Matteo, il raccoglitore leghista dei rottami rimasti

salvini

di don Giorgio De Capitani
Per chi non lo sapesse, ai tempi d’oro quando la Lega Nord dominava la scena politica, rubando però come gli altri, pur giurando di anno in anno a Pontida di essere l’unica immacolata (sempre vergine come Maria santissima!), ma nessuno tra i membri duri si azzardava a insinuare almeno qualche dubbio (non ci arrivavano, chiusi nel loro analfabetismo strutturale e mentale), Matteo Salvini era solo una piccola ruota di scorta, ma di cui nessuno si serviva, preferendo andare dal meccanico e farsela sostituire. Così piccola, ‘sta ruotina, che nessuno la vedeva o, se qualcuno la vedeva, la riteneva del tutto inservibile.
Poi arrivò quel giorno “provvidenziale” in cui la Lega fu decimata, provvidenziale anche per Matteo “bauscia” (ne perdeva già da quella larga bocca!), che così improvvisamente si vide sulla cima delle rape. Si guardò attorno, e disse: “Toh!, sono rimasto solo io!”.
In realtà, era rimasto in vita qualche altro, poveretto, così incapace di fare qualcosa di buono, da essere incapace di fare anche del male. Roberto Maroni riuscì a prendersi la Regione Lombardia, con l’apporto determinante dei ciellini, che, pur di avere le mani negli affari, vendono don Giussani e altro, anche se loro giurano e spergiurano perenne fedeltà al loro idolo. Beh, è rimasto anche Gianluca Buonanno, eurodeputato della Lega Nord, un buffone che si diverte anche a fare il sindaco, a tempo perso. Certo, sentendolo ultimamente parlare al Parlamento Europeo, mi sono chiesto fino a quando l’Italia migliore potrà sopportare simili mostriciattoli, venuti da chissà quale pianeta, forse qualche scherzo di cattivo gusto di qualche divinità vendicativa. Non voglio parlare di Mario Borghezio, a cui manca ancora qualche anello prima di arrivare all’homo sapiens. Un caso interessante da sottoporre, se fosse ancora vivo, al nostro caro amico Charles Darwin. Si sa, ogni regola ha le sue eccezioni.
E così a Matteo Salvini toccò di ricomporre i rottami della Lega, farne una barchetta e tentare ancora di andare al largo. Dove? Neppure loro lo sanno. Tanto meno Salvini, impegnato a tirare fendenti a destra e a sinistra, usando i remi, e così la povera barchetta continua a girare su te stessa. Ma lui crede di volare, e di far volare chissà chi e chissà che cosa. E, per gonfiare le vele, raglia, raglia, raglia tutto il giorno, tutte le ore, tutti i minuti, ogni secondo. Neppure ha il tempo di mangiare, o di fare l’amore. Così dicono. Vive di aria, ed emette aria. Tutti lo costatano.
All’inizio, ho rubato anch’io alla Lega un certo tipo di linguaggio, pensando: “Sono proprio bravi a comunicare con il popolo. Ci provo anch’io”. E qualcosa ottenevo, il popolo mi capiva, ma a differenza della Lega il mio linguaggio era solo il contenitore ma dentro mettevo un contenuto. Ben diverso dal vangelo secondo Umberto.
Oggi, chi ha paura di questo rimasuglio di pochi rozzi, capitanati da un rozzo con la faccia da duro, impaurito dal suo sentirsi ai lati della civiltà che avanza? Sì, avanza, nonostante la follia umana!
Anche Salvini le tenta tutte. Come i suoi antichi caporioni e maestri. Corre di qua e di là, va in Corea (dicono che laggiù abbia trovato per caso un meneghino con cui spettegolare tutto il giorno), gira tutta l’Europa magari solo con la fantasia, mentre finalmente dorme, manda messaggi alle nazioni più sconosciute, invitandole alla pulizia etnica, a uscire dall’euro, alla recessione, pardon secessione.
Già prego il Padre Eterno perché, quando il caro Matteo dovrà lasciare per sempre la Padania (fra cento e più anni), gli riservi un posticino tutto suo in paradiso, dove ci sarà scritto: “Qui Matteo Salvini si gode la pace eterna, finalmente contento di aver raggiunto ciò che in terra aveva solo rincorso, invano”.
Dal Padre Eterno possiamo aspettarci di tutto. Sulla terra ci lascia fare, ma nell’altra vita si divertirà a soddisfare le nostre più folli richieste. Con tanta ironia, per il bene dell’Universo.

6 Commenti

  1. marcello ha detto:

    Non dico dei barbari lombardi, ma per favore dica dei nomi in cui bisogna fidarsi se non li ha si presenti lei con la sua squadra cosi proviamo a risolvere i problemi.

  2. marcello ha detto:

    guardi Giorgio, faccia lei la lista delle persone che vanno bene cosi tutto si sistema.

  3. GIANNI ha detto:

    In effetti, che resta della lega?
    Poco o nulla.
    Le situazioni storiche e politiche cambiano e a volte con qualche ironia.
    Se una volta la lega contava qualcosa, ora per un Matteo che pare contare poco o nulla, ce n’è un altro che, al momento, pare l’asso pigliatutto.

  4. franco ha detto:

    matteo, un povero mentecatto che trova spazio e voti addossando la colpa dei ns. mali ad altri ,tipo immigrati che vengono qua a rubare lavoro soldi e donne ai poveri italiani, che vuole uscire dall’euro ma non dice con che moneta tornare (il calderolo? il dollaro padano? ) dicendo che la ns. economia andrebbe a mille in quanto magari svalutando la moneta, ma dimenticando di dire con cosa pagheremmo tutte le ns. importazioni ( probabilmente sogna il dopoguerra germanico dove un kg di pane costava una miliardata di marchi), che vuole a tutti i costi il crocifisso nelle scuole dimenticando che da quelle parti probabilmente l’ultima volta che dei legaioli sono entrati in chiesa era forse per la loro prima comunione. ma loro non sono stati al governo con un condannato per evasione fiscale per circa 10 anni, cosa hanno fatto in questo tempo?
    ora questo tizio a ns. spese è andato in corea del nord a trovare un tizio che da in pasto ai cani lo zio , e che con RAzzi lo considerano esempio di civiltà ( a proposito con questi due crozza sta brindando allegramente a champagne). poi il prode matteo deve spiegarci come mai l sua compagan è entrata tranquillamente in regione, ha vinto qualche concorso? è la più brava di tutti? è un genio incompreso? o è solo questione di nepotismo lomardo, come spesso accade in regione con maroni? ai posteri l’ardua sentenza

  5. Giuseppe ha detto:

    Leggo Matteo Salvini e mi viene in mente Crozza. L’attuale “segretario politico” (sigh!) della Lega è talmente insignificante che nemmeno il caustico Maurizio riesce a dipingerne una parodia accettabile, probabilmente perché il personaggio in questione è già la parodia di se stesso. Potrei anche capire (pur facendo una fatica enorme) i mal di pancia di un gruppo di bifolchi ignoranti che ripetono pedissequamente quello che avevano sentito dire dai loro padri, i quali a loro volta l’avevano sentito dire dai propri e così via fin dai tempi dell’impero romano e, forse, anche oltre. Ma che le solite lamentele verso il potere centrale che ti sfrutta e che oltretutto “purtroppo” ha addirittura sede nell’odiata “Roma ladrona”, e l’egoismo tipico di chi pensa di essere il solo a sudare per portare a casa qualcosa per tirare avanti e non ha alcuna intenzione di condividere con gli altri il frutto del proprio lavoro, possano bastare a giustificare l’esistenza di un partito politico è un’offesa all’intelligenza umana e al comune senso del ridicolo. Non per niente, infatti, trovo molto difficile considerare la lega un partito vero e proprio, eppure grazie alla munificenza e alla prodigalità dello scomodo cavalier Berlusconi, suo contraddittorio sponsor, è stata al governo del nostro paese per più di 15 anni, dando un robusto contributo a far crescere nel popolo italiano l’ignoranza politica ed economica e a fomentare l’odio, l’intolleranza religiosa, la xenofobia e il razzismo. E naturalmente, secondo antico costume, dando ampio spazio al nepotismo nonché, dulcis in fundo, dilapidando senza scrupoli tutte le cospicue prebende che era riuscita a racimolare alla tavola imbandita del potere. Sbaglierò, ma credo che neanche i radicali quando fecero eleggere alla Camera dei Deputati l’onorevole “Cicciolina” siano riusciti a fare una figura altrettanto penosa!

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