Siamo alle comiche, nonché alla idolatria di un pezzo di stoffa!

di don Giorgio De Capitani
E basta con queste pagliacciate!
Ma c’è di più.
Quando di mezzo c’è il mondo del Divino, allora bisogna gridare allo scandalo.
Ma come si può venerare un pezzo di stoffa?
Già Padre Pio e santi simili mi stanno sulle palle!
La Chiesa dovrebbe radicalmente purificarsi e riscoprire l’Essenzialità, che è il mondo dell’essere interiore.
Tutto il resto è idolo!
Tutto il resto è prostituzione!
Tutto il resto è una vergogna!
Credo nel mondo del Divino che è in me, tutto il resto è una balla: un idolo inventato dalle religioni!
Una Chiesa, che ancora oggi crede in simili pagliacciate, è una demente struttura sull’orlo del fallimento.
E per di più favorisce una fede tra il popolino, già corrotto da idoli di cartapesta che governano una nazione oramai ridotta ad un corpo vestito di stracci, sotto cui ci sono solo brandelli di pelle.
E sì, quando una religione ha perso l’essenza del Divino, ricorre a tutto, anche a rivestirsi di stracci incensati e profumati per evitare che sentiamo la puzza del tempo che ha già sepolto pazzoidi ritenuti santi dalla Chiesa e da una massa affamata del sensazionale più paranoico.
Chiediamoci: nella Chiesa che cosa è rimasto oggi?
Ossa, e ossa, e ossa come nella famosa valle nella visione dal profeta Ezechiele.
Ma lo Spirito vivificante ha pensato bene di trasmigrare altrove.
Non parliamo poi delle indulgenze o del perdono di Assisi, altre vergogne che hanno ingannato milioni di fedeli!
E la Chiesa continua a ingannare una massa di rincoglioniti con queste sue invenzioni diaboliche!
I leghisti saranno contenti, perché a loro interessano le reliquie dei santi, le apparizioni delle madonne e le culinarie tradizioni religiose, anche se poi se ne fregano dei poveri cristi che muoiono nell’oceano, in fuga da guerre o da situazioni insopportabili.
Già! Baciano come atto di fede anche il culo di un santo, ma tolgono lo sguardo dalle tragedie umane.  
***
da AVVENIRE
14 luglio 2018
Peregrinatio.

Padre Pio:

l’abito delle stimmate sarà esposto ad Assisi

Redazione Catholica
Il saio indossato dal frate nel 1918 sarà esposto nella basilica di Santa Maria degli Angeli e nel Santuario della Spogliazione. L’arrivo da San Giovanni Rotondo è previsto il 29 luglio.
L’abito che Padre Pio indossava il 20 settembre 1918 quando ebbe il dono della stimmatizzazione sarà portato il 29 luglio dai frati cappuccini di San Giovanni Rotondo nella Basilica di Santa Maria degli Angeli ad Assisi. Qui l’abito del santo resterà fino al 2 agosto, giorno del “Perdono di Assisi”, quando si ricorda l’indulgenza concessa nel 1216 da papa Onorio III a tutti i fedeli su richiesta di san Francesco. Ne danno notizia i frati cappuccini precisando che la mattina del 3 agosto il saio di Padre Pio sarà trasferito nel Santuario della Spogliazione: nei cui pressi il futuro Poverello d’Assisi, Francesco di Bernardone si svestì dell’abbigliamento di giovane benestante, per indossare una ruvida tunica. L’evento rientra nell’ambito dell’anno commemorativo del centenario della stimmatizzazione permanente di Padre Pio e del cinquantenario della sua morte (1968-2018). Come gesto simbolico i cappuccini di San Giovanni Rotondo consegneranno idealmente il saio delle stimmate al frate minore padre Giuseppe Renda, custode della Porziuncola e rettore della Basilica di Santa Maria degli Angeli. Proprio il 20 settembre del 1918 il futuro san Pio da Pietrelcina ebbe la visione di Nostro Signore che gli disse “Ti associo alla mia passione”, per poi lasciare impressi nel suo corpo le cinque piaghe della crocifissione. L’abito sarà portato ad Assisi attraverso una peregrinatio iniziata il 10 marzo scorso e organizzata dal team dell’animazione giovanile di San Giovanni Rotondo. Il rientro del prezioso indumento appartenuto al frate nato a Pietrelcina il 25 maggio 1887 tornerà nella “sua” San Giovanni Rotondo il 6 agosto.

 

5 Commenti

  1. Patrizia ha detto:

    Se poi pensiamo alle salme portate in giro per il Paese e le mani di cera che si sciolgono al sole…Che orrore.
    La Chiesa si affida all’idolatria, ci vorrebbe invece un ritorno alla Fede.
    Voglio l’amore, non voglio olocausti.(Parola di Dio)

  2. Giuseppe ha detto:

    Rieccoci con le reliquie! Il sangue di san Gennaro che si scioglie puntualmente ogni anno a settembre in coincidenza con la festa del santo; la Scala Santa che Gesù calcò nel pretorio di Pilato da salire in ginocchio pregando; la Sacra Sindone (che poi a quanto sembra tanto sacra non è) sudario che avvolse il corpo di Gesù nel sepolcro; la casa di Maria di Nazareth portata miracolosamente dagli angeli a Loreto; l’abito con cui padre Pio ricevette le stimmate e così via… un fiume in piena di frammenti e cose appartenuti o venuti a contatto con persone venerate sugli altari dalla chiesa cattolica. Posso anche capire la “fede” semplice della credulità popolare che ha bisogno di cose concrete o presunti prodigi per rafforzarsi, sebbene sia poi facile scadere nella superstizione e nell’idolatria, ma non la chiesa e i suoi ministri.
    La spiegazione più ovvia è anche la meno lusinghiera, vale a dire l’opportunismo che sfrutta e alimenta certe devozioni e tradizioni (che spesso hanno radici antiche in festività pagane e leggende) per aggregare più gente possibile sotto l’ala protettrice della madre chiesa in una malintesa interpretazione della sua vocazione missionaria. Se questo non è bigottismo allora cos’è? Mi viene in mente mia madre, donna d’altri tempi dalla fede semplice e un po’ bacchettona, che quando eravamo piccoli a volte ci portava a messa perché quel giorno era una ricorrenza particolare in cui la chiesa ricordava qualche santo protettore a cui era bene rivolgersi, con risultati, ahimè, molto diversi da quelli che lei si augurava. Ancora oggi, se ci penso, provo una punta di ribellione e faccio fatica a spiegarmelo, e non solo perché ero costretto a farlo…

  3. antonio ha detto:

    Sempre la solita STORIA in saecula saeculorum per la Chiesa: i Catari:sterminati, S.Francesco: si è salvato perché pur criticando l’andazzo, di fatto era così ligio al “Signor Papa, al Signor Cardinale, al Signor Vescovo” che, alla fine lo lasciavano fare perché in fondo faceva il gioco di lor Signori… e così in miriade di casi. Penso una cosa: che la Chiesa sia inemendabile, ovvero è emendata una volta per tutte come pensano alcuni. Sta di fatto che, cum mutata mutandis, sarà sempre così: o prendere il pacco o lasciarlo: tertium non datur; non cambierà MAI!

  4. Elia ha detto:

    Che tristezza!

  5. diogene ha detto:

    “””
    Francesco, scioglila! Ricominciamo tutto da capo. Riproviamoci.

    E’ come in una storia d’amore, certe volte bisogna fare tabula rasa, per potersi ancora scegliere.

    Francesco, scioglila! Sono passati duemila anni! E’ iniziata l’era dell’acquario, è finita quella dei pesci, siamo di fronte a una situazione mai vista prima: siamo di fronte a una fine? o a un inizio?

    La vita è tutta da riconquistare, la vita è tutta da salvare, da ripensare, da reinventare.

    Francesco, scioglila! Sono successe troppe cose brutte, ci vuole un segnale importante, importante veramente. Lo vedi come abbiamo combinato il pianeta? Contano solo i soldi conta solo il potere. Non c’è amicizia, non c’è grandezza, e non c’è amore. Sovrappopolazione, distruzione ambientale, ingegneria genetica, guerre per il possesso delle ultime risorse naturali, la democrazia ridotta a una maschera, la speculazione che si mangia il mondo, passa come nuvole di cavallette e non resta più niente. E si guardano bene dal dire come stanno le cose, che pensano solo ai loro interessi, che se ne fregano, che ci vogliono tutti fessi, presuntuosi, e nemmeno contenti.

    Che siamo naufraghi nello spazio, su questa goccia di terra persa nell’universo, Francesco, che se vogliamo ancora vivere, si deve inventare una nuova vita.

    Francesco, scioglila! Certe volte bisogna fare delle cose impossibili perché abbiamo visto dove ci hanno portato quelle possibili. Bisogna pensare quello che non è mai stato pensato, fare quello che nessuno ha mai avuto il coraggio di fare, bisogna cambiare il nostro cervello, il nostro spirito, il nostro cuore.

    Ci vuole un gesto che nessuno ha mai fatto prima, di morte e di resurrezione, per indicare a tutti un’altra strada, a tutte le donne, a tutti gli uomini, a tutti i bambini, agli stati, ai governi, alle istituzioni. La salvezza non arriverà dalla politica dall’economia e dalla tecnica, la salvezza non arriverà dalle forze maschili e razionali che da secoli si oppongono a quelle femminili e spirituali. Ci vuole qualcuno che parte per primo, Francesco!

    Francesco, facci mancare la terra sotto i piedi. Francesco, ma veramente non ci hai pensato mai? Nemmeno quando sei da solo a letto come tutti gli altri? In pigiama, in mutande, e sbadigli. Pensaci.

    Almeno come a una fantasia, almeno come a un “chissà come sarebbe?”, e magari portati questo pensiero nei sogni così potremmo fare tutti lo stesso sogno così potremmo stare tutti nello stesso sogno così potremmo svegliarci insieme, dopo esserci incontrati e riconosciuti dentro la massa elettrica e spirituale dei sogni sognati di tutti.”””

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