Referendum costituzionale del 4 dicembre 2016: voterò SÌ senza se e senza ma

L’EDITORIALE
di don Giorgio

Referendum costituzionale del 4 dicembre 2016:

voterò SÌ senza se e senza ma

Non ho letto e non ho alcuna intenzione di leggere la Riforma costituzionale votata in Parlamento ed ora sottoposta alla consultazione referendaria. Ma, non per questo mi asterrò, anzi ancor più convinto andrò a votare, e voterò per il SÌ. Con tutta l’anima, e in piena coscienza.
Ma non è un paradosso? No, non lo è!
Non appartengo alla schiera dei sapientoni che vorrebbero farci credere di avere la scienza infusa, navigando a quattro mani nell’oceano delle questioni più tecnicisticamente amministrative e costituzionali, quando in realtà: o sanno come stanno le cose e sostengono in cattiva fede il contrario, o non sanno ma sono così presuntuosi da esibire, pur di coprire la loro ignoranza, titoli di studio che sono serviti magari a fare un po’ di carriera, ottenuta con l’immobilismo delle istituzioni.
E questo lo dico, sia per quelli che sostengono il Sì, sia per quelli che sostengono il No. Ma, siccome non mi interessano neppure le ragioni del Sì, voterò Sì semplicemente perché poggio la ragione del mio Sì unicamente sulla credibilità di un Governo che in questi ultimi anni ha saputo togliere l’Italia dal baratro. E neppure mi interessa il fatto che coloro che voteranno No lo faranno per le ragioni opposte alle mie, ovvero che, secondo loro, questo Governo avrebbe solo combinato guai e che perciò andrebbe mandato a casa. Ed è qui il punto: se è difficile capire la Riforma, soggetta al referendum, ma lo è non solo per il comune cittadino come me, ma anche per coloro che esibiscono patenti di dottorati vari, non mi sembra difficile capire, neppure per il comune cittadino e a maggior ragione per chi osserva con più attenzione la realtà sociale e politica, che questo Governo merita credibilità, e questo è un dato di fatto, e non poggia su speculazioni di opinionisti. Certo, bisogna aprire gli occhi, e togliere eventualmente le fette di salame d’asino.
Se è paradossale andare a votare per un Referendum che ben pochi sono in grado di capire nei suoi risvolti tecnicamente istituzionali (e perciò non si doveva interpellare il popolo, ma si è dovuto per legge, dal momento che il Parlamento, votando la Riforma, non aveva raggiunto il quorum stabilito), ciò non mi esime dal dovere di andare a votare, e se non voglio cadere nel tranello dei reciproci tatticismi più sofisticati o delle bufale più ingannevoli, non mi rimane che una sola strada: quella del “realismo” politico, che mi chiede però anche un atto di fiducia in una Riforma che va al di là delle mie capacità di afferrarne la portata.
Voterò SÌ, perché la “bontà complessiva” di questo Governo me lo chiede, confidando nello stesso tempo in una Riforma che, spero, sarà per il bene comune del Paese.
Accusatemi pure di ingenuità o di stupidità politica, ma la mia coscienza non terrà conto di questi giudizi, e tanto meno temerà il giudizio della storia, nel caso in cui mi darà torto perché la Riforma istituzionale non otterrà gli effetti sperati o, addirittura, porterà danno alla Nazione.
Ma non credo che chi voterà No sia così sicuro che la storia gli darà ragione. Una cosa è certa: io sono sereno nel votare Sì, ma chi voterà No lo farà con tanto astio, come nel caso di quei beceri cattolici fondamentalisti che vorranno vendicarsi di un Governo che ha ratificato le Unioni civili e altre aperture in contrasto con i valori cosiddetti cattolici che di cristianesimo hanno ben poco.
Io mi gioco la mia coscienza votando SÌ, e tu fa’ quello che vuoi, prendendoti però le tue responsabilità di coscienza.
Voterò SÌ in fiducia e coscienza, senza perciò la presunzione di votare anche in scienza. Ma la mia fede non è cieca: è supportata da tutta una serie di fatti che danno al referendum anche e soprattutto una valenza “politica” su un Governo che, finora, non ha tradito le mie aspettative, anche se non bisogna mai accontentarsi di ciò che si è fatto o si sta facendo, ma occorre tendere a quel “meglio”, che è anche opera di me cittadino che, se chiede sempre ai suoi governanti “quel di più” che oggi manca, lo fa con spirito collaborativo. Certo, quando però il Governo è sostanzialmente sano! Non credo che i Governi precedenti lo fossero, e i partiti che li hanno sostenuti non mi vengano ora a rimproverarmi se voterò SÌ, dal momento che “loro”, in un recente passato, hanno detto spudoratamente sì alla più oscena distruzione della Democrazia.
Voterò SÌ, anche per dire SÌ a un futuro diverso, dopo un passato criminoso e disfattista.
22 ottobre 2016
EDITORIALI DI DON GIORGIO 1
EDITORIALI DI DON GIORGIO 2

 

6 Commenti

  1. Carmine ha detto:

    Caro don Giorgio, rispetto il tuo punto di vista e mi guardo bene dal tentare inutilmente di convincerti, pur essendo certo del fatto che tu sia una persona veramente “libera”, nel senso che non avresti alcun problema a dichiarare di aver cambiato idea su qualcosa (come hai già fatto in passato).

    Però permettimi di confutare il tuo pensiero quando affermi in modo perentorio “Una cosa è certa: … chi voterà No lo farà con tanto astio”

    Appartengo, infatti, alla categoria di chi voterà NO senza alcun astio verso questo governo e senza alcuna antipatia per Renzi.

    Voterò NO nel merito, perchè quella che il governo chiama “riforma” in realtà si traduce in un grosso passo indietro sulle libertà democratiche (basta leggerla, procare per credere).

    Voterò NO anche per esprimere la mia sfiducia ad un governo che, come dici, ha cambiato le cose (legge sul lavoro, scuola, sanità, ecc.), ma le ha cambiate a favore dei potenti (multinazionali, banche, solo per fare un paio di esempi) e a danno degli ultimi (disoccupati, ammalati, poveri, padri di famiglia licenziati ingiustamente, ecc.).

    Voterò NO in fiducia e coscienza, proprio come te.

    • Don Giorgio ha detto:

      Io voterò sì, senza voler convincere nessuno. Solo voglio chiedere: al posto del Governo Renzi chi metteresti? Questo è il vero problema. Renzi durerà ancora a lungo, e per fortuna, perché fuori di Renzi c’è il vuoto e la merda.

      • Carmine ha detto:

        Qui mi trovi parzialmente d’accordo, nel senso che, personalmente, non trovo oggi una formazione politica che possa rappresentarmi: in altre parole, faccio parte purtroppo (e sottolineo purtroppo) di quella fetta di Italiani che ai sondaggi su chi votare, risponde con un sincero “non so”. Questo, oggi, mi rende impotente a dare una risposta alla tua giusta domanda.

        Però, nonostante su molte cose mi trovi d’accordo con te, non sono così drastico da pensare che Renzi sia l’unica persona capace di guidare il Paese. Sarò un visionario, ma voglio ancora sperare che anche l’Italia possa avere il suo Pepe Mujica.

        http://www.scambieuropei.info/15-stupende-frasi-di-mujica-il-presidente-piu-umile-del-mondo/

  2. Giuseppe ha detto:

    Chi voterà NO, credo che lo farà per antipatia verso Renzi, o per proteggere il proprio piccolo potere personale, o per invidia verso chi vuole realizzarla, visto che, avendone magari avuto l’opportunità, non è stato in grado di portarla a compimento. Personalmente voterò SI anch’io, pur non essendo un simpatizzante di Renzi, perché sono convinto che fosse arrivato il momento di dare una spallata all’immobilismo istituzionale, che spesso è stato solo d’intralcio allo sviluppo del paese e che grava in maniera insopportabile su una spesa pubblica sempre più onerosa, di cui siamo noi cittadini a sopportare il peso. Sarà comunque un primo passo, poi avremo tempo e modo per apportare eventuali miglioramenti ed aggiustamenti, intanto però l’essenziale è cambiare le cose, esigenza che del resto è avvertita da tutti, come dimostrano le tante lamentele sull’operato dell’apparato statale e di quello periferico.

  3. GIANNI ha detto:

    Una volta di diceva..ad ognuno il suo mestiere.
    Ma non è poi così importante capire tutti i tecnicismi, per votare il referendum.
    Di norme giuridiche, a tutti i livelli, in questo paese ne ne redigono molte, ed anche redigere norme è un mestiere, come tanti altri.
    Per un certo periodo della mia vita l’ho esercitato anch’io.
    All’inizio pensavo fosse una cosa molto difficile, poi con la pratica…tutto s’impara.
    Ho conosciuto dei politici che, all’inizio del loro mandato, dicevano di capire poco o nulla, poi con la pratica…avvalendosi della collaborazione con certi tecnici…
    I disegni di legge, del resto, ovviamente presuppongono che ci sia qualcuno che si occupa di redigerne il testo…e considerando la mole di disegni di legge che vengono prodotti, significa che non è poi così impossibile…..
    MI ricodo anche che una volta, più per gioco che altro, con alcuni amici avevamo scritto una sorta di riforma costituzionale, però alla presidenziale..
    Se poi pensiamo che addirittura chi si dedica al diritto canonico li deve redigere in latino…..
    Il fatto importante, comunque, in questo caso, non è avere avuto alle spalle studi tecnici, in particolare da giurista incaricato di redigere testi normativi, o di valutarli, ma cercare di valutare l’impatto.
    Anche senza entrare in troppo tecnicismi, qualcuno sa dirmi che ce ne facciamo del cnel?
    O di due camere che fanno le stesse cose?
    Anche solo semplici interrogativi spingono a votare sì.
    IL comune buon senso, anche senza entrare in sofisticati tecnicismi.
    Ma, anche se dovesse vincere il no, non credo che questo possa avere, automaticamente, ripercussioni sul governo.
    O meglio, al limite alcuni potrebbero farne un pretesto contro il governo, ma allora dovrebbero assumersene la responsabilità.
    IN particolare la sinistra dem, perchè, non dimentichiamocelo, è sopratutto dall’interno del suo partito che Renzi ha i maggiori oppositori, a parte i partiti all’opposizione.
    MA, allora, i vari Cuperlo, Speranza, Bersani, D’Alema, dovrebbero spiegare agli italiani cosa vorrebbero fare, non nel senso di costituzione alternativa o per mantenere l’attuale, ma proprio a livello di governo.
    Cioè quale diverso esecutivo proporrebbero.
    Personalmente, mi considero semplicemente una persona realistica, anche perchè spesso i fatti mi danno ragione.
    E, andando a leggere alcune statistiche, anche economiche, mi pare che se confrontiamo quelle di questo periodo, con quelle di altri governi, il confronto dia ragione a Renzi.
    Certo, alcuni possono dire che farebbero ancora meglio…ma..peccato che già abbiano, alcuni di questi, governato, e con risultati decisamente inferiori, segnatamente Bersani e D’Alema, e quindi…

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