Apocalisse, ovvero una “rivelazione”…

L’EDITORIALE
di don Giorgio

Apocalisse, ovvero una “rivelazione”…

Sembra una apocalisse: caldo torrido, fuochi che bruciano le terre del sud, l’imbecillità della gente che nega l’evidenza, la carnalità di una società e di una chiesa ai limiti della pazzia, e un virus che si difende moltiplicandosi in varianti che spiazzano la scienza e la politica già divisa per conto suo.
Etimologicamente “apocalisse” significa “manifestazione”, che di per sé può avere il lato positivo, e lo aveva nella Bibbia.
Ogni dramma “rivela” qualcosa di profondo, che è la causa di ogni male.
I Mistici medievali parlavano del male come “amor sui”, ovvero dell’amore per il proprio ego.
Male anche come “mancanza del bene”, ovvero come “non realizzazione” del bene. Il male è ciò che manca perché il bene si realizzi. Il male è un bene non realizzato.
Ognuno di noi ha la sua parte di responsabilità: o come empi che non permettono al bene di realizzarsi, o come indifferenti a cui non importa che il male aumenti, diminuendo così la possibilità perché il bene si realizzi.
I fenomeni del surriscaldamento della crosta terrestre, del fuoco che divora terre e case, della stupidità politica, sociale e religiosa ecc. sono una manifestazione del nostro vuoto di essere. Più siamo vuoti, più il bene non si realizza in quanto bene.
Di per sé apocalisse non è qualcosa di catastrofico, ma è la rivelazione del dramma dell’uomo in balìa del nulla.
Quando assisto a certi fenomeni preoccupanti, dovrei chiedermi: Quale ne è la vera causa? Non cercarla all’esterno di noi, ma dentro di noi.
Salviamo la terra, se partiamo dal nostro essere: qui c’è la sorgente di ogni profonda motivazione che ci spinge poi a preoccuparci di come salvare la terra anche coi nostri comportamenti carnali.
Almeno la Chiesa parlasse del mondo interiore, e non si ostinasse a fare quella parte sociologica, psicologica e ambientalista che risolve ben poco o nulla, se non ad apparire anche essa come partecipe della lotta per la salvezza del pianeta.
14 agosto 2021
EDITORIALI DI DON GIORGIO 1
EDITORIALI DI DON GIORGIO 2

2 Commenti

  1. Luigi Egidio ha detto:

    Mi sono accorto che la lotta non solo più dura, ma più difficile è vincere il proprio Ego origine del male profondo in me. Chiedo aiuto al mistico medievale a me caro: Angelus Silesius. Lo condivido nella speranza che possa esserlo a chi frequenta questo blog. Nella ricerca di Dio non pensavo di abbandonare la Chiesa istituzionale e i suoi dogmi autentiche zavorre che impediscono di volare per essere un spirito libero.

    Ho cercato Dio
    con la mia lampada così brillante
    che tutti me la invidiavano.
    Ho cercato Dio negli altri.
    Ho cercato Dio
    nelle piccolissime tane dei topi.
    Ho cercato Dio nelle biblioteche.
    Ho cercato Dio nelle università.
    Ho cercato Dio
    col telescopio e con microscopio.
    Finché mi accorsi che avevo dimenticato quello che cercavo.
    Allora, spegnendo la mia lampada,
    gettai le chiavi, e mi misi a piangere…
    e subito, la Sua Luce fu in me…
    (Angelus Silesius)

  2. MaM ha detto:

    Bellissimo ma soprattutto verissimo!!
    Grazie don Giorgio che ci sei e che illumini.
    Il cristianesimo, per esempio, è ormai solo un generico umanitarismo mentre alle origini si trattava di una dottrina intellettuale, metafisica. Oggi più che mai bisogna rientrare in noi stessi e non continuare a uscire fuori.
    GRAZIE ancora.

Lascia un Commento

CAPTCHA
*