Quando l’arte si fa preghiera…

Come meditazione per il Venerdì Santo, giorno in cui si celebra la passione e morte di Gesù Cristo – una celebrazione sempre suggestiva, più nei suoi non-riti che nei riti liturgici: il silenzio è ancora la parola più eloquente! – ho scelto quest’anno di proporvi la sequenza delle 14 stazioni della Via Crucis realizzata dall’artista Dolores Previtali, che vive a Robbiate (Lc). Non dico altro. Meditate!
PRIMA STAZIONE
Gesù condannato
via crucis 1
SECONDA STAZIONE
Gesù porta la croce
via crucis 2
TERZA STAZIONE
Gesù cade a terra
via crucis 3
QUARTA STAZIONE
Gesù incontra la Madre
via crucis 4
QUINTA STAZIONE
Gesù aiutato dal Cireneo
via crucis 5
SESTA STAZIONE
Gesù e la Veronica
via crucis 6
SETTIMA STAZIONE
Gesù di nuovo a terra
via crucis 7
OTTAVA STAZIONE
Gesù e le pie donne di Gerusalemme
via crucis 8
NONA STAZIONE
Gesù cade ancora
 via crucis 9
DECIMA STAZIONE
Gesù spogliato
 via crucis 10
UNDICESIMA STAZIONE
Gesù inchiodato sulla croce
via crucis 11
DODICESIMA STAZIONE
Gesù muore
via crucis 12
TREDICESIMA STAZIONE
Gesù deposto dalla croce
via crucis 13
QUATTORDICESIMA STAZIONE
Gesù nel sepolcro

 via crucis 14

 

 

4 Commenti

  1. Riccardo ha detto:

    In quelle sculture si vede, si sente tutta la sofferenza e l’angoscia della Passione.
    Grazie Don Giorgio per avercele fatte conoscere!

  2. Paolo ha detto:

    Grazie don Giorgio!

  3. Giuseppe ha detto:

    Sono indubbiamente immagini suggestive, sebbene nettamente in contrasto con quelle tradizionali. C’è qualcosa che invita a riflettere più a fondo per renderci conto dell’intensità della sofferenza che Gesù ha dovuto patire e sopportare lungo la via dolorosa che l’ha portato al suo glorioso patibolo. Umanamente riesco solo a rabbrividire nell’ammirare un Dio che ha voluto provare sulla sua pelle tanta atrocità.

  4. GIANNI ha detto:

    Una volta era la Pasqua la vera festa per eccellenza per i cristiani, quella della Risurrezione, che dimostrava la natura ultraterrena di Cristo.
    Poi, nel tempo, sono andate sviluppandosi forme di rappresentazione della Passione in forma di stazione.
    Ma, se meditiamo, ci rendiamo conto che, escatologicamente, tutto è finalizzato alla resurrezione.
    Quel sacrificio,quel martirio, aveva probabilmente lo scopo di rendere poi evidente la risurrezione.
    Se, infatti, si fosse trattato di un qualunque uomo, si sarebbe consumata una delle tante condanne alla crocifissione, che ai tempi venivano comminate e che, a differenza di questa, non sono certo passate alla storia.
    Del resto,nel suo significato etimologico martirio significa testimonianza, ed il Cristo ha espresso la testimonianza della sua natura ultraterrena per eccellenza,la resurrezione del corpo umano.

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