Perché vogliono boicottare le feste di paese e l’nstallazione dei pannelli fotovoltaici?

di don Giorgio De Capitani

Càpitano incidenti durante l’allestimento del concerto di Jovanotti e della Pausini, e sapete quali sono le conseguenze? Emanano leggi e leggi restrittive che vanno a pesare sulle feste dei piccoli paesi. Ogni anno un mucchio di carte da riempire: disposizioni talora impossibili da osservare, talora ridicole. Mettono freni, scoraggiano a organizzare le nostre feste paesane che rappresentano, più che una fonte di guadagno, un momento di aggregazione della gente comune. Se poi i vigili ci mettono del loro, perché applicano alla lettera le norme senza un po' di cervello, allora non c'è scampo. Basta! Non ne possiamo più! Certo, tutto deve essere a norma, ma la pazienza ha un limite. Che fare? Dobbiamo mollare tutto? E poi succede che sui tetti di tante case c'è ancora dell’eternit, ma sulla presenza di questo materiale veramente pericoloso la legge tace, le amministrazioni se ne fregano, i vigili sono impegnati a romperci le palle perché manca questo o quello minacciando di far chiudere una innocente festa paesana. Andate tutti affanculo!

C’è di più. Volete installare pannelli fotovoltaici sui vostri tetti? La burocrazia non conosce limiti di idiozia. Fanno di tutto per scoraggiare a ricorrere alle energie rinnovabili. Non basta chiedere una volta il permesso, vi fanno storie in un modo del tutto scriteriato, manca questo o manca quello (e talora il tal documento è allegato, ma non lo vedono), e il tempo passa, la commissione paesaggistica si trova quando si trova a decidere. Ed ora, ecco la scoperta davvero paradossale: a parte il colore che viene imposto non si sa con quale criterio, i pannelli devono essere incassati nel tetto! Chi lo ha stabilito? Anche noi come parrocchia stiamo chiedendo i permessi per installare sul tetto dell’oratorio i pannelli fotovoltaici: da mesi ci stanno facendo ballare! Questa “novità” di incassarli è davvero insopportabile. Il costo? Ne vale la pena? Siamo davvero stanchi di gente “scriteriata” che decide sulla pelle degli altri. Certo, la legge è uguale per tutti. Non chiediamo privilegi. Chiediamo solo che ci sia per tutti più rispetto, più serietà, più disponibilità a favorire ciò che oggi si chiama “rivoluzione energie rinnovabili”. Conta l’estetica? E allora che si facciano togliere tutti i comignoli dai tetti, le antenne, che si costruiscano case decenti e non “architettonicamente” oscene come si vedono anche qui a Monte, magari progettate da architetti di grido!

7 Commenti

  1. stufo ha detto:

    Cacciamo TUTTI i politici. Smettete di farvi prendere per il c***o. Smettete di andare a votare.

  2. massimiliano ha detto:

    Questi sono i veri motivi della crisi italiana da decrescita ……!!!

  3. gigi ha detto:

    io sono stato costretto a mettere i pannelli integrati nel tetto e di colore marrone. Questo è quello che prescriveva la lettera di risposta dell’arch. Rostagno dei beni paesaggistici di Milano. Essendo di professione un installatore ho potuto farlo con un aumento di costo poco significativo, visto che la manodopera e altre questioni non ho dovuto pagarle. Se qualcuno che non lo fa di mestiere, come esempio Don Giorgio, volesse fare la stessa cosa avrebbe costi così alti da non valerne più la pena.
    Una seconda cosa: gli incentivi per i vari conti energia vengono pagati da tutti gli utenti della rete elettrica che non hanno pannelli ( nella bolletta di ciascuno c’è una tariffa che serve a pagare gli incentivi di chi possiede un impianto fotovoltaico).
    Questa tariffa la paga anche chi vorrebbe mettere i pannelli, ma grazie alla burocrazia o al parere contrario di un funzionario di Milano, che in molti casi non conosce il contesto paesaggistico dove verrà installato l’impianto, da parere contrario all’opera.
    Quindi non tutti siamo uguali, tutti dobbiamo pagare la sovratassa per l’incentivo, ma non tutti possiamo installare pannelli sul nostro tetto.

    P.S.
    qualcuno qui da noi non ha seguito le prescrizioni della commissione paesaggistica e non ha subito nessuna sanzione,in Italia i furbi e i disonesti vanno sempre bene
    Invito i comuni a fare rispettare le norme non solo ai pochi coglioni che non leccano il c… in ufficio tecnico,
    ma anche a chi sa di poterla fare sempre franca, costruttori e immobiliari varie
    23880

  4. Giuseppe ha detto:

    Il legislatore, sia statale che locale, quasi mai ha competenza nella materia su cui viene chiamato ad mettere mano, ma soprattutto è spesso schiavo degli ordini di partito e di regole che pretendono di porre filtri alle istanze dei cittadini per rendere più chiaro chi comanda e ha il potere di concedere licenze e permessi. Sempre che non sia disonesto, nel qual caso a tutto ciò va aggiunto anche il pagamento della relativa tangente. Oltretutto, spesso le norme sono frutto di compromessi che, anziché facilitare le cose e venire incontro alla popolazione, rendono ancora più difficile ed avventuroso orientarsi nel labirinto della burocrazia. Ogni tanto qualche persona di buona volontà ha provato a riformare l’apparato amministrativo ripromettendosi di snellire le pratiche e semplificare le procedure, ma tutti i tentativi sono miseramente falliti e ancora oggi, nel terzo millennio, l’Italia resta uno dei paesi meno efficienti e più incasinati a livello burocratico.

  5. mauro basilico ha detto:

    La burocrazia è un mostro contro il quale si lotta per portare avanti qualsiasi attività.. Piccole sagre paesane che devono adempiere alle stesse prescrizioni di grandi concerti o meeting professionalmente organizzati, sagre paesane ovviamente meno preparate e più vulnerabili, nella loro ovvia fragilità organizzativa e limitatezza di risorse, rispetto alle potenti organizzazioni certificate e sovraccariche di carte che attestano la conformità, sulla carta il più delle volte, a questa o a quella norma. Per poi assistere a drammatici eventi insabbiati nelle maglie di una informazione di regime attenta a non urtare la suscettibilità dell’artista di turno che non deve mischiare il proprio talento con le vicende della bassa plebe che lavora..
    Don Giorgio, lo stesso succede a tante piccole imprese, che, con limitate risorse e mezzi a disposizione, devono adempiere a montagne di percorsi burocratici, che ne mettono a repentaglio non solo l’esistenza in termini economici ma anche la capacità di reggere emotivamente a tante pressioni…
    Nella sostanza piccole sagre paesane e tante piccole imprese adempiono, con buon senso e dignità, alle prescizioni che i grossi e potenti sanno invece certificare con montagne di carte e manuali operativi che hanno il solo e semplice scopo di soffocare tutte le iniziative che, nonostante i loro sforzi, non sono ancora riusciti a sopprimere del tutto.
    Pennsi all’andamento degli infortuni… basterebbe che un ispettore INAIL girasse nelle aziende, leggesse il libro infortuni e certificasse l’andamento al riguardo… Attività che da più di 30 anni non hanno infortuni seri sono sottomesse, dall’ottusa burocrazia, alle stesse norme di chi invece, perchè grosso e potente, oppure perchè capace di rendersi invisibile, può permettersi di non agire nella sostanza delle cose ma di rispettare una forma tutta destinata a soddisfare l’opinione pibblica dominante.
    Peccato, se non torneremo a privilegiare il buon senso, ed ovviamente a punire severamente i furbetti, non saremo mai più cittadini ma sempre e più solo sudditi..

  6. Gianni ha detto:

    In effetti la burocrazia è da molti considerata una vera patologia sociale, quella italiana, poi,…meglio, come si dice, stendere un pietoso velo…..

    • Luca B ha detto:

      Pienamente d’accordo sui pannelli fotovoltaici.
      E se avete la fortuna che il vostro paese e’ sotto la tutela dei beni ambientali apriti cielo!!!!!
      Lasciano costruire eco-mostri…..ma per i pannelli
      fotovoltaici mettono talmente tanti paletti da scoraggiare il cittadino ad istallarli. Progresso…..energie alternative…paroloni con cui riempirsi la bocca, ma da questo punto di vista in brianza siamo nel medioevo!!!!

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