Quanto resta della notte?

di don Giorgio De Capitani

Sembra che per la Chiesa sia passata finalmente la notte e sia arrivata l’alba. Per un altro giorno. Un giorno che promette bene. I segnali ci sono, e si intravede qualcosa di nuovo  oltre i segnali. L’elezione di papa Francesco è un buon presagio. Così si spera. Così ci si augura.

Certamente, non ci si può accontentare di alcuni segnali. Quante volte l’alba sembra serena, e poi, d’improvviso, il tempo cambia, il cielo si rannuvola, e arriva una tempesta. Ma, nel frattempo, godiamoci l’inizio di questa nuova giornata che, più che un’altra tra le tante, è altra, diversa.

Non mi dovrebbero neppure infastidire le ombre che si vorrebbe far calare sul nuovo giorno. C’è stato, fin primo istante della sua elezione, un tentativo di delegittimare il nuovo papa, tirando fuori sospetti su una sua eventuale collaborazione con il regime militare argentino. Poi i sospetti si sono via via dileguati, ma l’ombra del sospetto resta sempre, tanto più se è alimentata da ulteriori tentativi di delegittimazione giornalistica.

Certo, mi dà fastidio questo voler a tutti i costi gettare fango su di una persona che è venuta alla ribalta e che sta imponendo un passo diverso alla storia della Chiesa. Perché giudicarla per il suo passato, tanto più che Bergoglio ha dovuto in un periodo storico particolarmente complesso affrontare situazioni o scelte, che oggi, fuori da quel contesto, non possono essere valutate con quella faciloneria di chi spara sentenze a tavolino.

Dico di più. Il passato m’interessa fino a un certo punto. Perché voler togliere ad una persona una eventuale possibilità di rivedersi, di correggersi e di migliorare? Come posso rinfacciare a Sant’Agostino il suo passato, sapendo poi che la sua radicale conversione lo ha fatto uno tra i più grandi santi e geni della Chiesa?

A me interessa chi è oggi papa Francesco. Mi sta a cuore ciò che eventualmente farà per il bene della Chiesa. Certo, non basta un papa a convertire la Chiesa. Il problema riguarda la Chiesa nel suo insieme: come popolo di Dio. Anche per noi preti è facile oggi gioire per un papa alla mano, umile, servizievole, dalle parole comunicative e che vanno al cuore, con aperture già evidenti su una maniera di vedere il cristianesimo, non più da tenere a bada chiudendolo negli schemi di una religione chiusa all’Umanità. E poi noi preti continuiamo a vivacchiare in sacrestia, timorosi di aprire le porte ai valori umani.

Quando lo Spirito santo ci dona un papa meno cattolico, la nuova Chiesa come farà a farsi accettare da un clero retrogrado, immobile, tradizionalista, e da un popolo che fatica ad accettare i profeti di casa?

Se per la Chiesa è arrivata finalmente l’alba, quanto rimane ancora della notte nel campo socio-politico? Qui è notte fonda. Da anni siamo in attesa dell’alba. Da anni stiamo aspettando l’alba. Lì lì sul punto di intravedere i primi bagliori del giorno, ma poi tutto rientra nelle tenebre.

Quanto resta della notte? Oramai siamo stanchi di aspettare. Ci assale una tale disperazione da non potere o non volere reagire più. Si è tentati di lasciarci andare alla deriva. Mi sto chiedendo fino a quando Dio ci vorrà provare nella nostra pazienza o, meglio, nella nostra capacità di sopportazione.

C’è un limite anche al male. Dio ha garantito che il male non potrà mai schiacciarci oltre i limiti della nostra sopportabilità umana. Dopo anni e anni nelle mani di un pazzoide, di un demente, di un criminale, la domanda torna frequentemente: fino a quando ancora? Non abbiamo superato i limiti di sopportazione?

Quanto resta della notte? Non abbiamo il diritto di vedere un giorno nuovo? Non abbiamo il diritto di tornare ad essere cittadini normali, in una democrazia normale?

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10 Commenti

  1. ada ha detto:

    Grande, papa Francesco:
    “testimoniate e se poi serve, predicate pure”

    • grande vecchio ha detto:

      Quanto resta della notte? Non abbiamo il diritto di vedere un giorno nuovo? Non abbiamo il diritto di tornare ad essere cittadini normali, in una democrazia normale?…..vorrei che tornasse in vita il delinquente de petris per sapere chi lo ha fatto sepellire in una cattedrale,di solito riservata a papi o a vescovi,questo per la notte,..vorrei che tornasse invita mario cal,per sapere la vera ragione del suicidio poco prima di essere arrestato per bancarotta fraudolenta,.questo per vedere il giorno nuovo,..in quanto alla democrazia,vorrei che la smetteste di sfruttare il popolo italiano con i patti lateranensi,fatti per ricattare un dittatore e poi richiesti con la scusa del turismo cattolico,che voi ladri avete occupato,..

  2. ada ha detto:

    Lei, don Giorgio dice”…noi preti continuiamo a vivacchiare in sacrestia, timorosi di aprire le porte ai valori umani”
    Per come ho capito io, papa Francesco ha esortato ad uscire, a essere missionari, a non stare in sacrestie ad aspettare i soliti che vengono, ma andare verso le persone, questa è l’umanità, quella che ci è data nel luogo dove siamo.
    Dobbiamo dare un volto e un corpo a quest’Umanità che invochiamo, altrimenti rischia di diventare anch’essa un fantasma, quasi un’ideologia!
    Ricordo, anni fa, il mio vecchio parroco, che era sempre sulla porta della chiesa e tutti quelli della parrocchia, devoti e no, avevano l’opportunità d’incontrarlo: per tutti noi era “un incontro”, anche solo il saluto, o l’opportunità di confidargli la pena del giorno.
    Tenerezza, misericordia, prossimità, questi sono i suggerimenti di Francesco: seguiamo il suo magistero, non stiamo solo a guardarlo!

    Il sacerdote chiuso in sacrestia è come il vigile chiuso in ufficio: burocrazia, ma poco utile!

  3. Patrizia ha detto:

    Questo Papa ha la Fede che muove le montagne, e tutto il resto non ne rimarrà immune.

  4. davide ha detto:

    Quanto resta della notte ……… speriamo in un alba radiosa almeno per quanto riguarda la Chiesa e grazie a questo papa Francesco sembra proprio di essere sulla buona strada ………. per il resto invece ho paura che la notte sia ancora lunga ……… purtroppo

  5. Giuseppe ha detto:

    Intanto godiamoci questo momento di risveglio che ha il sapore di un mattino di primavera… non era al mattino che Dio faceva cadere la manna nel deserto? Quanto alle maldicenze, spesso sono frutto dell’invidia e la meschina presa di posizione di chi deve attaccare tutto per partito preso, e forse, a volte non sa neppure perché lo fa. Io come te don Giorgio, penso che questo papa sia una benedizione e sono sicuro che lascerà una traccia rinnovatrice nella chiesa.

  6. lina ha detto:

    Quanto resta della notte? Purtroppo le emozioni di questi giorni ed i sentimentalismi per l’elezione del nuovo Papa, sono destinate a scomparire quando si tratterà di mettere in pratica almeno in minima parte gli gli innsegnamenti di S.Francesco. Il Santo Padre ha confidato che sua nonna diceva che il sudario non ha tasche. Purtroppo la maggior parte della gente, anche terziari francescani di mia frequentazione, parlano, parlano, ma quando si tratta di pecunia….non ragionano in modo francescano,ma troppo terra terra. Anche la maggior parte delle persone pur se di di umile estrazione, amano Dio, ma dopo dei soldi. Mi auguro di essere pessimista e di essere sconfessata nel mio modo di pensare, ma per vedere la fede delle persone bisogna toccarli nel portafoglio. Del resto anche Gesù mise alla prova il giovane ricco proprio nel rapporto col denaro, tasto molto, molto dolente, ma che però mette a nudo la vera personalità degli individui. Comunque con Papa Francesco si intravede almeno uno spiraglio di Luce. Preghiamo per lui.

  7. GIANNI ha detto:

    Che resta della notte?
    Bel titolo, quasi letterario, su tema sul quale ho già lasciato un commento.

  8. GIANNI ha detto:

    Quanto resta della notte?
    Se lo domandava anche Dossetti, che tante ne aveva viste e tante ne aveva da raccontare, richiamando nell’occasione di quel famoso discorso, così intitolato, le parole di Isaia.
    Ma, appunto, difficile profetizzarlo.
    La notte come notte della coscienza, probabilmente, non finirà mai, tanto è intrinseca nella natura umana, quella doppia natura, angelica, ma al tempo stesso diabolica, insita nella natura umana.
    Del resto allargando lo sguardo verso altri orizzonti, sia storici che geografici, verso l’umanità nel suo complesso, quest’ultima ne ha viste di tutti i colori, dal razzismo e nazismo alla democrazia, dalla dittatura alla libertà, dallo sviluppo economico e morale alla decadenza.
    Sempre comunque presente, in ognuno di noi, un giudizio almeno in parte soggettivo, personale, su cosa sia notte e cosa giorno, su cosa sia luce e cosa tenebre, nutriamo comunque sempre un vigoroso anelito alla luce, ma non sappiamo sempre dire quando finisce il tunnel.
    Per l’Italia, ripeto quanto già visto in altre occasioni.
    Probabilmente, se parliamo di politica, continuerà nella sua tradizionale routine, probabilmente il governo si farà,formalmente con PD e qualcun’altro in maggioranza e grillini e PDL all’opposizione, sostanzialmente un po’ con l’accordo di tutti, grazie al meccanismo delle assenze.
    Per il giorno della fiducia, la lega o qualche grillino in dissenso dal gruppo o qualche astensione….
    insomma s’inventeranno qualcosa per farlo passare…poi che sia Bersani o altri a guidarlo, questo non saprei, notte o giorno che sia.
    LA chiesa, si,ha esultato per l’elezione di papa Francesco, poi ci sarà chi continuerà a lodarlo e chi inizierà a criticarlo, e comunque la chiesa continuerà nella sa dialettica, tra progressisti e conservatori.
    Credo, insomma, che la notte non finisca realmente mai nella coscienza dell’uomo, ma si alterni al giorno continuativamente, arrivando a quel mix di angelico e diabolico, che ne fa terra di nessuno, quel non chiaro nè scuro, delle prime luci dell’alba, quando ancora non è giorno, ma la notte sta ormai passando.

  9. Franco Casarsa ha detto:

    molto condivisibile

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