Colpa anche delle minoranze passive o conniventi

 

di don Giorgio De Capitani

Non lo dico solo io,
ma tutti lo vedono, anche se non parlano:

se un’amministrazione è corrotta,
e continua per anni a governare una città o un paese,
quasi indisturbata,
colpa è anche di una minoranza che non reagisce.

Dico di più: è connivente!

E non basta ogni tanto far finta di alzare la voce,
o di contrastare qualche porcata della maggioranza.

Non basta!

La minoranza è indispensabile
perché ci sia una vera democrazia!

Ma la minoranza deve fare bene il suo compito:
che non è solo quello di contrastare l’opera della maggioranza
per partito preso o solo ideologicamente,
¬- ogni cosa che fai te la boccio! –
ma deve stimolare al meglio chi governa
in vista del bene comune della città o del paese.

A me sembra che le minoranze politiche,
soprattutto nei nostri piccoli paesi,
perse le elezioni, tirino i remi in barca e si rassegnino,
e c’è chi, il giorno dopo, si defila per motivi di… salute o di lavoro.

Questo è semplicemente tradimento degli elettori!

Stiamo al caso Regione Lombardia.
Come è possibile che Roberto Formigoni
abbia potuto governare per 17 anni
facendo tutto ciò che ha voluto,
dividendo appalti d’ogni genere in casa ciellina,
distribuendo generosamente incarichi ai suoi “amici”
senza che la minoranza si ribellasse
a tal punto da stargli alle costole senza dargli possibilità di fiatare?

Cavoli!

Come è stato possibile sotto gli occhi di tutti?

Ed ora… tutti a colpire il morente!
Comodo, facile, vile!

Da sempre ho stigmatizzato nel cuore la politica nepotistica
di Roberto Formigoni, il divino, il celeste,
il faraone, l’imperatore, il pontifex maximus.

Anche del politico più corrotto
– allargo il discorso –
si dice: In fondo in fondo, ha fatto qualcosa di buono!
Non accetto il solito buonismo
che sa vedere anche nel marcio più marcio
qualche buon profumo.

Non giudico la persona, giudico l’operato,
e l’operato, anche con tutti i sacri crismi di questo mondo,
anche con tutte le benedizioni del cielo,
può arrecare danni incalcolabili,
e a pagarla è sempre la povera gente.

Non accetto più politici dalla doppia vita,
politici per di più cattolici che mercanteggiano la fede
in quel padre eterno di cui non si sa se è la proiezione
del proprio delirio d’onnipotenza
o un feticcio buono per catturare il consenso delle anime pie,
di monache di clausura a cui basta poco per farsi incantare:
che un politico si presenti con la faccia da angelo,
con la tessera di un Movimento ecclesiale!

Già, la minoranza dov’è stata?
Ora si fa vedere, quando c’è puzza di cadavere,
come gli avvoltoi.

Lo stesso discorso lo farei con gli amici di coalizione:
amici sempre pronti a tradirsi appena c’è l’opportunità
di prendere il posto dell’alleato più forte.

È il caso della Lega, che nel suo dna
ha ben impresso l’opportunismo più vergognoso.

Povera Lega ormai in putrefazione che cerca
di consolarsi con la puzza degli alleati!

Da tempo lo stavo dicendo:
la Lega aspettava il momento buono per far fuori Formigoni,
e prenderne il posto.

Il nostro paese non ha più bisogno di riesumare i cadaveri:
né la Destra berlusconiana né la Lega.
Fra poco ce ne sarà un terzo: il mondo ciellino.

E nel frattempo?
Il centro cerca alleanze strane,
stringe contatti con il vaticano e con il mondo cattolico,
la sinistra è in cerca di identità.

In questo labirinto senza vie d’uscita
quale speranza abbiamo di risorgere?
 
Certo, non mi faccio incantare dai soliti urlatori di turno.
Il popolo sì, si lascerà di nuovo fregare,
e così di baratro in baratro si sopravvive
in attesa del messia.

 

 

7 Commenti

  1. emilio magni ha detto:

    don GIORGIO,
    due brevi commenti al suo scritto.
    Il primo: Formigoni ed i suoi amici ciellini e leghisti, hanno governato perchè i cittadini li hanno per tutti questi anni votati ed anche i fedeli cattolici con il clero in testa sono stati dalla loro parte con un sostegno significativo. Certo che ora tutti denunciano ma a suo tempo anche alla Chiesa questo ha fatto comodo.
    Il secondo: è troppo comodo mettere tutte le opposizioni sulla stessa barca; ci sono esempi nei nostri paesi di opposizioni che fanno il loro dovere di denuncia e di proposizione ma quando i numeri non ci sono e si sente la maggioranza affermare ” abbiamo ottenuto i voti e quindi andiamo avanti anche senza il contributo delle minoranze ” il risultato finale è che vincono sempre quelli che i numeri li hanno. Per quanto riguarda la Regione Lombardia, anche qui è troppo comodo dire le opposizioni mettendo tutti sullo stesso piano. Se non siamo corti di memoria e ricordiamo i fatti, non possiamo dimenticare quanto qualche partito di opposizione ha fatto in questi anni per contrastare la forza politica dell’alleanza Formigoni/Lega e mi riferisco in questo caso ad un partito che ha un nome e dei rappresentanti in Consiglio Regionale e precisamente il mio riferimento è all’ITALIA DEI VALORI.Purtroppo le notizie che si leggono sui giornali e si sentono in televisione hanno sempre un indirizzo univoco.

  2. Giuseppe ha detto:

    L’impressione è che abbiamo ancora molto da imparare, perché qui da noi, “le regole” della democrazia sono piuttosto… strane.
    In pratica tutti gli sforzi vengono concentrati, più o meno, nella campagna elettorale che con i mezzi moderni viene combattuta senza esclusione di colpi, perché l’importante è vincere! Da questo punto di vista il vecchio piazzista di Arcore ha fatto scuola, potendo contare su cospicue risorse economiche, oltre ad avere la possibilità di controllare più o meno direttamente la maggior parte dei mezzi di informazione. Non a caso i partiti hanno promosso i cosiddetti “rimborsi elettorali” (finanziamento a spese nostre, utile a scavalcare la solenne bocciatura dei referendum celebrati al riguardo), che ovviamente sono solo un pretesto, dato che la loro entità di gran lunga superiore alle spese realmente sostenute. A elezioni avvenute mentre c’è chi, con la scusa di governare, se ne approfitta per spadroneggiare spudoratamente finendo per tradire i suoi stessi elettori, gli esclusi dalla gestione diretta del potere rientrano comunque dalla finestra degli accordi sottobanco e dei compromessi, che sono da sempre il sale della politica. Il tutto mentre cominciano a preparare il terreno per la rivincita dando vita a una campagna elettorale lunghissima e strisciante (praticamente perenne)per non farsi cogliere impreparati. In questo modo rimane ben poco spazio per la vera e propria azione di governo e viene a mancare un dibattito realmente costruttivo tra maggioranza e opposizione, caratteristico della dialettica democratica, ma soprattutto passa in secondo piano (quando non viene addirittura trascurato o dimenticato) lo scopo per cui costoro ricoprono i loro ruoli, vale a dire il ben comune e quello individuale dei cittadini.

  3. Gianni ha detto:

    Se guardiamo un po’ alla storia, notiamo che tutto sembra cambiare, perché nulla cambi.
    Anche il regime assolutista della monarchia francese, che aveva condiviso la responsabilità di governo distribuendo posti, prebende e onori ai nobili, ad un certo punto aveva deciso di disfarsi di costoro, ma senza riuscirci, ed ecco che quindi intervenne una rivoluzione, che ben conosciamo.
    Poi arrivò la cosiddetta democrazia, ma ben vediamo che un regime politico di caste ha continuato ad esistere, perché i politici hanno sostituito i nobili.
    Politici che spesso, formalmente, si fronteggiano, per poi essere tutti concordi……
    La cosiddetta partitocrazia.
    Ed attenzione, che una volta anche estromessi da cariche politiche, questi continuano a far danni.
    Come?
    Visto che controllano poteri e voti, si insinuano comunque nei gangli dei partiti e spesso delle aziende, soprattutto di quelle che necessitano di contatti ed appalti con la P. A.
    Non si pensi che, una volta fuoriusciti dal sistema politico, questi vogliano abbandonare privilegi e lassismi….
    Cercheranno di riciclarsi presso fondazioni, partiti, aziende…..
    Coloro che poi finissero in carcere avrebbero i loro gregari.
    Anche per questo, ci sono stati teorici delle rivoluzioni che dicono che di tutti costoro o ti disfi realmente, o c’è un grave rischio di riciclo….
    Se li mettessimo tutti in una grande isola a coltivare qualche terreno?

  4. pierluigi ha detto:

    Partendo dal presupposto che il Governatore, avrebbe il dovere di ottemperare, a norma di legge, quanto ha promesso in campagna elettorale, tenendo in considerazione che quanto promesso, deve essere a beneficio della collettività intera, non solo della parte che l’ha candidato e votato; la minoranza politica regionale ha l’obbligo, su quanto promesso dal Governatore di controllare che l’esecutività dell’operato sia finalizzata al promesso. Se invece nell’esecutività della maggioranza fuoriescono percorso illeciti e o illegali la minoranza non deve dare battaglia in aula, deve denunciare, diversamente è correa in solido se non in quella “malefatta” in quella della delibera precedente o successiva.

  5. PAOLO ha detto:

    aNCHE IO DICO GRAZIE A GABRIELE SOLA DELL’ITALIA DEI VALORI PER LA SUA COERENZA NELL’AVER DATO LE DIMISSIONI PRIMA DI POTER GODER DEL VITALIZIO.
    QUESTA E’ VERA POLITICA E NON L’IPOCRISIA DEI BLA BLA BLA
    ORA, PER FARLO PASSARE PER SCEMO O PER UNA “SOLA” LA RIUNIONE DEI CAPIGRUPPO IN REGIONE CHE SI DOVEVA TENERE LUNEDI’, E’ STATA SPOSTATA A GIOVEDI’, COSI DA CERCARE DI FAR DECADERE LA SCELTA DEL CONSIGLIERE REGIONALE SOLA.
    MA LUI, AVENDO CAPITO CHE LO STAVANO FACENDO PASSARE PER FESSO, HA SCRITTO COMUNQUE IL SUO RIFIUTO A OGNI EFFETTO DEL VITALIZIO.
    GRAZIE PER LA BELLA LEZIONE DI POLITICA PURA

    http://www.youtube.com/watch?v=r0zoMFCzG9Y&feature=player_embedded

  6. max ha detto:

    tra gli eletti in lombardia (onore al merito) una sola persona, il consigliere Sola dell’ IDV si è dimesso pereventivamente prima del 21 ottobre. in questo modo non potrà avere il vitalizio che “spetta” dopo metà della legislazione più un giorno.(1300€ al mese dai 60 anni in poi) gli altri (pd , sel , gruppo misto) si dimetteranno 4 giorni dopo il 21 ott

  7. Francesco Ferrari ha detto:

    Anche volerlo fare a tutti i costi, non e’ possibilire fare alcuna critica a questo commento. Ottimo. Aggiungerei una sola cosa: le minoranze di solito non combattono le maggioranze in quanto in altre sedi a parti invertite godono degli stessi favori!

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