Un tizio di nome “rottame puzzolente”

salmerda
Lo so: forse bisognerebbe lasciar perdere gli idioti e gli ubriaconi: considerarli farebbe il loro gioco. E poi, coi tempi che corrono, mostrare il loro culo sporco non sarebbe un bel vedere.
Sì, sono idioti a cui basta qualche boccale di birra per esternare puttanate e così strappare qualche applauso e far godere rozzi analfabeti.
Non ho più parole per definire un poveraccio, a cui madre natura non è stata benefica. E lui, per farsi valere in qualcosa, defeca sulla democrazia.
Non ho più parole per definire quella massa di coglioni panciroli, che seguono un rottame puzzolente.
Che dire d’altro?
Solo una cosa: non sopporto farabutti che si permettono ogni giorno di denigrare gli onesti o i più sfortunati, proteggendosi con l’immunità parlamentare e, nello stesso tempo, vorrebbero far tacere, quererandoli, coloro che hanno il coraggio di denudare la loro povertà mentale. 
Bestemmiano i diritti civili e offendono gli onesti, e querelano le voci libere. Vigliacchi! Maledetti!
NOTABENE
Quando ci vedremo in tribunale (ma tu, vigliacco come sei, non verrai!), ti guarderò in faccia, anche con disgusto, e ti dirò altre cose, che non ti aspetti.
***
da L’Unità
Silvia Gernini
16 agosto 2016

Salvini vomita odio vestito da poliziotto.

Per le forze dell’ordine “atto gravissimo”

Non è la prima volta che il leader indossa quella divisa. Questa volta i sindacati si rivoltano contro il leader del Carroccio dopo l’ennesimo, vergognoso intervento a Ponte di Legno
Non è la prima volta che Matteo Salvini sceglie di indossare la maglia della polizia e di comparire in video per rilasciare dichiarazioni politiche dal solito sapore populista (era già successo l’anno scorso). Ieri però a Ponte di Legno il leader del Carroccio non solo lo ha fatto di nuovo, ma forse, con quella stessa maglietta indosso, è riuscito a dare (forse) il peggio di sé in quanto a odio e violenza.
E questa volta i poliziotti si sono fatti sentire e hanno preso le distanze da Salvini. Lo ha fatto Roberto Traverso, segretario del Sindacato di Polizia Siap di Genova, secondo il quale “non è accettabile che un politico come Salvini possa continuare a permettersi d’indossare spocchiosamente la divisa della polizia di Stato promettendo che una volta al potere utilizzerà poliziotti o carabinieri per una sorta di delirante demagogica e pericolosa ‘pulizia etnica’“.
Per il rappresentante sindacale “quello accaduto ieri è un atto gravissimo al quale purtroppo il Salvini ci sta abituando dopo la prima vergognosa messa in scena alla quale abbiamo assistito durante un inquietante comizio di un sindacato di polizia autonomo – ha scritto in una nota Traverso -. Si tratta dell’ennesimo atto provocatorio davanti al quale i poliziotti democratici prendono le dovute e doverose distanze”.
Anche per il segretario del Silp Cgil Daniele Tissone questo “è nuovamente intollerabile quanto inaccettabile come lo sono le frasi del tipo: ‘Quando saremo al governo polizia e carabinieri avranno mano libera per ripulire le città”.
“Salvini si rende conto oppure no di quello che dice?” si è domandato Tissone. “Polizia e forze dell’ordine stanno dalla parte dei cittadini e delle leggi, tra mille difficoltà e disagi ma, sempre e comunque, al servizio della nostra democrazia e dello stato di diritto. I poliziotti democratici – ha detto ancora Tissone -, respingono perciò al mittente l’appello di Salvini che, ancora una volta, ha perso un’occasione utile per tacere soprattutto se ripensiamo a quando Il suo partito era al governo e ai tagli miliardari alla sicurezza che ha prodotto e con i quali ci troviamo, nostro malgrado, giornalmente alle prese per garantire minimali standard di sicurezza con un’età media procapite elevatissima, scarsità in tecnologie e mezzi, credo che stavolta, Salvini abbia veramente passato il segno”.
Quello commesso da Salvini non è un reato. Ricordiamo, infatti, che si commette reato solo se si indossa una divisa delle forze dell’ordine completa di gradi perché si tratta di un atto abusivo dal momento che in quel momento si finge di rappresentare, generando confusione, un ufficiale o impiegato pubblico, un rappresentante di un Corpo politico, amministrativo o giudiziario.
In ogni caso quello del leader della Lega resta un atto gravissimo, soprattutto perché indossando quella divisa Salvini continua a lanciare messaggi di odio e violenza che certo non aiutano la situazione in questo particolare periodo.

7 Commenti

  1. Qoelet ha detto:

    Lei è un sacerdote ed invece che predicare il Vangelo scrive queste cose usando anche termini impropri per il suo ruolo. Accusa d fare populismo ma lei sta facendo lo stesso. Si occupi delle anime e non di politica. Dovrebbe pregare per i suoi “nemici” e non insultarli. Sta scritto:”a chi è stato dato molto sarà richiesto molto e a chi è stato affidato molto sarà richiesto ancora d più”. Dio con la sua vocazione le ha affidato davvero tanto, le anime degli altri. Il suo unico partito dovrebbe essere Cristo!

  2. Wotan ha detto:

    Prete, spera di non trovare il mio Dio nell’aldilà…

  3. Giuseppe ha detto:

    Se non fosse mai stata approvata la famosa “legge 180” del 1978, altrimenti detta legge Basaglia, probabilmente individui come Grillo e Salvini adesso sarebbero ospiti di case di cura, dove la loro follia riguarderebbe solo medici ed infermieri, anziché lo stravagante popolo italiano che, almeno in minima parte, sembra quasi gradire le loro esternazioni. Che si tratti di una follia pericolosa è dimostrato dalla risonanza che gli organi di informazioni offrono alle loro dichiarazioni farneticanti e volgari, rendendosi colpevoli di una complicità alquanto sospetta (e non so fino a che punto involontaria) anziché far cadere il silenzio su personaggi che rappresentano la vergogna della classe politica italiana … anche se non sono soli in questa triste specialità. Quanto a Salvini, parlare di lui è come parlare di disturbi intestinali, che riservatezza e pudore suggerirebbero di non divulgare, tanto ormai sappiamo chi è e cosa aspettarci da lui. Forse, più che prendersela con questo povero imbecille, dovremmo rivolgere la nostra irritazione verso chi lo segue e lo applaude, come se pensasse di assistere ad uno spettacolo di varietà…

  4. GIANNI ha detto:

    Oserei dire che sopratutto alcune affermazioni non sono solo gravi, ma rappresentano un serio rischio, per un paese come il nostro.
    Ed a tale riguardo, richiamo una situazione, su cui mi sono soffermato altre volte.
    Mi riferisco al fatto che talora la polizia, o in generale le forze dell’ordine, pure in uno stato che dovrebbe essere “di diritto”, come il nostro, cioè uno stato in cui vige il rispetto del diritto e di alcuni fondamentali diritti del cittadino e del singolo, non sempre si comporta correttamente, talora dando luogo a gravi fatti di cronaca, come il G8 di Genova e la relativa incursione alla Diaz, come il caso Cucchi..ecc.ecc.
    Questo si verifica anche perchè c’è una certa convinzione, in esponenti delle forze dell’ordine, di una sorta di impunità, nel senso che, tanto poi i giudici……
    Ed in effetti se andiamo ad esaminare anche talune sentenze, notiamo talora una minor severità di giudizio……
    Ora, quindi, richiamata tale situazione, mi pare evidente che il vero discrimine tra uno stato di diritto ed uno di polizia consista proprio in questo:
    mentre in uno stato di diritto comunque certi comportamenti costituiscono reato, anche se di fatto possono essere talora tollerati, invece in uno stato di polizia appunto le forze dell’ordine sarebbero legalmente autorizzate a comportarsi in un certo modo…e di qui alla dittatura il passo è breve…
    Gravi anche la affermazioni sui costumi da bagno, tema sul quale condivido al 1000 per cento l’opinione del presidente onorario della Lega dei diritti dell’uomo (Ldh), Michel Tubiana, secondo cui “non si deve imporre alle persone, qualsiasi cosa si pensi del significato del burkini, il modo in cui si devono vestire”.
    Infatti, a parte alcuni limiti dettati dal cosiddetto comune senso del pudore….., imporre o vietare un certo tipo di abbigliamento costituisce, indubbiamente, una palese violazione del fondamentale diritto di libertà individuale.

  5. diogene ha detto:

    … che dire don Giorgio: non offendiamo la merda (quella vera) che, dopotutto, ha una nobile funzione!

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