Programma della Lista Fagnani: Opera pia bonomelli!

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Premetto subito che avrei ben poco di negativo da dire sul programma presentato dalla Lista “NOI La Valletta”, anche se, nel prossimo articolo, metterò dei paletti ben chiari a chi vincerà le elezioni. Non basta stendere un bel programma! NON BASTA!
Parlare, invece, del programma della Lista Fagnani mi è veramente difficile, perché non saprei da dove partire, non avendo né capo né coda, e tanto meno “intelligenza politica”.
Una premessa doverosa. Ho letto il testo in pdf, che ho trovato sul blog di Fagnani. Non c’è scritto che si tratta di una bozza, per cui l’ho preso come definitivo.
Sono sincero: quando sono arrivato alla fine della lettura, mi è venuto il mal di testa, anche perché mi sembrava di leggere una lunga noiosa lista per la spesa, buttata giù su alcuni fogli sparsi, senza alcuna preoccupazione di forma. Lo so: ciò che importa è la sostanza, ovvero il contenuto. Ma, diamine!, un po’ di rispetto per la lingua italiana non farebbe male!  Forse Fagnani avrà pensato: con gli zoticoni il bel dire non serve, è superfluo, bisogna mettere tanta paglia nel trogolo!
Fermiamoci al contenuto, altrimenti diranno che ho sollevato una questione solo… formale.
Parto da alcune constatazioni.
1. Non ho trovato in nessuna riga del testo l’espressione: “Bene comune”. Nemmeno l’ombra! Fagnani non ne parla mai. Forse lo presuppone, o forse non sa che il Bene comune è il cuore e la mente di ogni buona amministrazione. Dire cuore e mente significa che dal Bene comune parte la vita di un paese. Sul Bene comune non mi soffermo, perché, se Fagnani avesse letto qualche mio articolo, forse si sarebbe almeno in parte reso conto che cosa possa significare amministrare un paese al Meglio.
2. Il “problema giovani” è liquidato in due righe del tutto generiche! Forse il “problema giovani” non esiste o, se esiste, non pone tanti problemi. Qui andrebbe inserito il confronto con la comunità pastorale. Fagnani altrove parla di “comunità cattolica”: una parola vale l’altra, ma dire “cattolica” invece che “pastorale” potrebbe significare tante cose!  
3. Non c’è nessuna riga dedicata al problema “cultura”. Forse a Fagnani la cultura non interessa: gli interessa solo la pancia della gente. D’altronde, per catturare voti, tutti sanno che non basta parlare di cultura (“con la cultura non si mangia”!), ma soprattutto di tasse, di condoni, di beneficenze… Eppure, tutti sappiamo anche quanto la Brianza abbia bisogno di elevare la mente, oltre che di riempirsi il ventre. E per cultura non intendo soltanto organizzare, una o due volte l’anno, qualche spettacolo infarinato di cultura! Ci vuole ben altro! Ma come poter nutrire anche la mente a gente che rifiuta a priori di pensare?
4. Fagnani non si pone neppure il problema (forse un breve accenno vago) che il nuovo Comune è il risultato della fusione di Perego e di Rovagnate. Cavoli! È questa la vera novità! Due Comuni fusi porranno o non porranno problemi nuovi? Il “nuovo” Comune non ha bisogno tanto di moltiplicare i servizi o le cose da fare, ma di una “nuova” visione politico-amministrativa, dando alla parola “politica” il suo vero significato di “prendersi a cuore” il Bene comune del paese. Sta qui la vera sfida: come amministrare il “nuovo” Comune senza farsi tentare di soddisfare le esigenze (e magari le pretese) ora dell’uno ora dell’altro dei due ex Comuni in un gioco di equilibrismi “politici” (qui la parola ha un significato negativo!)? Che cos’è per “La Valletta Brianza” il Bene comune? Se prima il Bene comune di Rovagnate era x e il Bene comune di Perego era y, il Bene comune per “La Valletta Brianza” non sarà x + y, ma un’altra realtà. I due Comuni fusi, pur mantenendo le proprie identità, non cammineranno come se fossero ancora divisi, ma dovranno costituire un Comune “altro”, per cui la visuale politico-amministrativa dovrà superare la concezione matematica del numero delle cose da inventare nell’uno o nell’altro dei due ex Comuni. Le scelte dovranno tener contro che si tratta di una “nuova” realtà, da gestire senza più campanilismi, ma con il criterio dell’”Insieme per il Meglio”. “Ma che stai dicendo?”. Già! Che cosa sto dicendo? “Non vedi che il trogolo è vuoto di paglia?”. Già, il trogolo è vuoto di paglia! Come parlare di Bene comune e di altro a gente che pensa solo al ventre?    
5. Fagnani non parla (forse solo un accenno vago) dell’Unione che esiste già da qualche anno, ma che è fondamentale anche per l’aggancio con Santa Maria Hoè.
6. Fagnani sembra confondere ciò che è di proprietà della parrocchia e ciò che compete al Comune. Forse non sa che il campetto di calcio di Monte è di proprietà della Parrocchia. E tanto meno può sapere che, alcuni fa, si era pensato da parte della comunità di Monte di ampliarlo, di dare un altro orientamento fisico, ma che il progetto “ambizioso” era stato bocciato dal Parco. “Per fortuna!”, così pensai in quel momento. Sì, per fortuna, perché il tempo mi ha dato ragione: a Monte basta il campetto che c’è, dal momento che a Rovagnate ce ne sono diversi, e anche perché (questo è quanto pensavo e quanto penso tuttora) un campetto di gioco non deve essere riservato ai tornei o ai campionati, ma deve dare la possibilità a tutti, bravi o  non bravi, di tirare quattro calci al pallone. Ma questo è un altro discorso.
7. Ho letto nella sezione “Associazioni e volontariato”, numero 3, “Creare gruppo scout con organizzazione di escursioni”. Ci sono già pochi gruppi in questi paesi! Bisogna inventarne altri? E anche mantenerli, con sovvenzioni varie? Scout!? Non dico altro! 
8. Sarebbe interessante, ma non vorrei sembrare troppo pignolo, evidenziare tutte le volte che Fagnani usa i verbi: fare, organizzare, creare, istituire, dare, offrire, attivare, potenziare, promuovere, incentivare, riqualificare, garantire, incrementare, migliorare, fornire, sistemare… cose, cose e cose, ponendo il tutto al di fuori del contesto del Bene comune!
9. Ma l’accento di Fagnani cade in particolare sui verbi: ridurre tassazioni varie, esentare, concedere servizi gratuiti, con la grande scoperta del ricorso agli sponsor, presupponendo che saranno disponibili al primo fischio. Gli sponsor, nel programma di Fagnani, appaiono come la provvidenza “laica” che tampona i buchi, come se: togli pure le entrate facendo la caritas assistenziale, e vedrai che ci sarà sempre una mano generosa che coprirà le spese! Campa cavallo che l’erba cresce! E poi: sarebbe veramente affascinante tornare al vecchio grembiule per gli scolari con la scritta di qualche sponsor! Oppure regalare merendine della tal marca, e, prima di mangiarle, sentire tutti i bambini in coro cantare: W W W… oppure: Grazie grazie grazie, signor benefattore!
10. E a proposito di servizi gratuiti (“pagamento integrale delle rette relative al costo di trasporto per il pulmino sarà a totale carico dell’amministrazione comunale…”, così per le “rette relative al costo del “buono pasto”), le cose da dire sarebbero tante. Ma attenzione alle parole che Fagnani ripete anche altrove: “in via sperimentale” oppure “ancora al vaglio”. Come intenderle? Io le intendo come una presa per i fondelli!
11. Sulla “gratuità” dei servizi sociali vorrei dire una cosa. Se pago un servizio, mi sento più libero davanti agli altri. Se i genitori, ad esempio, non pagheranno più il pullmino o le rette per il buono pasto, con che coraggio poi andranno in crociera, o nei ristoranti la domenica, o semplicemente al bar ogni mattina a bere il caffè o altro, o fumeranno ogni giorno un pacchetto di sigarette? E magari faranno indossare ai propri figli magliette firmate! Ogni cittadino deve pagare ciò che è “giusto”. È chiaro che possono esserci situazioni di emergenza, e allora il Comune interverrà.
12. Ammettiamo pure che si diano servizi gratuiti per il pulmino o per il buono pasto. Perché allora non “pretendere” dai genitori come contropartita altri servizi gratuiti in favore della scuola? Anche i ragazzi dovranno contribuire in altra maniera. È ora di finirla di dare tutto gratuito!
13. Leggendo il testo del programma di Fagnani, appaiono evidenti due cose.
a) Ho notato una grave lacuna nel campo della conoscenza amministrativa del Comune: sembra che Fagnani conosca poco o nulla di come funziona un Comune. Ha una enorme confusione nella testa.
b) Inoltre ho notato una grave lacuna nel campo della conoscenza del territorio: Fagnani non conosce questi nostri paesi, nelle loro vere problematiche sociali, culturali e soprattutto ambientali. Che ne sa della vicenda Beretta? Che ne sa della storia della Villa Sacro Cuore? Che ne sa del Piano edilizio “Gloria” e dei problemi connessi con la geologia? Che ne sa della storia delle rotonde? Che ne sa della storia dei parcheggi? E così via.
14. Per riassumere, il testo del programma di Fagnani è una lunga noiosa fasulla lista di cose da fare, senza l’anima del Bene comune, con l’unica preoccupazione di raccogliere il consenso degli allocchi. Certo, di allocchi ce ne sono anche qui da noi, ma sono convinto, convintissimo, che alla fine prevarrà come sempre il buon senso della gente. Ed è al buon senso che il Bene comune si appella.    
Signor Fagnani, alcune chiarificazioni. Nella presentazione che Lei fa sul suo blog e su facebook dice alcune cose che andrebbero chiarite.
a) «Abito a Rovagnate»: è vero, ma non tutti sanno che Lei ha tuttora la residenza a Lomagna, per cui domenica 31 maggio non voterà.
b) «Non mi sento un politico per cui non mi piace essere etichettato come tale, anche se ho avuto in passato un’esperienza di 5 anni nel settore dei servizi sociali per il Comune di Lomagna». Ancora una volta Lei confonde “politica” con l’iscrizione ad un partito. Tutti i cittadini dovrebbero essere “politici” nel senso più nobile del termine. Ma poi Lei si contraddice: che significa “anche se …”? Ha fatto parte di qualche partito per fare l’esperienza nel settore dei servizi sociali per il Comune di Lomagna? Lei parla di un servizio durato “5 anni”. Ho letto bene? È durato proprio “5 anni” oppure solo “5 mesi effettivi”? Vorrei una conferma! Lei sa che le bugie hanno le gambe corte e incidono poi sulla credibilità di una persona.
c) Lei ha dichiarato su un giornale locale che a dare l’input per presentarsi candidato sindaco per il nuovo Comune è stato il disagio per cinque centimetri di neve, guarda caso, caduti proprio quando c’è stato il trasferimento dei poteri amministrativi. Se Lei dovesse vincere, diversi cittadini hanno già promesso che, quando nevicherà, Le invieranno ogni secondo migliaia di reclami, così pure quando ci sarà il vento e le foglie cadranno sui marciapiedi. Aveva ragione quel tizio, che si trova nella sua lista, che, quando era nella lista di Marco Panzeri, mi diceva: “Bisogna essere in Comune per capire come vanno le cose!”. Anche Lei capirà che di tutto ciò che ha promesso non riuscirà a mantenere neppure le virgole che si è dimenticato di mettere nel suo programma. Lo capisco: la fretta di stendere due cavolate gioca brutti scherzi!
d) Se Lei dovesse vincere, ce la farà ad amministrare il nuovo Comune con quelli del suo gruppo? Tutti sanno come sono stati raccolti: bisognava mettere insieme una lista! Lei sarà costretto ad andare all’estero (fuori Valletta) per trovare almeno tre o quattro tecnici in grado di gestire il nuovo Comune? E che cosa poi succederà?
e) Sia ben chiaro una cosa: non ho dato, non do e non darò mai un giudizio “morale” sui candidati presenti nella Sua lista, signor Fagnani. Il mio giudizio è solo tecnico-amministrativo: riguarda la capacità di una persona a gestire l’amministrazione di un paese. Possiamo anche essere onestissimi o santissimi, ma non è questo il problema. La domanda è: siamo in grado di amministrare un paese? Sono passati i tempi in cui, soprattutto nei nostri piccoli Comuni, ci si limitava a dire: “Quel tizio va bene a fare il sindaco: È un bravo uomo!”. Ci vuole ben altro.
f) E allora, signor Fagnani, perché non evita di vincere le elezioni, sapendo che in ballo ci sono solo due liste, per cui, anche nel caso di sconfitta, Lei farà da opposizione, e così avrà tutto il tempo, nei prossimi cinque anni, di prepararsi adeguatamente e di costruirsi un gruppo di gente preparata, in vista del prossimo turno elettorale? Il mio timore è che, anche sui banchi dell’opposizione, Lei non abbia la cultura “politica” necessaria per capire quando e come controbattere eventuali “deficienze” o ”scelte sbagliate” della maggioranza.  
Chi volesse leggere i programmi delle due liste, eccoli
LISTA “NOI La Valletta”
oppure
Noi La Valletta – Programma
***
LISTA di Fagnani
oppure
PROGRAMMA+ELETTORALE+IMPEGNO+PER+LA+VALLETTA+BRIAZA
(3/continua)

 

 
 

 

9 Commenti

  1. Vale ha detto:

    Caro Don Giorgio ma questa chicca l’ha letta?

    “Se desiderate fare una donazione a sostegno della lista CIVICA “Impegno per La Valletta Brianza per un futuro migliore” potete fare un bonifico al seguente IBAN intestato a Fagnani Alessandro e mettere come causale “donazione per lista civica”.
    Grazie.”
    http://www.fagnanisindaco.it/sostieni-la-lista/

    Un’occasione per finanziare la campagna elettorale o rimpolpare il c/c?

    • Don Giorgio ha detto:

      Sì, l’avevo letta. Solitamente, qui da noi la campagna elettorale (spese per depliant, volantini, programma stampato, manifesti vari ecc.) viene sovvenzionata con autotassazioni dei candidati, oppure con una cena tra amici raccogliendo dei contributi. È quanto ha fatto anche la lista “NOI La Valletta”. Probabilmente i candidati della Lista Fagnani sono poveri, son dovuti ricorrere alla generosità di qualche cittadino. Anche questo fa capire tante cose. Sponsor e sponsor!

      • Vale ha detto:

        Generosità di un cittadino che dovrebbe versare sul c/c PRIVATO del candidato sindaco? Più che generosità, sarebbe ingenuità…… 😉

  2. RUPERT ha detto:

    Volevo votare gli altri…ma ora che ho letto l’articolo di Don Giorgio ho deciso di votare per Fagnani! Grazie Don Giorgio per avermi aperto gli occhi.

  3. Giuseppe ha detto:

    Con il dovuto rispetto e nella pressoché totale mancanza di conoscenza delle realtà locali di cui sappiamo appena qualcosa grazie ai post di don Giorgio, mi chiedo che valore possano avere all’atto pratico i programmi elettorali dei partiti politici, visto che una volta superato lo scoglio elettorale ci sarà da misurarsi con una realtà spesso diversa da quella ipotizzata. I cui problemi non possono certo essere risolti, come per magia, a forza di belle parole, ma richiedono un impegno costante e concreto e una serietà d’intenti che, spesso, è proprio il punto debole delle organizzazioni politiche.

    • GIANNI ha detto:

      che valore hanno i programmi…?
      Praticamente nessuno, anche perchè il principio costituzionale che si è eletti senza vincolo di mandato, previsto per i parlamentari, vale per tutti i politici…..purtroppo!

    • Luca ha detto:

      Condivido in pieno. Mi spiace sia saltato il confronto tra le liste sarebbe stato bello chiedere alla lista Fagnani queste fantomatiche tessere tipo bancomat con quali soldi vengano finanziate… sarebbe bello sapere anche dai commercianti cosa ne pensano! nemmeno Renzi avrebbe sparato così grosso…..

  4. GIANNI ha detto:

    Personalmente, ho anch’io avuto l’impressione di un programma che prevede un po’ di tutto, senza soffermarsi su talune priorità.
    Manca inoltre, lo ripeto, una visione dei problemi passati e di alcune specificità, che un amministratore dovrebbe conoscere.
    Insomma, per vari motivi, pare anche a me la lista della spesa, anche se è vero che non è detto che i più preparati tecnicamente poi decidano di candidarsi e, alla fine, si mettono in lista alcuni che ci stanno.
    Anche per questo, forse, un programma è un po’ così così……..
    Tecnicamente, per capire come funziona un comune, bisognerebbe aver seguito un corso da segretario comunale, anche se si parla dell’abolizione di tale figura.
    Poi può anche darsi che qualcuno sia competente tecnicamente, ma già il fatto, ripeto, che non si parli di come si sia giunti a certe situazioni, a me la dice lunga.
    Io non sono elettore del posto, non essendo residente, ma se lo fossi, deciderei di dare il voto sulla base di precise motivazioni che mi convincessero a fondo. E, sinceramente, un programma che non partisse da un’analisi della pregressa situazione, non potrebbe mai convincermi.
    Anche a prescindere da eventuali altri lati positivi, che comunque mancano.

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