Il “Bestione”

L’EDITORIALE
di don Giorgio

Il “Bestione”

Mi sto godendo, come mai mi è capitato nella mia esistenza, questo momento di “vana” gloria di mandriani, che neppure si rendono conto di essere stati eletti da un popolo bue, per governare una mandria di bifolchi.
E adesso… assisteremo alla più divertente o tragico-comica messinscena delle stupidità ideologiche, oggi sul mercato, di mentecatti, incapaci di raccattare nemmeno un seme di speranza.
Sì, perché i semi sono stati buttati tra i rovi, ma ai mandriani interessa solo nutrire i bifolchi di zizzania, quella più saporosa .
Adesso me la godo, e già iniziano le comiche: i capibanda sono preoccupati, perché non si aspettavano di ricevere così facilmente il consenso di così tanti belati o grugniti.
Me la voglio godere fino in  fondo, assistendo al declino della Civiltà, calpestata da bufali impazziti che hanno scelto di essere governati da mandriani, che poi verranno inesorabilmente  travolti e uccisi dall’irruenza incontrollata della stessa mandria.
Me la godrò fino all’ultima goccia di sangue!
Che Dio, se esiste, volti via la faccia, e si dimentichi anche della sua Chiesa, che ha fatto poco o nulla per evitare che la mandria razziasse ogni filo d’erba di quell’essere che da millenni è rimasto a rischio di sparizione, e che ora è stato calpestato dal “bestione”, educato e cresciuto all’ombra del Vaticano e dei campanili delle chiese del mondo intero.
Il “bestione”, che si è nutrito dei frantumi della Democrazia, è lo stesso che si è nutrito delle oscenità di una religione al colmo della più atroce blasfemia.
Il popolo bue, ben nutrito da una politica corrotta o semplicemente idiota, e da sacramenti ridotti a ritualismi orgiastici o semplicemente scaramantici è fuori controllo, e non basterà una nuova incarnazione del Figlio di Dio per farlo rinsavire.
Il problema è sempre un Dio che non si decide una buona volta a dar retta alla Ragione, distruggendo in toto il creato.
Assistere ad un continuo macello dell’Umanità è la prova più evidente dell’impotenza di Dio, e – non vorrei neppure pensarlo – del suo insaziabile godimento.
Non sono un dio, e ora me la posso godere, e me la godrò fino all’ultima goccia di sangue, assistendo alla distruzione di questa Nazione, che non ha mai fatto di tutto per evitare di arrivare alla sua tragica consumazione finale.
17 marzo 2018
EDITORIALI DI DON GIORGIO 1
EDITORIALI DI DON GIORGIO 2

1 Commento

  1. Patrizia. ha detto:

    Ha ragione don Giorgio, in effetti lo sgomento iniziale si sta tramutando in ilarità. Se questo è il buon giorno…

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