Fuori dai denti!

L’EDITORIALE
di don Giorgio

Fuori dai denti!

Bestialità, bruttezza, barbarie, sub-umanità, analfabetismo di massa, stupidità politica, massificazione mentale, sradicalizzazione dello spirito, disintegrazione  dell’essere umano, paltificazione ideologica, supponenza del nulla, e così via, tutto questo e tanto altro quasi quasi mi fanno rimpiangere i tempi in cui il potere, civile e religioso, torturava e massacrava gli spiriti liberi.
E sì, perché di spiriti liberi oggi sono rimasti ben pochi, e i pochi rimasti rischiano di finire, se non sono già finiti (da quanto vedo), nel calderone di un populismo, più deleterio del deleterio autoritarismo dogmatico e moralistico del papismo più ignobile del passato.
Nella nostra epoca, così tanto conclamata come progressista e libertaria, gli spiriti liberi nel campo civile sembrano ombre di ombre di un nulla senza precedenti, e nel campo religioso sono ridicoli manichini in moto perpetuo di genuflessioni o di inchini davanti a un pagliaccio, pronto per essere bruciato dalla propria egoità autolesionista.
Oggi non c’è speranza di vita per chi vorrebbe contrapporsi liberamente a questa società civile e a questa Chiesa, dove tutto è frantumato da una totale incapacità o non volontà di volare alto, al di sopra di una stupidità di massa, lasciata tale per goderne la sudditanza, e tra questa sudditanza c’è anche quel rimasuglio di profezia che si crede erede di spiriti liberi di un passato oramai morto e sepolto. Non se ne sentono neppure i gemiti, nemmeno nelle commemorazioni rituali, vere pagliacciate che disonorano anche il rispetto dovuto a chi è morto per una nobile causa.
Oggi c’è una tale assuefazione alla stupidità imperante nelle corti principesche dei potenti politici e nelle corti pontificie altrettanto sfarzose da farmi rimpiangere i giullari dei tempi passati.
E la cosa più paradossale è quel credere di vivere in tempi migliori, solo perché la democrazia ha verniciato di sé i palazzi del potere, dove però il male più schifoso alberga allegramente da far incazzare lo stesso principe del male, quasi esautorato dal suo trono.
Ma tutto “sembra” democrazia, ed è il “sembra” che ha ingannato anche i pochi spiriti liberi rimasti. Guai a sputtanare quel “sembra”! In nome della pseudo-democrazia ti potrebbero far fuori, salvandoti provvidenzialmente dal puttaneggio generale. 
Anche la legge è imbavagliata dalla democrazia che “sembra” democrazia, e ti condannano davanti a quel Crocifisso posto su una parete di certi tribunali, per fargli subire ancora sputi e oltraggi di una giustizia che “sembra” giustizia.
L’intelletto, svuotato del divino e riempito di merce scaduta comperata al mercato delle cianfrusaglie, è la prova quotidiana dello sgretolamento della società alla mercé di farabutti venditori di fumo, e di una Chiesa che, sballottata di qua e di là, non sa offrire altro che promesse di un paradiso di nebbia.
Andarsene da questo mondo idiota e di idioti incalliti? Fuggire nel deserto? Oppure gridare aiuto al firmamento di stelle? Qualcuno dovrà pur rispondere.
Terremoti, maremoti, epidemie, fame, violenze, guerre non bastano più a rifare questo mondo radicalmente malato. Non c’è che una soluzione: una cosmica deflagrazione, per poi iniziare daccapo. Questo genere umano è arrivato al capolinea. Deve scomparire, per dare origine a cieli nuovi e a terre nuove. Lo dice anche la Bibbia. 
21 ottobre 2017
EDITORIALI DI DON GIORGIO 1
EDITORIALI DI DON GIORGIO 2

1 Commento

  1. coscienzacritica ha detto:

    Passa il tempo, ma continua il vizio della genuflessione a potentati politici, economici, religiosi.
    Tanto per fare un esempio: parte del PD, tra cui Renzi, ha osato criticare la gestione dei controlli della banca d’Italia sugli istituti, che pure ne hanno combinato di tutti i colori, compresa l’usura.
    Apriti cielo!
    Si è gridato allo scandalo, all’usurpazione di funzioni parlamentari, all’attentato all’autonomia della banca d’Italia.
    Morale della favola: anche la banca d’Italia dovrebbe essere, secondo molti, un sancta sanctorum di intoccabili, qualsiasi cosa facciano, quando è invece evidente che sono mancati i dovuti controlli.
    Ora mi viene in mente, peraltro, anche un collegamento con il tema della talidomide.
    Troppo spesso facciamo affidamento su controlli istituzionalizzati delle diverse autorità, in diversi campi, finanziario, professionale, ecc, quando invece questi controlli sono carenti o viziati da conflitti di interesse. O presentano limiti, cui si cerca di sopperire con analisi e ricerche di altri soggetti, fuori dal sistema istituzionale.
    Non lamentiamoci poi, quindi, se delegando tutto ai famosi esperti istituzionalizzati capita qualcosa, e non ci vengano a dire che non si poteva sapere e prevenire, ripeto, in qualsiasi ambito.
    Quanto meno chi non istituzionalizzato, o uscito da un’istituzione, come l’intervista di cui parlavo nell’articolo sulla talidomide, ci avvisa su limiti e conflitti d’interesse che, probabilmente, prima non poteva dichiarare.
    E chissà quante cose ancora ci beviamo, dando per scontate le verità dei famosi esperti-

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