Risalgo direttamente alla Sorgente!

L’EDITORIALE
di don Giorgio

Risalgo direttamente alla Sorgente!

Ogni struttura è “carnalità”, ogni organismo sociale e religioso è “grosso animale”; quindi, struttura e organismo sociale e religioso sono alienazioni e, di conseguenza, un  qualcosa di alieno e una massa di alienati.
“Alieno” deriva da “alius”, altro; ovvero: fuori dal proprio essere interiore, fuori dallo spirito, dalla libertà e dall’amore.
Inutile girare attorno alle parole, e voler trovare una ragione e – assurdo! – quell’ideale di vita, che altro non è che una allucinazione diabolica.
C’è chi mi invita a sentire o a leggere qualche voce dissidente dal coro univoco di un perverso sistema alienante.
Solitamente rispondo: “grazie della segnalazione!”, e mi fermo lì.
Quando si scopre la Sorgente dello Spirito e della Libertà interiore, non si ha più bisogno di rigagnoli o di rogge o di ruscelli.
Io risalgo alla Fonte!
I ruscelli servono a fare da richiamo per qualcuno che inizia a risvegliarsi dal torpore interiore, desiderando più vita, più spirito, più amore.
Ruscelli o rogge o rigagnoli non servono più, se si risale alla Sorgente, da cui ruscelli o rogge o rigagnoli provengono, ma che possono dispersi in mille altri ruscelli o rigagnoli, sempre più lontano dalla Sorgente.
Non invitatemi a leggere misticoidi o filosofeggianti che sembrerebbero una Fonte: in realtà, non sono che mille illusioni di supponenti che si credono carismatici o guru, che sanno solo vendere bene la loro pelle.
Sì, non sento più il bisogno, supposto che prima ne sentissi, di abbeverarmi ai ruscelli più o meno apparentemente ricchi di acque pure.
Certo, non basta dire Sorgente di vita, come oggi si usa dire, per moda, “energia o emanazione cosmica”.
Viviamo di mode, e le mode sono anche un linguaggio presuntuosamente esoterico, in realtà per gente essoterica.
Io sono esigente per natura, e lo sono per vocazione. Per me le parole in sé e per sé non contano nulla: voglio scoprire ciò che sta effettivamente dietro ad ogni parola. E so che oggi le parole sono tanto logore (nel campo socio-politico ed ecclesiale) da buttarle volentieri tutte nel macero.
E allora che cosa sta dietro le parole: “Sorgente divina”?
Siamo sempre al detto delfico: “Conosci te stesso e conoscerai te stesso e la Divinità”.
Socrate ha fatto di questo oracolo il suo Pensiero. Non ha aggiunto nulla di suo!
Oggi non c’è bisogno di inventarsi un altro linguaggio, che ci distoglierebbe dalla purissima  Essenzialità.
Ho l’impressione che, in questi ultimi tempi, si sfugga al proprio essere più profondo, per paura di sentirsi “disincarnati” da un mondo di carnalità pancesca.
A dire la verità il problema non se lo pongono i leghisti, che non sanno neppure, tanto sono s-cervellati, che esista il mondo dello spirito. Loro credono solo a ciò che toccano, a ciò che mangiano!
Se per un verso siamo tutti, volere o no, immersi in un mondo di “carnalità” (socio-politica e religiosa), per l’altro vogliamo far credere, prima a noi stessi e poi agli altri, che siamo anche “religiosi” per quel tanto che ci fa sembrare correttamente o equilibratamente “carnali”, pieni di energia cosmica. Che assurdità?
L’energia cosmica che cos’è? Sì, qualcosa di affascinante, ma solo nel linguaggio di moda che cattura gli allocchi, ma sempre e comunque un qualcosa che è fuori dal linguaggio del nostro essere interiore.
E se partiamo dal nostro essere interiore, attenzione: o diamo un’anima piena o uno spirito purissimo al Cosmo, oppure non siamo che degli illusi che credono di conciliare la carnalità cosmica con il mondo dell’anima, che è essenzialmente Spirito.
Anch’io talora parlo di energia, ma intendo quella dello Spirito divino, che è nel mio essere: una energia che investe sì il Cosmo, ma senza far perdere o disperdere nell’aria (parola magica!) quella originalità divina che è se stessa, singolare, ma nel Tutto, che non è il Cosmo creato, ma il Bene assoluto di cui parlava anche Platone.
Non è il Cosmo ad essere la Sorgente della energia divina: è l’Essere la Fonte di vita, e dall’Essere proviene ciò che sono, ciò che siamo, l’Umanità.
Devo assolutamente rientrare in me: “Conosci te stesso…”. Da qui mi sento parte di quella energia universale, che è lo Spirito divino presente in ogni essere umano. 
15 giugno 2019
EDITORIALI DI DON GIORGIO 1
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