Salvini, la smetta di far la vittima. È lei la minaccia che incombe sul nostro paese

da raiawadunia.com

Salvini, la smetta di far la vittima.

È lei la minaccia che incombe sul nostro paese

by Raiawadunia Nov 14, 2019
Lei, Salvini, si paragona a Liliana Segre. Anche lei sarebbe minacciato. Scritte sui muri, e qualche proiettile in busta ai suoi indirizzi, lo proverebbero.
Sbaglia, Salvini. Sbaglia di grosso e mente.
Liliana Segre è una donna, una delle tante, che in giovane età è stata deportata e marchiata a vita. Come purtroppo si fa con gli animali. Ha rischiato di perdere la vita, ha sofferto ogni orrore, per il solo essere nata ebrea. Una vittima innocente.
Lei, Salvini, è altro.
Chi ha ruoli pubblici mette in conto che possano esserci problemi. A me, giornalista che si è occupato di mafie e loro amici in politica ed economia, è toccato aver casa messa sotto sopra, subire minacce, vedersi puntare pistole e lupare, sapere di essere un morto che cammina. Mi venne offerta la scorta, ma rifiutai. Non mi andava di mettere in pericolo le vite di altri. E, in ogni caso, se l’avessi accettata non l’avrei mai usata impropriamente e mai per far divertire i miei figli. E non ho fatto mai la vittima. Raccontare, denunciare verità, ha nel conto, purtroppo, nel nostro triste paese i suoi livelli di rischio.
Mai e poi mai avrei osato paragonarmi a Liliana Segre. Mai. Anzi il mio lavoro sarebbe stato illuminato da lei e dalle tante altre vittime delle infinite ingiustizie che popolano la nostra società. E’ per loro che faccio il mio mestiere.
E poi, per esser franchi, signor Salvini… che vittima lei sarebbe? Ha seminato coscientemente odio e paura a piene mani. Cosa si aspettava? Più che minacciato, lei mi sembra la minaccia. La più grande che questo nostro paese possa vivere.
È una minaccia chi si presenta come l’uomo della provvidenza. Società complesse richiedono risposte complesse. Squadre di talenti e gente onesta e competente, non salvatori della patria.
È una minaccia chi chiede tutti i poteri. Solo i tiranni hanno queste pretese e i loro infiniti danni riempiono i libri di storia.
È una minaccia diffondere paure irrazionali. Mentire. Esasperare i problemi. Trasformare gli avversari politici in nemici e metterli alla gogna. Lei lo ha fatto. Persino con minorenni.
È una minaccia trattare con potenze straniere tangenti. I suoi uomini di fiducia lo hanno fatto e poco importa se abbiano alla fine intascato la loro paga da traditori.
È una minaccia non aver mai voluto rispondere in parlamento di queste cose. È’ un mettersi al di sopra delle leggi, disprezzare le istituzioni, offendere la nazione. Lo fanno i tiranni.
È una minaccia aver sdoganato rifiuti del passato. Aver stretto la mano a chi inneggia al fascismo.
È una minaccia aver raccontato al paese nemici inesistenti occultando i veri problemi della nostra gente. Scatenare guerre tra poveri addossando ad alcuni ogni male possibile. Il debito pubblico italiano, la disoccupazione giovanile e non, le mafie, la corruzione sono responsabilità del mondo politico di cui lei da lungo tempo è parte. Non di poveri cristi in cerca di un po’ di speranza.
Per questo la smetta di piagnucolare e far la vittima. Lei è vittima di se stesso. Della sua fame di potere che può trasformarci tutti in vittime.
E se le capita di incrociare Liliana Segre, si inchini. E chieda perdono.
Silvestro Montanaro

3 Commenti

  1. Giuseppe ha detto:

    Sottoscrivo parola per parola, detesto Salvini e tutto il male che rappresenta e in cui si grogiola beatamente come i maiali nel fango. Ma almeno i maiali sono utili e saporiti, mentre il neo “patriota” padano è più fastidioso delle zanzare e del tutto inutile. L’unica sua “qualità” è quella di rammentarci quanto male può riuscire a fare l’essere umano che finge di preoccuparsi degli altri, ma in realtà non gliene frega un bel niente: l’importante è che possa continuare a cavalcare l’onda della popolarità nel bene (quasi mai) e nel male (quasi sempre).

  2. Luigi ha detto:

    Salvini o non capisce o finge di non capire che c’è una differenza tra l’essere vittima e il fare la vittima. La prima è vera perchè ne porta i segni come la Segre nel suo corpo. La seconda è falsa perchè non se ne vedono i segni. Lui sbandiera il vangelo e allora gli chiedo perchè ha molto risalto nei vangeli, pur nelle loro differenze, la passione e la crocifissione di Gesù (ebreo come la Segre)? Perchè per un cristiano è al Crocifisso che deve guardare? E’ nel Crocifisso che deve vedere i segni della Passione del Signore. Nella Chiesa preconciliare mia mamma andò a confessarsi da un passionista. Le disse che non voleva avere più figli. Aveva avuto il parto mio che l’aveva portata in sanatorio a curarsi dal rischio di una morte certa. Gli si era atrofizzato un polmone, l’altro erano riusciti a curarlo in tempo. Ne ha portato i segni fino a che è vissuta. Aveva avuto poi mio fratello grazie alla clinica Mangiagalli di Milano. Non voleva più rischiare per non lasciarci orfani. Il passionista gli aveva detto che faceva bene a non avere più figli e la benedisse. Salvini capisci la differenza tra l’essere vittima e il fare la vittima? Se non lo capisci abbandona la politica. Le benedizioni come quelle di Ruini non servono a nulla se non cambi te stesso. Se qualcuno dei tuoi legge questo blog te lo comunichi. Te lo dice uno che era come te e lumbard doc.

  3. bartolomeo palumbo ha detto:

    Grazie al signor SILVESTRO MONTANARI per questo articolo.E’esattamente quello che penso,ma se l’avessi scritto sarei sicuramente scivolato in qualche parolaccia e vista l’imparzialita’(?) della giustizia in questo benedetto o maledetto paese sicuramente non sarebbe servito a gran cosa.GRAZIE SIGNOR MONTANARI e tutto il mio rispetto e la mia stima per DON GIORGIO.

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