Credete voi che…

L’EDITORIALE
di don Giorgio

Credete voi che…

Vorrei partire ponendovi una domanda semplicissima, almeno in apparenza: credete voi che  si riuscirà a trovare finalmente la strada giusta, per dare a questo fottuto mondo la possibilità di una via d’uscita?
Non vi chiedo se sia possibile salvare questa “disgraziata” umanità, liberandola da ogni schiavitù materiale e morale (lasciamo queste angosce esistenziali ai grandi filosofi o ai grandi politici), ma vi chiedo se sperate ancora che qualcuno potrà finalmente trovare un varco per prendere o riprendere la strada giusta. Ho detto “riprendere”, sì perché credo che, dall’inizio della creazione fino ad oggi, ci siano stati nobili e ripetuti tentativi di aprire una porta o una finestra sull’infinito, seducendo gli spiriti liberi, oltre le prospettive messianiche di bassa lega di uomini di potere o di maghi o di filosofi, pronti a mettersi a capo di tribù selvagge o di civiltà abbruttite dal falso progresso.
E allora vi chiedo il perché sia successo un continuo altalenarsi di su e giù, dando l’impressione di essere in balìa di un gioco perverso di chissà quali onde malefiche. Non sto parlando di un progresso tecnologico, che indubitabilmente non può rimangiarsi le proprie conquiste, ma di quel male oscuro, sempre pronto a vendicarsi portando l’essere umano ad un tale degrado da chiederci come ciò stato possibile e come tuttora sia possibile, tanto più che, paradossalmente, la tecnologia non aiuta di per sé, ovvero automaticamente, a rendere migliore l’essere umano, anzi può renderlo schiavo. Sì, paradossalmente, perché non si pensava che si potesse arrivare a tanto, dopo aver ciecamente creduto nei miracoli della scienza.
E siamo sempre entro un circolo vizioso, da cui uscire sembra quasi impossibile. Gli sforzi compiuti per trovare una soluzione di colpo svaniscono di fronte all’insorgere di quel potere malefico, che, nei suoi fanatici seguaci, fa traballare gigantesche strutture religiose.
Si perde più tempo nel mettere insieme le forze migliori, quelle più reattive, che di continuare su una strada già avviata, da secoli e da millenni percorsa dagli spiriti migliori.
Ad ogni giorno che sorge sembra che il sole cambi rotta, e non si è sicuri di arrivare a sera. E allora si organizzano ritrovi su ritrovi, si cercano alleanze di ogni tipo, si fanno compromessi, arrivano delusioni per tradimenti, vendette, e di nuovo ecco uno spiraglio di luce, ma che dura come il flash di una macchina fotografica.
C’è chi parla di morte, e c’è chi si diverte fregandosene del tempo che passa. C’è chi mette in gioco il proprio orgoglio sulla pelle dei più deboli, e c’è chi tenta una mediazione e un dialogo, ma anche un cieco vede che ognuno vorrebbe portare l’acqua al suo mulino.  Tutti parlano di pace, ma ognuno si tiene le proprie ragioni, coprendole di buone intenzioni o di retta fede, creando così un mondo di sospetti e un tale menefreghismo da accettare anche le dittature più volgari pur di salvare una cipolla o di sognare paradisi perduti.
Voi pensate che ci sia, oggi, qualcuno che veramente sia disposto a sacrificarsi in tutto, pur di trovare quel famoso benedetto varco, che sembra invece una maledizione divina?
Voi pensate che ci sia uno disposto a perdere anche la propria anima, pur di salvare il proprio piccolo paese dalla rovina?
Voi pensate che ci sia un papa o un leader religioso disposti a tradire il proprio dio, pur di far felice anche un solo essere umano?
18 febbraio 2017   
EDITORIALI DI DON GIORGIO 1
EDITORIALI DI DON GIORGIO 2

1 Commento

  1. Geremia ha detto:

    No.
    Prendiamo la Storia Generale delle Civiltà di Aymard e Aunoyer e leggeremo che dagli antichi Egizi fino al mondo moderno (5.000 anni di storia) ci sono stati solo sopraffazioni e distruzioni violente. Uomini che hanno trucidato suoi simili per la sola voglia di prevalere.
    In Europa abbiamo avuto 70 anni di pace, ma nel resto del mondo cosa è successo? Si tortura e si uccide ogni giorno.
    No, non c’è speranza. Ci distruggeremo con le nostre mani. Ci sarà la terza guerra mondiale e, come disse qualcuno, anche la quarta combattuta con sassi e bastoni.

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