Giubileo, tra confessionali e indulgenze: tutto qui?

papa giubileo
di don Giorgio De Capitani
Quando ho sentito la notizia, ho scrollato la testa, pensando d’istinto:
“Questa Chiesa non vuole convertirsi!
È sempre in cerca di spettacolarità, di visibilità, di…”.
A che serve un altro Anno santo?
“Santo” in che senso?
Tema: la misericordia di Dio!
Dunque, un Anno santo della misericordia!
Perché rispolverare la misericordia di Dio?
Che senso ha?
Dio è misericordioso, e basta!
Lo è di suo,
non tocca a noi farglielo ricordare!
– Ma noi ce ne dimentichiamo!
È vero:
ma “in che modo” ricordarci che Dio è misericordioso?
Ma forse la vera ragione è un’altra:
abbiamo bisogno di essere perdonati da Dio,
che è grande nella sua misericordia,
tanto grande da condonare tutti i nostri peccati.
E quali peccati ci deve condonare?
Che non obbediamo alle direttive della Chiesa?
Che non osserviamo i dieci comandamenti?
Che manchiamo nella morale sessista?
Che  mettiamo in dubbio qualche verità dogmatica?
– No! La misericordia di Dio coinvolge anche il nostro cuore,
che deve essere sempre disponibile al perdono.
E così via.
A me interessa soffermarmi su un altro aspetto.
La Chiesa ha tradito da subito il senso originario del giubileo ebraico,
che aveva un suo valore sociale d’avanguardia,
che noi moderni neppure riusciamo a immaginare.
D’altronde, ci siamo formati ad una mentalità tanto borghese
da coprire ipocritamente il senso della giustizia,
in nome di quel condono spirituale che salva capra e cavoli.
Condono!
Brutta parola inventata dalla religione,
che poi è passata nel campo amministrativo-politico.
Condono!
Prima rovino, e poi mi faccio assolvere.
Prima rubo, e poi mi faccio perdonare.
Anche se riparo, i guai sono stati combinati,
e le conseguenze resteranno sempre irreparabili.
Basta una semplice assoluzione per purificarci l’anima?
Tornando al senso sociale del mondo ebraico,
tutti sappiamo che cosa per gli ebrei rappresentavano i giubilei.
Ogni cinquant’anni e poi ogni venticinque anni
le terre tornavano agli antichi proprietari,
e questo limitava anzitutto il latifondismo;
inoltre si condannava lo sfruttamento dei casi in cui,
per diversi motivi, tra cui l’indebitamento, i proprietari
erano costretti a vendere il proprio terreno al più forte.
Avrei visto un Giubileo in questo senso,
e non nel solito senso puramente spiritualistico.
Tu hai rubato la terra a un tuo vicino?
Beh, Dio è misericordioso, e ti perdona, alla faccia della giustizia.
Non vedo assolutamente né la necessità né l’opportunità
di indire un altro Anno Santo o Giubileo
Si ridurrà a un affare economico e, nel peggiore dei casi,
ad un fiasco solenne.
Ma la cosa che temo è questa:
si potenzierà il sacramento della confessione
e si concederanno indulgenze a buon mercato.
Questo l’intento di Papa Francesco?
A me sembra di sì.
Sul sacramento della confessione ho già espresso le mie riserve,
e sulle indulgenze ho già detto ciò che penso,
ovvero che sono la più grossa balla della Chiesa.
Questa sarebbe la rivoluzione di Papa Francesco?

17 Commenti

  1. antonio ha detto:

    INDULGENZE E CONFESSIONI, MA ANCORA BISOGNA CREDERE A QUESTE COSE? LE INDULGENZE,DI CHE COSA STIAMO PARLANDO? E POI, LA CONFESSIONE, ALTRO NON E’ CHE UN CONTROLLO SOCIALE. DIO SE E’ ONNIPOTENTE E ONNISCENTE, L’UOMO NON HA BISOGNO DI CONFESSARSI DA UN’ALTRO UOMO CHIAMATO PRETE, PERCHE’ DIO VEDE TUTTI I PECCATI, SE E’ ONNISCENTE E ONNIPOTENTE!

    • stilo ha detto:

      Dal Vangelo secondo Giovanni. 20, 19-23

      “Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anch’io mando voi”. Dopo aver detto questo, alitò su di loro e disse: “Ricevete lo Spirito Santo; a chi rimetterete i peccati saranno rimessi e a chi non li rimetterete, resteranno non rimessi”.

  2. massimo ha detto:

    Il Papa ha fatto bene, non si confessa più nessuno, e’ semplicemente un richiamo alla confessione

  3. PietroM ha detto:

    Non sono un esperto in dottrina, ma vorrei capire in quale direzione dovremmo auspicare un significativo cambiamento.

  4. Massimo ha detto:

    Anche stavolta Don Giorgio contesta una scelta di Papa Francesco, ed è legittimo. Mi sono però sorpreso di non leggere nessun commento su questo blog (a meno che non mi sia sfuggito) di Don Giorgio sulla lavata di capo che Papa Francesco ha recentemente riservato a CL in occasione del decennale della morte di Don Gius. Considerata la nota “simpatia” di Don Giorgio per CL mi aspettavo almeno un plauso, e invece niente. Non è che Don Giorgio si concentra troppo sulle critiche al Papa, e troppo poco su quanto sta facendo per la Chiesa? Non sarebbe il solo, mi sembra. Ma ci ricordiamo come erano ridotti il Vaticano e l’immagine della Chiesa solo due anni fa? Questo Papa può legittimamente non piacere (io la ritengo invece la scelta migliore che poteva uscire dal Conclave), ma vi ricordate chi era dato per favorito due anni fa? Un tale cardinale Angelo S. vi dice niente? Attenzione a criticare sempre e comunque, si rischia di fare il gioco di chi vuole tornare indietro… Saluti.

    • Tommaso Pellegrino ha detto:

      Alla faccia, Massimo! “La scelta migliore che poteva uscire dal Conclave” quella di Papa Francesco???!!!
      Ti consiglio, e consiglio a tutti i lettori di questo blog, compreso il titolare don Giorgio, di leggere e meditare quanto riportato, ad esempio, nel blog http://www.lascuredielia.blogspot.it, gestito da un giovane prete cattolico che, con garbo e sulla base di una solida preparazione teologica, ti fa notare quanti bei motivi ci siano, per un autentico cattolico fedele alla Dottrina, al Magistero autentico e alla Tradizione, per rallegrarsi dell’elezione al Sacro Soglio del tuo idolo. Così tanto “misericordioso” (naturalmente a senso unico, con chi vuole Lui)da costringere il nostro a trincerarsi dietro uno pseudonimo per non rischiare rappresaglie.
      Tommaso Pellegrino – Torino
      http://www.tommasopellegrino.blogspot.com

  5. giovanna ha detto:

    Assolutamente vero…posso solo aggiungere che condivido parola per parola è che è solo una baracconata di ipocriti devoti utile a fare dei soldi in più dato che le donazioni alla chiesa cattolica sono in calo!

    Andrà bene per i commercianti!

  6. lina ha detto:

    Poichè Dio legge nel cuore dell’uomo indipendentemente dai comportamenti esteriori, se non c’è vero pentimento, Dio non può certo concedere il Dono della Misericordia a coloro che la invocano. Penso che questo valga sempre quando si accede al Sacramento della Confessione, indipendentemente da qualunque Giubileo. In merito a ciò, leggo e rifletto su questo passo in Gioele 2,v.13:” Spezzate il vostro cuore, non le vostre vesti e tornate al Signore, vostro Dio! Egli è benigno e misericordioso lento all’ira e ricco in bontà, e si ricrede del male! “

  7. GIORGIO MIGNANI ha detto:

    Condivido anche questa volta le analisi di don Giorgio.
    Aggiungerei una cosa, la Chiesa oggi più che di un Giubileo,avrebbe bisogno di un Concilio Ecumenico per
    portare avanti le numerose riforme disattese del Concilio
    Vaticano II ed affrontare le numerose problematiche religiose, morali e sociali del nostro tempo!
    Sono trascorsi 50 anni dalla fine del Concilio Vaticano II,
    i tempi sono molto cambiati soprattutto a causa del mondo globalizzato.
    Anche la Chiesa si deve rinnovare ed aggiornare per non rimanere
    fuori dal mondo.
    Questi cambiamenti sarebbero veramente rivoluzionari e dovrebbero essere proposti, discussi ed approvati dai rappresentanti di tutta la Chiesa nel mondo, quindi deliberati
    proprio dal Concilio.

  8. Giuseppe ha detto:

    Credo che il minimo che possiamo fare, coi tempi che corrono, è fare appello alla misericordia divina. Probabilmente, però, dovrei correggermi subito, perché se diamo un’occhiata alla storia dell’uomo, e a quella della salvezza, mi sembra di poter dire che i tempi sono stati sempre così, cioè difficili, pieni di pericoli e di insidie e segnati da abissali diseguaglianze sociali ed economiche. E l’umanità è come sempre fragile e schiava delle passioni, pronta a crearsi ogni sorta di idoli materiali e mondani, rinnegando in tal modo il suo creatore. Il quale magari si adira scaricando la sua collera, ma poi, immancabilmente ci perdona, perché siamo sue creature e il suo è un amore senza limiti. Per quanto riguarda l’Anno Santo, ben venga se serve a riavvicinare gli uomini a Dio, o comunque a dar loro un’occasione in più per fermarsi a riflettere e fare un esame di coscienza, ma allo stesso tempo mi domando perché per far questo ci sia bisogno di proclamare un giubileo straordinario. Non dovrebbe essere la norma per il cristiano?

  9. zorro ha detto:

    X me scelta giusta in questo momento difficile x il mondo (ISIS alle porte e crisi economica)dare visibilita’ alla speranza e’ utile.La chiesa ha bisogno di un nuovo slancio e Francesco si propone in veste nuova nella forma ,ma anche nella sostanza a piccoli passi si va avanti a tutti piacerebbe che in breve tempo tutto cambiasse x il meglio ma, purtroppo la realta’e’ altro.Il motto del papa nessuno resti indietro e se il giubileo serve anche a questo va fatto.

  10. PietroM ha detto:

    Ogni medaglia ha il suo risvolto. Esaminati tutti gli aspetti negativi e le opportune riflessioni condivisibili, c’è un’altra faccia da considerare che è quella della Pietas. Quest’ultima riguarda tutte quelle persone sfiduciate, avvilite, convinte di non farcela più a guarire dalle proprie debolezze, che si lasciano andare perdendo il senso della propria dignità e la speranza del riscatto. Pensiamo agli ultimi.
    La CHIESA va incontro a loro, in un abbraccio fraterno che redime, a dire ch’è sempre il tempo per iniziare un nuovo cammino. Pensiamo ai carcerati, agli emarginati, ai rassegnati nel peccato …
    Per carità, non prendetemi per un predicatore! Sentivo il dovere di completare l’analisi a 360 gradi.

    • emanuela ha detto:

      Questa scelta di Papa Francesco la vedo come un puro atto di misericordia. Criticare questa scelta secondo me significa non avere capito molto della miseria umana

  11. GIANNI ha detto:

    Partirei dalla domanda finale per talune considerazioni.
    Ma, forse, invece di una sola domanda, meglio porsene diverse.
    Aggiungendo le seguenti:
    è un bene il giubileo?
    Cosa dovrebbe succedere perchè vi sia una significativa innovazione nella dottrina della chiesa?
    Alla domanda finale dell’articolo rispondo ricordando le mie opinioni personali su questo pontefice, formulate quando ancora non aveva compiuto i primi passi da papa.
    Tradizionalista la sua famiglia, per chi conosce i Bergoglio, tradizionalista lui, quanto a dottrina.
    Semmai la sua rivoluzione, anche se mi pare che il papa mai abbia usato questo termine, è quella di combattere il potere temporale, privilegiando l’aspetto spirituale.
    Il che non significa voler cambiare dottrina della chiesa.
    Ed anche il giubileo cattolico ne è un esempio, costituendo istituto pienamente conforme alla tradizione, appunto.
    Ma, a prescindere da tale aspetto, credo che sia un rischio quello, comunque, della sovraesposizione anche mediatica del paese, con eventi come Expo e, appunto giubileo.
    Per cui, considerazioni ecclesiastiche a parte, certe iniziative mi lasciano quanto meno perplesso, anche a fronte di rischi terrorismo.
    Tornando al tema della dottrina della chiesa, a me pare che sia la chiesa stessa ad aver reso difficile una revisione o riforma, con riferimento alle modalità con cui potrebbe verificarsi.
    O tramite il dogma dell’infallibilità pontificia, o tramite un nuovo concilio.
    In entrambi i casi ci vorrebbe un pontefice molto coraggioso per usare questi strumenti.
    Quello del dogma, perchè significherebbe decidere in proprio su questioni fondamentali, peraltro affermando che la precedente dottrina era errata.
    Quello del concilio, perchè significherebbe indire un evento epocale, chiamando a Roma molti vescovi con conseguenti problemi logistici.
    In ogni caso, credo sia difficile intrinsecamente una riforma, perchè significherebbe ammettere che prima ci si era sbagliati, ed infatti cosa ha realmente riformato il vaticano II, se non le forme?

  12. Patrizia ha detto:

    Serve solo a far fare cassa con le donazioni!

  13. Gianluca ha detto:

    Caro don,
    anche se il più delle volte usi modi (volutamente) che non mi piacciono, questa volta hai STRARAGIONE. Ovvero: o credo che Dio è misericordioso sempre, oppure penso che A TRATTI la religione ne distribuisca un pò commercialmente la benevolenza.

    Credo che questo anno della Misericordia sia una bella campagna acquisti, con tanto di slogan, per persone prive di senso di colpa.

    Dio perdona sempre, è vero: perdona chi è pentito, sempre.
    E sempre abbiamo bisogno di essere perdonati, perchè Uno solo
    e giusto.

    Pensare al Dio Misericordioso significa essere grati a Colui che, per i nostri peccati, ha steso le sue braccia sulla Croce.
    Non dire che il peccato non esiste più: così si invalida il
    sacrificio della Croce e si dice che la Misericordia è di fatto
    inutile.

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