Dimettiti, spudorata!

da L’Unità

Polverini, ecco la vera foto di un fallimento

di Pietro Spataro

20 settembre 2012

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Sembrano le foto di scena di un film sboccacciato degli anni Novanta. Mancano Boldi e De Sica, ma ci sono tante cortigiane intente a intrattenere quel che rimane di una Magna Grecia in disfacimento. In mezzo, lei: Renata Polverini, la presidente di ferro travolta dall’insolito destino di essere la copertura di una banda di imbroglioni con il Suv nuovo di zecca e la villa nel bosco.

Il governatore del Lazio pronta a dimettersi, pressing di Berlusconi: «Non lasciare».

LE FOTO DI UNA FESTA IN COSTUME, VESTITI DA MAIALI:
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Non c’era di peggio che potesse segnare la parabola di una donna che ha costruito la sua carriera politica con abilità e che sull’onda delle sue innumerevoli apparizioni tv si era conquistata il primo posto. Ma non sono quelle foto, così pacchiane e ridicole, il vero fallimento della presidente della Regione Lazio.

In poco meno di trenta mesi, da quel 30 marzo del 2010 quando fu eletta battendo Emma Bonino, è riuscita infatti a distruggere l’immagine della Regione che governa per altri motivi ben più gravi: è stata il motore di un sistema di governo che ha accumulato passivi su passivi di bilancio, ha disarticolato la struttura sanitaria aumentando notevolmente la spesa e riducendo i servizi ai cittadini, ha ridotto gli uffici della Regione a una specie di bancomat dal quale prelevare i soldi per usi e consumi privati.

Dentro questa voragine immorale che sta risucchiando impresentabili personaggi del Pdl – a cominciare da quel Franco Fiorito detto Batman che oggi si definisce con orgoglio «er federale de Anagni» – ci è finita anche lei che ha coperto, con la sua responsabilità politica, un degrado che fa paura. E che anzi ha favorito. Moltiplicando le commissioni consiliari, e di conseguenza gli staff, le segreterie, i consulenti e le auto blu.

Consentendo la nascita di innumerevoli gruppi politici composti da una sola persona, con il seguito di assistenti e l’aggiunta di benefit e privilegi. Nominando quattordici assessori esterni (cioè mai eletti) ai quali ha garantito un vitalizio ciascuno che costerà ai contribuenti un milione di euro l’anno per trent’anni.

Assumendo addirittura un fotografo personale che ha uno stipendio di 75mila euro. In questo grande circo della mediocrità Renata Polverini ha permesso senza muovere un dito che venisse fatta a pezzi la funzione fondamentale delle istituzioni e quindi della politica: lavorare per l’interesse generale e non per gli affari privati, occuparsi dei problemi dei cittadini e non degli appetiti del clan di fedelissimi, pensare ai bisognosi e non a chi ha il bisogno irrefrenabile di privilegi da esibire.

È diventata così, con i suoi silenzi durati troppo a lungo, l’emblema del disfacimento di un modo malato di intendere la politica che va annientato al più presto. Per tutto questo la Polverini, a suo tempo sindacalista tenace e anche coraggiosa nel mettersi in gioco, oggi cade miseramente. «Con me caschi male, so’ della strada», disse un giorno con tono di sfida a chi la contestava durante un comizio ai Castelli Romani.

Il problema però è che partendo dalla strada in cui è cresciuta è finita nel vicolo buio dove s’aggirano briganti e falsari. Poteva anche salvarsi, dimettendosi subito con il coraggio di chi sa rischiare tutto. Non l’ha fatto. Oggi per lei è troppo tardi. Oggi bisogna fare di tutto per salvare un’istituzione che rischia di essere travolta dal fango.

29 Commenti

  1. enniovico ha detto:

    Mi appassiona l’entusiasmo e l’indignazione che emerge dai fatti inerenti la Governatrice Polverini, ma (a mio modesto parere) non se ne uscirà se non si avranno provvedimenti radicali e non solo di facciata! Il che sarà un po’ difficile perchè (tranne pur molti, ma minoranza) l’italiano ha nel suo DNA l’intento speculare intriso di furbizia e faziosità, tale da prediligere il rubacchiamento e l’acquisizione di privilegi non meritati; fattispecie che troviamo tra i più modesti e tra i più potenti; quindi, giustissimo gridare a lupo, a lupo, ma (alla luce dei miei anni) mi sa tanto che c’è pure tanta ipocrisia e che il disago deriva dal non essere al posto del denigrato di turno! A Don Giorgio ed altri, ai quali, peraltro mi associo, ricordo che non ci vorrebbe così tanto per emanare delle norme da rendere più stringente la capacità reddituale di ogni cittadino, amministratore o non, con annesse sanzioni che – se violate – dessero agio al recupero di quanto accumulato illegalmente in modo radicale e veloce; il fatto che da anni si minaccia, ma non si è conseguenti, evidentemente non si vuole perchè tutto sommato le cose debbono restare come sono, grazie, ennio.

  2. trikk ha detto:

    ha fatto la sceneggiata delle dimissioni quando sapeva benissimo che i tromboni del pdl e di an non gliele avrebbero concesse, che bello spot per se stessa e alla fine nn cambia niente..tagliano 30 milioni di costi quando la regione Lazio deve pagare 7 miliardi ai vari fornitori..

  3. lina ha detto:

    Le porcherie sono porcherie e basta, sia che siano fatte dalla destra che dalla sinistra.Che siano sussurrate o sbandierate restano sempre porcherie.

  4. Patrizia ha detto:

    Ieri sera, su Rai e tv private, imperversavano er Batman, la Polverini e quant’altro, a difendersi senza un filo di vergogna sulla faccia, lo stipendio di 75000 euro al fotografo personale e tutto il resto, mi facevano venire in mente i malati parcheggiati nelle portinerie dei Pronto Soccorso, a causa dei tagli ai posti letto, i tagli ai servizi, e mi fermo qui perché la lista sarebbe troppo lunga.
    Questa non è solo corruzione e ladrocinio, ma un’autentica barbarie.

  5. Loredana ha detto:

    E’ pure e semplice propaganda elettorale! Le porcherie fatte dalla sinistra vengono ignorate o, se non e’ possibile, sussurrate a bassa voce; quelle degli avversari politici urlate a piu’ non posso.
    Sono passati molti anni dai tempi in cui chi rubava era un ladro (se di destra) oppure un compagno che sbaglia (se di sinistra) ma l’atteggiamento degli italiani non e’ cambiato. Peccato!

    • Don Giorgio ha detto:

      Quanto sei cieca e ottusa di mente! Si combatte il male che c’è, non interessa se di destra o di sinistra. La Polverini è discepola del più porco Berlusconi. Anche la sinistra ha i suoi scheletri nell’armadio. Tiriamoli fuori!

      • Loredana ha detto:

        Don Giorgio, io non ho particolari preferenze per la destra come tale. La mia famiglia ha tradizioni “repubblicane” (quelle del P.R.I. di Ugo La Malfa) che ha sempre navigato al centro con un occhio alla sinistra e che ha sempre avuto la dovuta attenzione ai problemi del sociale, ed io sono cresciuta con un grande rispetto per i politici onesti di qualunque idea fossero o siano anche se quest’ultimi sono ora uno sparuto gruppo in via di estinzione. Disprezzo quindi tutti coloro che approfittano della loro posizione per sprecare le risorse tolte ai cittadini con le tasse o utilizzarle per i propri comodi. Detto questo le dico che disprezzo anche coloro che si scagliano contro gli altri nascondendo abilmente i propri gli scheletri, e a mio parere l’articolo che lei ha riportato ne è un esempio abbastanza calzante. Lei ha tutto il diritto di scegliere quello che pubblica e quello che censura, ci mancherebbe altro, ma quando vedo che i “porci” di sinistra vengono da lei trattati con il guanto di velluto mentre i “porci” di destra con la carta vetrata, ebbene faccio presente ciò che penso sperando che, appunto, lei non faccia uso della sua prerogativa di censurarmi. Tutto qui.

        • Don Giorgio ha detto:

          Mi dica il nome di un “porco” di sinistra che ho trattato con i guanti. Forza!.

        • ada ha detto:

          Cara Loredana,
          io frequento questo sito da qualche mese e ho capito una cosa:
          qui è permesso insultare, sbeffeggiare, equivocare, negare,..Cristo, la Chiesa e il papa, e sarai sempre ben accetta;
          ma …non toccare gli idoli di don Giorgio!!!
          E’ bene che tu lo sappia, perchè non c’è ragione o ragionamento che valga sui suoi totem.

          • Loredana ha detto:

            Cara Ada, leggo anch’io questo sito da pochi mesi e qualche volta ho notato il modo poco obbiettivo nel trattare le notizie o gli avvenimenti. Niente di male naturalmente. Ognuno ha le proprie idee, le proprie simpatie ed antipatie e le manifesta come vuole considerato che, a detta di don Giorgio, questo sito è mantenuto esclusivamente con i soldi suoi.
            Il punto è che normalmente si guarda ad un sacerdote non come ad una persona qualsiasi ma come ad un filantropo ed educatore che ha dedicato la propria vita agli altri portando un messaggio di pace e buona volontà, oltre che etico e religioso. Constatare che ogni tanto questo filantropo manifesta “amore” ad una parte del genere umano e “odio” all’altra parte in modo così plateale e spesso aggressivo, ebbene stupisce.

          • Don Giorgio ha detto:

            Tu che concetto hai di un prete? Filantropo buono per tutti? Cristo stesso è stato classista: ha fatto le sue scelte radicali. O di qua o di là: nel mezzo ci stanno solo i furbi o i diplomati.

      • Loredana ha detto:

        Rispondo alla sua ultima domanda: il mio concetto di prete.
        Vedo il prete come una persona che ha scelto di dedicare la propria vita agli altri senza ricevere in cambio alcuna remunerazione, dispensando consigli morali e spirituali. Vedo una persona che basandosi su un “codice” che ha scelto come riferimento e guida (il Vangelo) in ogni occasione testimonia con la parola e l’esempio le proprie convinzioni allo scopo di “convertire” gli altri alle proprie idee per il loro bene. Per fare ciò si offre sempre disponibile ad un dialogo costruttivo e, se necessario, a dire una buona parola a chi ne sente la necessità.
        Non vedo il prete come un sindacalista o come un attivista sociale. Non che queste attività siano censurabili, ma credo e ripeto che se voglio manifestare contro qualcosa o qualcuno scelgo un sindacalista perché questo è il suo lavoro. Ovviamente un prete può fare il sindacalista quanto vuole, ma a mio parere non svolge la sua missione compiutamente e diventa un sindacalista come tanti.
        Tanti anni fa ho scoperto che una mia amica andava a letto col prete della parrocchia che la domenica faceva prediche infervorate sul sesto comandamento. Niente di male, a mio parere, ma da quel momento quel signore non è stato più visto da me come un prete ma come un uomo qualsiasi che dice una cosa e ne fa un’altra.

        • Don Giorgio ha detto:

          Una sola domanda: sapendo che io sono così come sono, perché entri nel mio sito? Che cosa credi? Che io cambi idea perché tu la pensi come la pensi del prete? Io sono quello che sono, e mi piace fare il prete così. Chiuso il discorso!

          • ada ha detto:

            Non entro nel merito della discussione, anche perchè ritengo, in verità, che in RELIGIONE, SPORT e POLITICA, si discute, si litiga e….
            OGNUNO RIMANE NELLA PROPRIA IDEA.
            Quello che contesto, invece, è la sua interpretazione del pensiero di Cristo, espressa in questa frase
            “O di qua o di là: nel mezzo ci stanno solo i furbi o i diplomati.”

            Gesù ha parlato di
            due vie e due porte
            – una stretta e una larga;

            la terza, quella di mezzo, che dice lei, non c’è.
            Per quanto riguarda il giudizio, avverrà nell’aldilà, allora ci sarà la separazione dei giusti dai malvagi.
            Fino alla morte, c’è sempre la possibilità di poter tornare nella grazia di Dio (anche per Berlusconi!!!)

          • Loredana ha detto:

            Entro nel suo sito perché vi trovo cose interessanti che alle volte condivido. Vede, io sono una di quelle persone che ascoltano gli altri indipendentemente dal vestito che indossano. Siamo un gruppo di amici che su molte cose dissentono apertamente ma che rispettano le idee altrui e ascoltano sempre ciò che gli altri dicono perché chiunque può dire cose sensate. Anche lei dice spesso cose sensate e condivisibili che si leggono volentieri e che fanno riflettere. Senza tuttavia arrogarmi il diritto di giudicare il suo comportamento mi sento di dirle che, a mio parere, lei apparirebbe in un’altra luce se si trattenesse dall’insultare folcloristicamente chi non la pensa come lei perché questo è un modo per allontanare le persone e non avvicinarle.

      • Giulio ha detto:

        Gliene tiro fuori qualcuno io di scheletro don giorgio, prendiamo per esempio quel mondo di sinistra – lasciando perdere per un attimo i politici, ma al sentire più o meno comune delle persone di sinistra – che oggi gode perchè Sallusti rischia il carcere per un articolo anti abortista scritto nel 2007 – premesso che sto parlando esattamente di quelli di sinistra che andavano in giro a manifestare per la libertà di stampa e contro il bavaglio – lei che cosa ne pensa in generale? Vorrei anche sapere visto che lei è prete che si riconosce in coloro i quali non vogliono mai stare in mezzo ma assumere delle scelte radicali, qual’è la sua posizione chiara e radicale quando si parla di aborto?
        Per ora sappiamo che una sua presa di posizione molto chiara su un altro tema etico, le ha procurato una scomunica dal Vaticano.
        Questo fatto penso che avrà creato anche della confusione tra i fedeli della sua comunità, i quali invece hanno bisogno di sentire un solo messaggio chiaro e netto sui vari temi etici, sul tema dell’aborto sarebbe in grado di darlo?

        • Don Giorgio ha detto:

          Tutto qui? Non hai molta fantasia! Se questo è il male dell’Italia, poveri noi!

          • Giulio ha detto:

            Perchè i reati d’opinione cosa sono, un bene quando colpiscono sallusti e un male se avessero magari colpito lei per la frase “datemi una pistola e sistemo il paese”? L’aborto cosa sarebbe, una conquista o un peccato? Me lo spieghi per favore.
            Sull’aborto non ha mai preso una posizione chiara.
            O di qua o di là: nel mezzo ci stanno solo i furbi o i diplomati.

        • trikk ha detto:

          di le cose come stanno, non per l articolo antiabortista ma perche voleva la pena di morte per i genitori della bimba, per il medico e per il magistrato..

          • Giulio ha detto:

            Quella è una provocazione forte ma che ci sta, un paradosso che non può eludere il problema, nessuno può impedire a un giornalista di far notare in un articolo la verità, cioè che entrambi i mali – la pena di morte e l’aborto – sono frutto della stessa identica logica, e che quindi chi sopprime una vita meriterebbe paradossalmente lo stesso trattamento secondo le logiche degenerative della società odierna.
            Io sono per eliminare entrambi i mali, che ripeto, sono lo stesso male eseguito solo con prassi differenti.

        • Loredana ha detto:

          Non sapevo di questa scomunica. E’ possibile conoscerne i dettagli o sono cose riservate e personali?

    • trikk ha detto:

      ma veramente io mi ricordo i trans del caso marrazzo intervistati da vespa e da matrix, e le ragazze del bunga bunga le avete mai viste?la d’addario ?etc..etc.

  6. Gianni ha detto:

    Ora la Polverini pare prossima a dimettersi.
    Ma allora, non si capisce bene il perchè, a fronte di quanto indicato nell’articolo.
    Per un verso, sembrerebbe perchè contraria alle allegre gestioni, ma per alltro verso,sembrerebbe che lei stessa…
    ma allora, si tratta di un atto moralizzatore, e la Polverini sarebbe al limite responsabile di aver lasciato correre o di non essersi accorta, finora, di quello che capitava, o si tratta dell’ennesima resa dei conti dovuta a faide interne alla politica romana?

  7. Giuseppe ha detto:

    Evidentemente il ruolo di “governatore ” del Lazio porta con sé qualche strana maledizione. Per informazioni chiedere a Marrazzo che è stato abilissimo nel distruggere una reputazione costruita a fatica conducendo un programma televisivo in difesa dei consumatori. Oppure al “gerarca” Storace che prima di dimettersi, dopo anni di malgoverno, ha ripulito la cassa facendo sparire perfino le suppellettili degli uffici di presidenza. E naturalmente, dulcis in fundo, alla sora Renata.
    Diciamocela tutta, una tiratina d’orecchie se la meriterebbe pure il buon Floris che, forse inconsapevolmente, le ha aperto la strada alla candidatura chiamandola ripetutamente a partecipare a Ballarò, dove la pseudo-sindacalista ha recitato alla perfezione la parte della persona politicamente corretta che dice le cose giuste al momento giusto, senza neanche una sbavatura. Che fosse una finzione è apparso chiaro da subito. La miracolata infatti ha ripreso in fretta i panni più congeniali della coatta di strada (neanche fosse la protagonista di un film di Verdone), facendosi beccare in flagrante quando ha dovuto sdebitarsi a suon di euro verso i tanti con cui si era compromessa in campagna elettorale. E adesso è di nuovo in parte fingendo di cadere dalle nuvole piena di sdegno. Ma ormai la conosciamo bene, e il ruolo di difensore della legalità e della correttezza stride fortemente con la sua indole da ambulante dei mercatini rionali. E pensare che avremmo potuto avere una presidente seria e competente come Emma Bonino, ma la maggioranza silenziosa dei benpensanti e dei bacchettoni che seguono ciecamente le indicazioni e i veti della curia vaticana, ha preferito gettare sul lastrico la regione della capitale piuttosto che pensare al bene comune e alle conquiste civili.

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