Lucano, il sindaco di Riace e l’acqua gratis per tutti

sindaco riace
da La Stampa
18 maggio 2016

Lucano,

il sindaco di Riace e l’acqua gratis per tutti

Pietro Bellentani
Secondo il leader più influente d’Italia l’acqua deve essere gratis per tutti. Nessuna privatizzazione, nessuna speculazione: Mimmo “U Curdu” Lucano ha trovato il modo per garantire un servizio a costo zero per i suoi cittadini. Perché l’acqua è un bene comune e non monetizzabile. Così il sindaco di Riace, da poco inserito dalla rivista Fortune nell’elenco delle 50 personalità mondiali più influenti, unico italiano presente, ha deciso di troncare i rapporti con Sorical (la società che in Calabria gestisce il servizio idrico) e di “mettersi in proprio” attraverso la costruzione di un pozzo artesiano, grazie al quale la cittadina che ha dato i natali ai Bronzi diventerà completamente indipendente. Lucano continua a fornire modelli amministrativi da imitazione.
RISORSA MIGRANTI 
Il paradigma che gli ha permesso di stare nella stessa lista dove figurano anche Papa Francesco e Angela Merkel riguarda i migranti: un “problema” che qualcuno vorrebbe affrontare costruendo muri ma che lui, “U Curdu”, ha trasformato in risorsa. In pochi anni Riace ha accolto circa 6mila immigranti che, oltre a far tornare a nuova vita un paesino a rischio spopolamento, hanno riscoperto antichi mestieri in via di estinzione. In questo lembo di Calabria i disperati dei barconi sono riusciti a trovare un nuovo eldorado.
IL PROGETTO 
Il nuovo progetto porta la firma del geologo Aurelio Circosta. Gli scavi, arrivati fino a 160 metri, hanno permesso di individuare un’antica falda in una zona che, curiosamente, si chiama “Niscia l’acqua” (“è uscita l’acqua”). Ora Lucano sta studiando le soluzioni migliori per collegare il pozzo a tutte le case del paese. Il costo complessivo dell’opera, a regime dal 2017, si aggira sugli 80mila euro. Il Comune di Riace fino a oggi ha speso circa 180mila euro all’anno per pagare il servizio a Sorical. L’intuizione del sindaco aiuterà le finanze pubbliche e alleggerirà il peso fiscale per gli abitanti di una cittadina davvero multietnica.

4 Commenti

  1. zorro ha detto:

    La ricerca e la distribuzione dell’acqua potabile attraverso le reti ha un costo che dovrebbe essere sostenuto dallo stato attraverso le riscossioni delle tasse.Il cittadino non dovrebbe piu’ pagare bollette e tanto meno pagare bollette societa private.I soldi x gli investimenti si possono trovare limitando la spesa militare e lo spreco politico amministrativo.Il giochetto delle privatizzazioni in italia e’ avvenuto attraverso una scellaerata politica

    Hanno portato in rosso le gestioni facendo cattiva politica amministrativa per anni affossando cosi le iniziative

    Successivamente hannno dimostrato che con l’efficienza privata si riusciva a risanare i conti chiaramente dando agio ai privati con bandi a loro esclusivo vantaggio

    Hanno divulgato al popolo l’idea che il privato e’ meglio veicolando attraverso la disinformazione mediatica le politche pseudo imprenditoriali perche di fatto il libero mercato in italia non esiste le lobby la fanno da padroni.

    Tutto cio con il beneplacido politico governativo e di finta opposizione dando pari opportunita’ alle due fazioni a scapito del servizio comune.

    • Don Giorgio ha detto:

      Ti sei mai chiesto quanta acqua sciupiamo? Questo è il vero problema. Se non faccio pagare l’acqua, il cittadino che per natura è un coglione non la apprezzerà e la sciuperà a tutto spiano. Iniziamo a fare capire che l’acqua è un bene prezioso per tutti, è un bene universale: prima di parlare di diritti parliamo di doveri.

  2. GIANNI ha detto:

    Modelli da imitare, ma ovviamente, dove realisticamente implementabili.
    Non è la stessa cosa gestire le risorse idriche di un piccolo paese, invece che di una grande città, o di una vera e propria metropoli, come non è la stessa cosa gestire risorse umane, derivanti o meno dall’immigrazione, in realtà urbane diverse.
    Diciamo per talune tipologie di realtà urbana i modelli sono anche imitabili, e possono portare a positivi risultati, ma spesso il limite è appunto quello dimensionale.

  3. Giuseppe ha detto:

    Eccellenza italiana da non sottovalutare. L’Italia ha un sottosuolo particolarmente ricco di sorgenti e corsi d’acqua solo parzialmente inquinati, come dimostra la molteplicità di acque minerali e termali presenti sul territorio. Tutto queste iniziative però, possono essere attuate, purtroppo, solo in piccoli centri. Una cosa è avere a che fare con località dalle piccole dimensioni, ben altra è dover affrontare e realizzare le stesse opere in centri più estesi e specialmente nelle grandi città, che coprono superfici molto vaste ed oltre al nucleo centrale vero e proprio, devono fare i conti pure col degrado tipico delle periferie metropolitane.

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