La Curia milanese sempre più nella… merda! Mario Delpini che fa? Di nuovo tace? Una volta, almeno una volta, non potrebbe alzare la voce e imporsi?

Non giudico monsignor Massimo Palombella per la sua competenza musicale. Non ho alcun titolo per farlo.
Credo che, parlando di musica sacra, si debba anche pretendere che il responsabile di una cappella musicale abbia un certo spessore umano.
Da quanto è successo nel passato qualcosa c’è stato che ha messo in dubbio l’onestà morale di Massimo Palombella. Vero o non è vero, innocente o colpevole, credo che la Diocesi milanese si meriterebbe un Maestro di Musica senza ombre giudiziarie.
E poi, ma perché sempre un prete o un monsignore come Maestro di Coro? Ma non c’è in tutta la Diocesi milanese un laico bravo, competente e onesto che possa sostituire un prete o un monsignore? E poi si parla di un laicato maturo a cui affidare certe responsabilità nel campo pastorale e nel campo musicale?
***
da Il Corriere della Seta
La nomina

Monsignor Massimo Palombella,

«licenziato» dal Papa,

ora guiderà il coro del Duomo di Milano

Il 53enne torinese, di formazione salesiana e con studi al Conservatorio, scelto per il prestigioso incarico. Tre anni fa era stato travolto dall’inchiesta sulla Cappella musicale pontificia
di Andrea Galli
Nominato da Joseph Ratzinger e poi «licenziato» da Jorge Mario Bergoglio in conseguenza di un’indagine interna pretesa dallo stesso Papa Francesco, monsignor Massimo Palombella ha ottenuto un nuovo prestigioso incarico. Il 53enne torinese, di formazione salesiana e con studi al Conservatorio, già direttore della Cappella musicale pontificia sistina coinvolta in quell’inchiesta su riciclaggio, truffa e peculato, è ora il responsabile della Cappella musicale del Duomo di Milano.
Le resistenze nella curia milanese
Un incarico avvenuto su nomina del medesimo arciprete della cattedrale milanese e la successiva approvazione da parte della Veneranda fabbrica del Duomo, l’ente che da secoli ne custodisce la conservazione; un incarico che sembra abbia trovato forti (ma vane) resistenze all’interno della Curia dell’arcivescovo Mario Delpini.
Le foto della festa a New York
Ad accelerare le indagini, nel 2018, erano stati dei selfie che avevano oltremodo offeso Bergoglio: nelle foto scattate al cellulare, alcuni coristi della Sistina, in trasferta al Metropolitan museum di New York per un evento, posavano accanto a cantanti e attrici in abiti succinti, laddove la serata, quantomeno nella presentazione ufficiale in Santa Sede, avrebbe dovuto avere differente approccio e antitetici comportamenti.
Le proteste dei genitori dei bambini
Le prime proteste erano state firmate da famigliari dei coristi (nel gruppo ci sono adulti e bambini); e altrettanto, erano stati dei genitori a scrivere in Vaticano lamentando metodi violenti, ispirati da una severità facile a degenerare, di Palombella proprio nei confronti degli studenti più piccoli.
Padre Georg e i conti segreti
La progressione degli accertamenti aveva esplorato ulteriori fronti, a cominciare dalle migliaia di euro della Cappella musicale pontificia depositate su conti segreti. Un fatto non ignoto: in precedenza una relazione aveva già informato il Vaticano, nel caso specifico padre Georg, il segretario particolare di Ratzinger, denunciando una gestione incontrollata dei fondi, con ingenti somme non menzionate nella contabilità e fatte transitare su banche esterne. Occasione che aveva innescato il commissariamento di Bergoglio della Sistina e un avviso a padre Georg equivalente a un allontanamento. Misura che, al di là delle effettive azioni, come per esempio la presentazione delle dimissioni, ha riguardato Palombella, scelto per guidare quella Cappella musicale del Duomo, una tra le massime istituzioni, non solo musicali, di Milano.
17 settembre 2021
LEGGETE LEGGETE LEGGETE
CANTA CHE TI PASSA – TRE INCHIESTE SONO STATE AVVIATE SUL CORO DELLA CAPPELLA SISTINA – IL MAESTRO È STATO ACCUSATO DI “MALTRATTAMENTI SUI BAMBINI” DOPO CHE SONO FIOCCATE LE SEGNALAZIONI DEI GENITORI – IL DIRETTORE AMMINISTRATIVO (ACCUSATO PURE DI AVER FALSIFICATO UNA LETTERA DEL PAPA) DEVE RISPONDERE DI RICICLAGGIO, PECULATO E TRUFFA AGGRAVATA: È ACCUSATO DI AVER APERTO UN CONTO SUL QUALE HANNO DIROTTATO…
Vaticano, Papa Francesco indaga il Coro della Sistina. Roba folle: le foto dell’imbarazzo mondiale

9 Commenti

  1. Andrea ha detto:

    Esisteva una associazione importantissima che si chiamava AIOC (Associazione Italiana Organisti di Chiesa) con sede a Cremona, gestita da musicisti illustri, con migliaia di iscritti e che ha fatto tantissimo negli ultimi anni, ma che non è sopravvissuta alle “negligenze” della Chiesa. Nonostante gli sforzi enormi di creare un contratto nazionale per i musicisti (professionisti) di Chiesa, unificazione e diffusione di repertori liturgici, promozione di concerti e di restauri, essa non ha potuto fare nulla contro il vuoto. Credo che ora spetti alla formazione nei seminari, per rimediare gradualmente al disastro che viviamo. Si è fatto molto, moltissimo, invece, e si lotta ancora adesso in Italia in merito alla questione musicale, ma solo i vescovi potranno prendere delle decisioni a favore. Senza una “regola” comune a tutte le diocesi, niente si potrà mai realizzare con la certezza che, al cambio della guida di un vescovo o di un parroco, tutti gli sforzi messi in atto per educare musicalmente una comunità non vengano disintegrati in poco tempo da visioni personalistiche e spesso antagonistiche.

  2. Martina ha detto:

    Una realtà molto deludente e anche marcia che emerge. Non so esattamente come stanno le cose e molti di voi lo sapete più di me, ma quello che vorrei dire è perché, in questo caso voi musicisti laici, non vi mettete tutti insieme e mandate una lettera al Vescovo?
    Perché non ci si unisce anziché rimanere sempre voci singole?
    Può essere sempre don Giorgio che parla? Intanto c’è lui, lui ci mette la faccia mentre tutti vanno avanti allo stesso modo.

    La triste realtà nell’ambito della musica è poi la realtà di tutto. Qui in Italia si studia, si studia e per cosa? Poi tutti vanno verso l’estero anche se bisognerebbe stare qui e lottare per cercare di risollevare questo Paese che è stato ammazzato da 25 anni disastrosi di Berlusconi, lega e compagnia bella.
    Siamo in una situazione ora indescrivibile e questo marciume che
    spurga anche dalla Chiesa è oltremodo lo stesso marciume del nostro bel Paese.
    Anziché essere divisi bisogna unirsi e darsi da fare per migliorare.

  3. Stefano Marinelli ha detto:

    Più che attribuire responsabilità in merito a Delpini, qui siamo di fronte all’ennesima imposizione dell’arcinoto arciprete don Gianantonio Borgonovo, celebre ormai nell’urbe terraqueo per la sua gestione della cattedrale in totale autonomia e scollamento rispetto all’ambiente curiale. Il che – in linea teorica – potrebbe essere anche una virtù. La questione è che siamo di fronte a una sconcertante autoreferenzialtà, figlia di un avvilente egocentrismo.
    Vedremo i frutti.
    Ma Delpini che fa? Si fa imporre le decisioni da un sottoposto?

  4. Luigi Egidio ha detto:

    Vado a intuito. Palombella è una pedina nei giochi di palazzo Vaticani. Legato a Ratzinger tramite padre Georg ma a papa Francesco tramite Maradiaga. Implicato in giri strani venuti a galla più degli scandali d’immagine e caratteriali. Rimuoverlo da un incarico prestigioso. dove piazzarlo per non nuocere? In un altro incarico prestigioso con la complicità di Borgonovo. Fantasia o realtà? E Delpini? Come le stelle sta a guardare. I laici che aspirano a incarichi prestigiosi nelle diocesi ecclesiastiche mettano il cuore in pace. Nella Chiesa “niente di nuovo sotto il sole”. La Chiesa era è sarà? patriarcale. E le donne anche loro mettano il cuore in pace. Vince sempre Pietro anche con l’aiuto di Paolo e non la Maddalena nella Chiesa. Forse nei protestanti o nei pentecostali che è meglio lasciar perdere. Basta guardare alla politica italiana. Se declina Salvini (ieri Berlusconi) chi sale? La Meloni. Se questo è il futuro … altro che merda nella diocesi milanese.

  5. Simone ha detto:

    Ma non c’è in tutta la Diocesi milanese un laico bravo, competente e onesto che possa sostituire un prete o un monsignore?

    Grazie don Giorgio! Grazie davvero.
    Non vale solo per l’ambito musicale.
    Purtroppo i preti sono superiori in tutto, anche nelle cose che non hanno studiato.
    Quante discussioni tra il parroco e un professionista da 30 nell’ambito contabile, sul bilancio della parrocchia. Eppure la spuntava sempre il parroco, anche quando aveva torto marcio.

    Sul grigiore del Duomo c’è da rabbrividire.
    Luogo per le sfilate degli snob milanesi.
    Delpinetto dimettiti.

  6. Paolo ha detto:

    Grazie caro don Giorgio.
    In effetti oggi l’arciprete della cattedrale dalle pagine del Corriere della Sera ha rivendicato un’autonomia decisionale (se non ho capito male è così da sempre) circa la nomina, nonostante il parere contrario della curia (e suppongo dello stesso Delpini).
    Non credo quindi si possa addossare all’arcivescovo una responsabilità su questo.
    In ogni caso, si poteva certamente dare spazio a un laico.

  7. Giulio ha detto:

    Da ciò che si legge, tuttavia, pare che la Diocesi non abbia avuto alcun ruolo in questa vicenda e che anzi abbia espresso contrarietá alla designazione: il colpevole sembra essere cioè il testardo arciprete del duomo Borgonuovo.
    Non voglio giudicare la persona che sarà anche un ottimo musicista, è mancata l’opportunità di questa scelta. Perchè adesso?

  8. Andrea ha detto:

    Carissimo don Giorgio, non voglio entrare nel merito della sfera morale e personale di una persona, specie riguardo a circostanze che non conosco, ma colgo l’occasione per riprendere una domanda posta nel suo articolo: ma perchè non affidare l’incarico ad un laico preparato? Ebbene, conosce bene la mia storia, mi sono diplomato accademicamente in Organo per ben due volte in Conservatorio, ho studiato direzione di coro, frequentato un sacco di Masterclasses in Italia ed all’estero e, nel piano di studi del mio secondo titolo in Organo, secondo le disposizioni dei nuovi ordinamenti, ho conseguito esami di Liturgia e Canto Cristiano Medievale secondo quanto “suggerito” dalla CEI. Ebbene, per fare una battuta, una sorta di Patti Lateranensi musicali in cui la Chiesa ha voluto inserire nei conservatori statali materie inerenti l’ambito sacro e liturgico proprio nei corsi riguardanti Organo e Direzione di Coro. In teoria, questo poteva rivelarsi una sorta di patente in più per poter esercitare a tutti gli effetti – come avviene in Germania, Francia, Svizzera, Gran Bretagna, ecc. – la professione di musicista sacro e liturgico. E invece? Qualche prelato o vescovo che assuma dei musicisti formati accademicamente (quindi professionalmente a tutti gli effetti) a ricoprire incarichi come sopra citato? Che cosa abbiamo studiato a fare per lunghi anni, affrontando difficoltà oggettive, oltre che economiche, per l’intensità e la durata dei corsi?
    Per non parlare poi dell’aridità musicale ed artistica che si registra in moltissime parrocchie, con preziosi strumenti abbandonati (altro obbligo morale di mantenimento, dato che si tratta di beni ereditati), corali rase al suolo, liturgie oscene o, dove permangono pregevoli formazioni, spesso si tratta per lo più di gruppi mossi da protagonismo che da autentico servizio al culto. Come poter educare in questa situazione?
    Infine, invece che assumere sacerdoti diplomati in musica, data la carenza di vocazioni, affidate loro la guida delle parrocchie… alla Musica, se ce lo concedete, potremmo pensare noi (piccoli) musicisti laici carichi di entusiasmo e senso di responsabilità.

    • Don Giorgio ha detto:

      Perfettamente d’accordo! Milano poteva aprire una strada nuova, ma è rimasta imbrigliata nei soliti strani giri di raccomandazioni sbagliate. E poi da ultimo un buon Maestro di cappella non dovrebbe essere necessariamente un compositore, ma uno che serve fedelmente con grande spirito di donazione la Musica, la Migliore, essendo sacra. Professionalità, ovvero competenza, e serietà anche morale sono qualità che appartengono anche e direi talora soprattutto ai laici. Milano poteva e doveva aprire una strada nuova, ma tuttora è nelle mani di “piccola” gente. Delpini nella sua proposta pastorale si è lamentato che le celebrazioni liturgiche sono “grigie, tristi e noiose”. Perché non parte dal Duomo di Milano, dove il grigiore, la tristezza e la noiosità liturgica hanno raggiunto i minimi storici? Delpini invece che fare il girovago per essere presente in ogni cagata come un prezzemolo, dia lui per il primo un segno di risveglio. Il Duomo deve essere come un faro, invece da anni, dopo Tettamanzi, il Duomo si è miseramente spento. Non dico altro, per il momento.

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