Anche tra le mura domestiche, dove avviene un terzo dei reati che coinvolge nel 52% dei casi le bambine, dove i reati sono aumentati del 14%. Sempre le bimbe sono l’oggetto di violenza sessuale (1.039) e della pedopornografia che cresce del 3% in un anno. Abusi che colpiscono dieci volte in più i minori disabili. Stavolta è la Lombardia ad avere il triste primato di territorio con il maggior numero di reati nei confronti dei più piccoli, seguita dalla Sicilia; mentre è il Lazio che detiene lo scettro di regione in cui si registra il numero maggiore di omicidi volontari.
Partendo da questo spaccato, perciò, «chiediamo al governo un maggiore impegno nel contrasto alla violenza e alla discriminazione di genere», la richiesta della presidente di Terre des Hommes Donatella Vergari, annunciando anche la nascita della prima rete italiana di webradio (www.networkindifesa.org). E dal fronte governo è innanzitutto il ministro per le Politiche giovanili e Sport Vincenzo Spadafora ad assicurare l’impegno per «realizzare nuove politiche per il sostegno delle donne e delle bambine», a partire dal garantire pari opportunità nello sport. Un settore in cui le atlete debbono avere le stesse occasioni dei maschi, per questo il ministro intende occuparsi di «una legge sul semi-professionismo femminile».
Stessi diritti nel campo da gioco, ma anche in famiglia dove spesso le donne sono costrette a sottostare a “leggi tradizionali” o regole che per le straniere nel nostro Paese si chiamano mutilazioni genitali o matrimonio poco più che bambine. Ogni anno nel mondo infatti, per dare un ordine di grandezza, 12 milioni di ragazze sotto i 18 anni si sposano, spesso con uomini molto più grandi, e circa 2 milioni di ragazze con meno di 15 anni rimangono incinte. Ma non basta, ammette la ministra per la Famiglia Elena Bonetti, supportare le donne all’atto della denuncia, occorre pure «attivare un percorso di educazione all’accoglienza del diverso, dell’altro da sé nelle scuole e in tutti i luoghi educativi; dall’altro lato avviare delle reti sociali che non lascino sole le donne e i bambini vittime di violenza».

 

1 Commento

  1. Giuseppe ha detto:

    Non c’è che dire, per alcuni la brutalità è l’unico modo di comunicare.

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