Politicamente dissennato, fuori controllo, da internare…

Politicamente dissennati, fuori controllo,

da internare…

di don Giorgio De Capitani
Il buon senso dice che, quando c’è una grave emergenza, ci vuole un governo in carica e che bisogna stare assolutamente uniti.
Creare attualmente una crisi di governo è da scriteriati, da folli, da gente senza testa. Tanto più che la gente comune non capisce i trucchi di chi gioca a fare l’arrivista. Quando tre o quattro gatti condizionano o frenano le attività del governo, vuole dire che siamo alla fine della Democrazia.
Non posso scrivere ciò che penso attualmente di Matteo Renzi (facebook poi mi bloccherebbe per un anno). Qualcuno dovrà pur consigliarlo di ritirarsi definitivamente dalla politica: è un fallito! Non sa l’abc di ciò che è il bene comune. Anzi, si diverte a frantumarlo! Gli italiani non lo vogliono, anche per il suo ego spropositato. È irritante, antipatico a tutti.
Come cittadino che ama il suo Paese e che ha coscienza di ciò che sta succedendo in questi tempi, chiedo responsabilità e saggezza a chi ci governa e a quanti hanno cariche istituzionali.
È assurdo ciò che sta capitando in questi giorni all’interno del governo. Mi arrabbio, sto male, non sopporto, divento cattivo, odio ogni manovra scriteriata, vorrei andare a Roma e far sentire tutta la rabbia della gente per bene.
Forse il popolo si merita il politicume che abbiamo sul mercato. Io non appartengo al popolo-massa, ho una coscienza da rispettare, e questa coscienza è superiore a tutto e a tutti: obbedisco solo all’Unico Uno che il Necessario divino.
Faccio mie le parole di Ernesto Buonaiuti, sacerdote scomunicato “vitando” dalla Chiesa cattolica: “Più alcuni fanno i sordi, tanto più sono costretto io a gridare, affinché, alla conclusione e alle resa dei conti, essi debbono arrossire, non io”.

4 Commenti

  1. Lanfranco consonni ha detto:

    Io non sono per nulla d’accordo.
    Sono anche io rimasto di merda per l’atteggiamento di Renzi, sono anche io amareggiato e preoccupato per la decisione di ritirare IV dalla coalizione, ma penso che tutta la vicenda richieda una riflessione e Renzi vada rispettato.
    In primis penso che in questo momento il paese è ancora in mano alla coalizione di sinistra, che probabilmente in parlamento e in senato troverà, se Conte assumerà l’atteggiamento giusto, un gruppo di deputati e senatori che lo appoggeranno. Dipende solo da lui.
    Il paese in questo momento è guidato dai virologi e dagli scienziati, il governo ratifica le loro indicazioni e cerca di dare ristori alle categorie costrette a non lavorare.
    Talvolta con decisioni per lo meno discutibili, come i bonus per le bici elettriche, i monopattini, e il Cashbak, provvedimento iniquo che ha spinto tanti italiani a riempire i centri commerciali. Contributi dati a quei cittadini che non stanno certo soffrendo la fame. Probabilmente il cashbak ha contribuito in modo notevole alla diffusione del virus, altro che l’apertura delle scuole!
    Questo solo per dire che questo governo secondo me non sta brillando come sembra, ma se a noi non interessa, interessa solo dire che basta che ci sia un governo.
    Assistiamo a tante proteste di cittadini che portano ogni giorno le loro istanze per lamentare la loro sofferenza, ma quelli deputati a criticarlo per correggerlo per loro professione, i parlamentari, NO, QUELLO DEVONO STARE ZITTI E ALZARE LA MANO, se no la gente comune non capirebbe.
    Ma allora che li paghiamo a fare?
    Secondo me non è la gente comune a non capire, sono gli addetti alla formazione che devono difendere coloro dai quali sono pagati.
    Parliamo solo di Renzi, ma qui si tratta di una decisione presa da un gruppo parlamentare e in primis da due ministre che sono tutt’altro che marionette. Nessuno si chiede perché sono arrivate a questo punto
    Probabilmente perché non erano più in condizioni di poter lavorare, se per lavoro intendiamo voler portare il proprio contributo, le proprie idee, e non solo alzare la mano per ratificare le decisioni del capo.
    La prova è che il signor Conte ha preso in considerazione le proposte di Italia Viva solo quando si è sentito la pistola puntata alla tempia.
    Renzi è un politico ormai alla fine, ma non per mancanza di idee, di capacità di avere un progetto politico, di avere una idea di sviluppo. Probabilmente è appropriato il termine politicamente dissennato, accompagnato da una propensione naturale a rendersi antipatico.
    Dissennato comunque in senso buono, se assennato vuol dire chinare il capo e assecondare il pensiero comune (cinquestelle), chinare il capo e stare comodo sulla propria poltrona e limitare il proprio lavoro a dire ok tutto va bene, per il bene della nazione.
    Io rimango convinto che durante il periodo in cui è stato al governo Renzi abbia aperto strade importanti per lo sviluppo del nostro paese. Anche la riforma istituzionale che aveva proposta avrebbe messo a posto molte cose: pensiamo alla fine del Bicameralismo (siamo andati lo scorso autunno a votare una riduzione di parlamentari che non risolve nulla, con la riforma Renzi avremmo già il numero dei parlamentari dimezzatio in una unica camera, avremmo avuto un senato delle regioni, che proprio in questo frangente ci sarebbe stato a fagiolo per affrontare seriamente l’epidemia.
    Ora ci affidiamo a Mattarella, vi ricordate chi ha tirato fuori il nome di Mattarella da proporre come presidente? Un certo Renzi. E gli 80 euro? E il reddito di inclusione? E i contributi per la 4.0?
    Ci sarebbe molto altro, ma lasciamo perdere.
    Mi stavo dimenticando del governo attuale, nessuno nell’agosto 2018 ci sperava, eravamo nelle meni di Salvini e Meloni, Ma il politicamente dissennato Renzi, grazie alla sua pazzia ha portato il PD al governo.
    Per la cronaca, Zingaretti non si stava nemmeno accorgendo di cosa stava per succedere.
    Ripeto, sono anche io avvilito e preoccupato per le vicende di questi giorni, ma sono convinto che Renzi meriti rispetto, e se vogliamo sarebbe il PD che dovrebbe esigere più rispetto e più considerazione dai suoi allegati di governo.
    I cinquestelle hanno rifiutato il MES per ragioni “idiotologiche”, mentre PD e LEU erano favorevoli, ma Zingaretti per mesi si è limitato a dire: “prima o poi lo capiranno anche loro”, molti cinquestelle sono ancora convinti del fatto che il vaccino sia nocivo, qualcuno si scandalizza o si strappa le vesti?
    Ma Zingaretti non è dissennato. Accetta senza discutere. Possiamo dire che è responsabile? Bene, diciamo che è responsabile”
    Comunque state tranquilli, non sarà una crisi di governo a mettere l’Italia in ginocchio.
    Io rimango dell’idea che il vero treno l’Italia l’ha perso quando ha votato contro alla riforma Costituzionale del 2016.
    È stata quella la vera occasione persa! Dobbiamo ringraziare fra gli altri anche un cero Dalema, lui si che definirei dissennato politicamente, anche se riverito e onorato da tutti.
    Dalema, l’uomo che dopo il referendum del 2016 disse “in quindici giorni ci mettiamo tutti d’accordo e facciamo una riforma elettorale meglio di questa”
    Scusate se ho scritto in modo un po’ incasinato, spero di essermi fatto capire

    Lanfranco Consonni

  2. Luigi Sirtori ha detto:

    Concordo. Renzi non mi è piaciuto a partire da come aveva trattato Enrico Letta. Non mi piace la Chiesa che sta zitta. Lo fa con Renzi, ma pure con Salvini e Meloni. Sogna il Dio-Patria-Famiglia? Spero di sbagliarmi. Senza profeti o mistici la Chiesa andrà a braccetto con Italia viva, ma è una Chiesa in un Italia morta.

    • Lanfranco consonni ha detto:

      Cosa centra la chiesa con Renzi?

      • Luigi Sirtori ha detto:

        Non c’entra con Renzi. E’ vero. Ma tace e chi tace o accossente o peggio è indifferente a che politici come Renzi autodistruggano la nostra già non realizzata democrazia dandola in pasto a politici peggiori come Salvini e Meloni. Se è questa la chiesa nella quale credere, ognuno è libero di crederci. Non ho chiese nelle quali credo. Credo in quel Dio che mi libera da tutte le immagini che mi son fatto di lui. Sulla democrazia e sul cristianesimo cito una frase celebre di un amico di Paolo VI Jacques Maritain: “La tragedia delle democrazie moderne è che non sono ancora riuscite a realizzare la democrazia.”

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