E i mass media italiani ammutolirono…

sinodo1
di don Giorgio De Capitani
Quante ne hanno dette nei giorni scorsi,
mentre era in svolgimento il Sinodo dei Vescovi!
Di tutti i colori!
Leggevo solo qualche titolo,
tanto quanto per farmi una idea di questi giornalisti
che si dimostrano interessati alle cose cattoliche,
allo stesso modo con cui parlano
del culo o delle tette della Belen o della Fico (sic!).
Ne hanno dette di stronzate!
Da far ridere perfino i polli!
Ed ora, uscita la Relazione finale (si dice così?),
tutti in depressione!
– Nulla di nuovo sotto il sole!
Ma che dite?
Il sole è sempre splendido sulla Chiesa cattolica,
in qualsiasi caso, anche nei momenti più torbidi,
anche quando è flagellata da scandali orrendi;
anche quando i gerarchi si vendono al potere più marcio;
anche quando cardinali, vescovi e preti violentano i bambini; 
anche quando se la spassano con donne
e poi difendono a spada tratta il celibato obbligatorio;
anche quando offrono l’ostia consacrata a dittatori criminali,
negandola ai divorziati risposati,
anche quando…
Un cardinale ha detto:
– La Chiesa non ha bisogno di aprirsi,
è sempre stata aperta!
Che cosa significa: “essere aperta”?
– Però, però, però…
Qualche spiraglio c’è stato.
Così dicono gli ottimisti!
Per non parlare poi dei mass media di stampo cattolico,
i quali sono usciti con titoli roboanti:
– Questa è la vera Chiesa di Cristo!
Ieri, domenica 19 ottobre,
una vera apoteosi!
Come al solito, ogni elogio non è mai troppo!
Non entro nel merito di ciò che è stato Montini,
sarà la storia a giudicarlo per quanto ha fatto!
Dico solo che è sua l’espressione “esperta in umanità”,
riferita alla Chiesa cattolica.
Certo, belle parole, ma che significa “umanità”?
È forse umanità chiudersi ai diritti civili?
È umanità fare dell’amore umano una proprietà
dell’amore-sacramento?
Angelo Scola, in una breve intervista dopo la beatificazione,
avrebbe parlato di nuovo umanesimo:
anche la parola “umanesimo” che significa?
E siamo qui come prima!
Nulla di nuovo sotto il sole!
Ma il sole dov’è?
Domenica mattina in Piazza San Pietro
tra i politici a rappresentare la Regione Lombardia c’era Maroni:
dopo aver bestemmiato, il giorno prima, a Milano,
i diritti umani degli extracomunitari,
insieme al poveretto suo compare di merenda Matteo Salvini,
e insieme ad una masnada di fascisti e nazisti,
eccolo come un santerello devoto, in piazza san Pietro,
con la testa chissà dove, forse ancora pesante per la baldoria.
Paolo VI, se ci sei, bàtti un colpo!
Dov’è finita la tua Milano?
E i vescovi subito a contestare il sindaco di Roma, Ignazio Marino,
per aver trascritto in Campidoglio
i matrimoni omosessuali contratti all’estero per 16 coppie,
e nessuna parola per la manifestazione lega-nazista di Milano.
Il cardinale Scola dirà qualcosa, quando tornerà in sede?
Il suo predecessore, Tettamanzi, spesso si sbilanciava,
prendendosi titoli innominabili!
Cari vescovi, contro i matrimoni omo sì,
contro gli xenofobi cattolici no!
Nulla di nuovo sotto il sole!
Già, un sole coperto da una fitta nebbia padana,
dove si intravedono solo ombre o spettri di fantasmi.
Ecco il testo della relazione finale del Sinodo
clicca qui

12 Commenti

  1. Antonio ha detto:

    Già.
    Perché non aspettare la storia che giudichi le persone e anche la loro santità?
    Perché da papa Giovanni Paolo II si è iniziato un debordante “santificio”?
    Che senso ha… “santo subito”?
    Fare santi i contemporanei è pericoloso: si possono collegare eventi, caratteri delle personalità dei “neosanti” che poco collimano con i concetti di santità che la Chiesa, in generale presenta e che sono ancora vivi nella memoria di molti.
    E poi: cos’é questa “libidine” di acquisire il titolo di santo?
    Non sarebbe meglio lasciare questa incombenza al Padre Eterno?
    Non basterebbe, agli uomini, cercare di agire bene, amare il prossimo, non discriminarlo, non sfruttarlo, non umiliarlo.
    Anche perché la prassi per diventare santo prevede che il prescelto abbia dimostrato di aver compiuto “miracoli”.
    E cosa sono i miracoli? Chi li definisce? Con che autorità? Ma la stessa vita, il mondo, l’universo non sono miracoli di per sé?
    E tale pretesa di “miracoli” non è blasfema? Pare che i “miracoli” siano strumenti per soddisfare il capriccio dell’uomo che, da solo, decide quel che va bene a lui e, allora, quando lo ottiene – o crede di averlo ottenuto – grida al “miracolo”.
    Ma non è Dio, nella sua sapienza insondabile, a governare le vicende degli uomini?
    Davvero sono sconcertato e disorientato.
    Grazie a Don Giorgio per l’impegno che profonde nel curare questo prezioso spazio virtuale e per gli stimoli che, appassionatamente, vi instilla per smuovere, se possibile, le coscienze.
    Cordiali saluti
    Antonio

  2. dioamore ha detto:

    Quante paturnie che ci facciamo su questioni di poca importanza. Dalla Relatio Synodi leggo a proposito della indissolubilità del matrimonio: “Quello dunque che Dio ha congiunto, l’uomo non lo separi” Mt 19,6.

    Questa affermazione di Gesù: “… l’uomo non lo separi” come va letta o interpretata? Come un “dovere” o come un “potere”?
    Cioè: “Quello dunque che Dio ha congiunto, l’uomo non lo deve separare” oppure “Quello dunque che Dio ha congiunto, l’uomo non lo può separare”?

    La logica mi porta a prendere in considerazione la seconda interpretazione. Una unione voluta da Dio, poiché per definizione Dio è onnipotente, segue che l’uomo non la può separare. Se l’uomo vuole separarla e riesce a separarla, vuol semplicemente dire che quella unione non è voluta da Dio, ma è voluta dall’uomo, un puro capriccio umano come tanti capricci umani, con buona pace dell’indissolubilità del matrimonio.

    Quindi, negare la comunione ai divorziati risposati, dal mio punto di vista, è solo una gran vigliaccata da parte della Chiesa cattolica. Idem per le unioni omosessuali. “Dove sono due o tre riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro” Mt.18,20. Non mi pare che Gesù discrimini tra eterosessuali e omosessuali. Evidentemente per la Chiesa cattolica quelle sono parole che contano un tubo.

    Una unione tra omosessuali ha la stessa dignità di una unione tra eterosessuali, sia dal punto di vista religioso dove si mette Gesù in mezzo, sia dal punto di vista civile dove si mette la Proprietà Privata in mezzo.
    “Dove sono due o tre riuniti nel nome della Proprietà Privata, la Legge è in mezzo a loro” Mt. 18,20 bis.

  3. Giuseppe ha detto:

    Ancora una volta i principi della chiesa cattolica hanno perso l’appuntamento con la storia e l’occasione per prendere di petto le problematiche che l’umanità deve affrontare quotidianamente. Francamente trovo inconcepibile che delle persone investite di tanta responsabilità, siano così estranee alle realtà di vita vissuta, e rimangano ancorate a idee e concezioni puramente teoriche e/o filosofiche, non avendo il coraggio di rinnovare il proprio punto di vista, oltre a rifiutarsi di capire quello altrui. Praticamente non è cambiato nulla, all’atto pratico questo Sinodo ha solo confermato quello che già si sapeva, vale a dire che la maggioranza dei vescovi vede come fumo negli occhi qualsiasi modifica nell’atteggiamento della chiesa verso le persone che soffrono a causa di divieti e obblighi insensati e, a volte, anche crudeli. Mi dispiace per papa Francesco, che evidentemente è circondato da collaboratori che non riescono a tenere il suo passo, o addirittura si rifiutano di farlo.

  4. diogene ha detto:

    anche a me ha fatto effetto sentire il Cardinale parlare di “nuovo umanesimo” quale?

  5. Drago Nero ha detto:

    Commento qui in merito a quanto ho letto in generale sul sito.

    Bello questo sito… le Omelie spaccano di brutto… come la parola di Cristo… Cristo quando parla ti entra nello stomaco, ti muove le budella… te le ha fatte lui! non puoi dire che sono stronzate, ti salta all’attenzione che sono cose eterne quanto dice nel Vangelo… si capisce che siamo il suo sangue, del resto se siamo qui è perché ci ha voluto lui e ci ha pensato prima di farci venire qui… anche se noi con la nostra testa siamo sempre da qualche altra parte…. ma non qui sulla terra… su questo atomo nel vuoto.

    Grazie Don
    Tornerò!

  6. GIANNI ha detto:

    Tutto potrebbe riassumersi in quanto già detto nel commento all’articolo sui sindaci.
    Forse, l’unico elemento, che impedisce di dare un giudizio definitivo, è che i lavori continueranno a ottobre 2015.
    Nel frattempo, le posizioni sono quelle enunciate nella relazione.
    Quanto a Paolo VI, credo che più che concentrarsi sulla sua figura, forse è più interessante ipotizzare che la beatificazione ha anche un valore simbolico, visto che è il papa che ha chiuso il vaticano II: probabilmente un segno che si darà grande importanza al sinodo, al suo successivo svolgimento.
    Credo comunque che i punti fondanti su alcune questioni controverse siano già definiti, nelle loro linee essenziali, quasi sicuramente per quanto riguarda matrimoni omo e matrimoni dei sacerdoti.
    Forse qualche apertura potrà venire sulla comunione a divorziati e separati, ma comunque il forse è d’obbligo, trattandosi di eventi futuri.

    • Paolo ha detto:

      Ho letto la relazione, e francamente mi è costata parecchia fatica.
      La trovo molto autoreferenziale, infarcita di riferimenti ai brani delle scritture scelti tra quelli che meglio si adattano alle tesi più conservatrici.
      Ho cercato qualcosa che assomigliasse ad un messaggio che si potesse riassumere in modo semplice ai cattolici che si aspettano una risposta dalla chiesa e ho letto un documento che sembra scritto da uno studio legale o da un politico di vecchio stampo.

      • GIANNI ha detto:

        Considerando in chiave stilistica e contenutistica il testo, possiamo dire alcune cose.
        Nulla di nuovo rispetto allo stile di altri documenti, quali le encicliche.
        I riferimenti ai testi sacri sono una tradizione per la teologia che voglia sostenere alcune tesi, rifacendosi ad elementi scritti.
        Comunque nulla di così criptico, se messo ad esempio a confronto con certi scritti di alcuni autori, tra cui Scola.
        Il tutto è stato appunto farcito di vari riferimenti, anche per rendere il testo più articolato.
        In questo modo si è realizzata, come prevedevo, una forma di diplomazia, nel senso che sembra che i vescovi si siano soffermati su chissà quali contenuti, per poi dire le cose di sempre.
        In pratica, il lettore deve sorbirsi un testo abbastanza lungo e tradizionale ricercando novità che non ci sono.
        In questo modo, non si è andati alla radice delle questioni più controverse o comunque, quando queste sono citate, si da anche conto dell’esito del voto.
        Questo per sottolineare che il numero di quelli che vorrebbero cambiare le cose è esiguo.
        A me pare, in piccolo, un po’ la stessa storia del vaticano II:
        Cosa ha realmente cambiato quel concilio, se non le forme (vedi messa in latino)?
        All’epoca, nei confronti di Paolo VI, vi fu tutta una serie di polemiche da parte dei sostenitori dei diritti civili, che avevano confidato in lui, nutrendo chissà quali speranze di rinnovamento.
        Oggi, in piccolo, la stessa cosa avviene per il sinodo.
        Al momento nulla cambia.
        Ed il ruolo che fu di Paolo VI, è oggi di Bergoglio.
        SU di lui si sono concentrate certe ipotesi di riforma della chiesa, che appaiono quanto meno poco probabili.
        La stessa cosa con Paolo VI: ipotesi di riformare chissà cosa, per poi lasciare, a parte le forme, solo dei bei discorsi.
        Insomma, come mi aspettavo, più forma, che sostanza.
        Se avessero voluto sintetizzare il tutto, per rendere la cosa più comprensibile, e non lasciar adito a commenti di molti mass media, che non ci hanno capito un acca, avrebbero potuto dire:guardate, è tutto come prima, al momento nulla cambia, nella dottrina della chiesa.
        A mio avviso, e l’ho detto sin dai primi passi di Bergoglio, la riforma è interna alla chiesa, cioè riforma dello IOR, abbandonare la forma esterna, per privilegiare la spiritualià, meno fasto, meno esternazione di potere, eccetera.
        Questi aspetti li avevo previsti e ci sono.
        Avevo anche previsto il ruolo, come dire…centrista di Bergoglio, parlare di riforme dottrinarie, per poi affrontarle solo formalmente.
        Almeno al momento questa è la situazione, che prevedevo e che oggi abbiamo sotto gli occhi.

        • Don Giorgio ha detto:

          Il caso di Crespi d’Adda non è così. Conosco qualcosa. Il villaggio è stato costruito per gli operai. Non paragoniamo Consonno a Crespi d’Adda! Per gli altri casi, non saprei cosa dire. Non li conosco.

          • klement ha detto:

            Crespi fu costruito per gli operai in origine, ma il castello (diventato poi ristorante alla moda) è considerato un esempio di pseudomedievale ultrapacchiano. E comunque se quei poveri operai si potevano baloccare tanto meglio per loro. Grazzano Visconti era invece medievale autentico, però rifatto completamente dal conte Alessandro Visconti di Modrone che gli diede perfino il proprio nome.
            Per il presente, l’accozzaglia di reperti di paesi diversissimi è in fondo lo stesso che si fa nell’area Expo. Perciò cogliamo quell’occasione per mettere il borgo fantasma sotto i riflettori, sia per rilanciarlo che per ricordare preventivamente cosa potrà essere il dopo Expo. Si potrebbe fare un collegamento diretto via superstrada.
            Il minareto potrebbe servire per farne una moschea alla faccia di Maroni.

        • Paolo ha detto:

          Il fatto che al momento nulla cambi è abbastanza chiaro, lo stile del testo e la retorica di cui è infarcito non bastano a mascherare la sostanza, ma questo non mi sorprende.
          Quello che mi lascia sconcertato è il fatto che la relazione suona come un messaggio dei vescovi ai vescovi, in cui i fedeli e i loro problemi sono solo argomento di analisi e di valutazione.
          Credo che tra i cattolici ci fosse chi aspettava un messaggio dal sinodo.
          Il messaggio non c’è, o se c’è è mascherato al punto da non essere riconoscibile.

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