Ridere o piangere? Ne vedremo delle belle…

da Democratica
Mario Lavia e Agnese Rapicetta
24 maggio 2018

Dal GF a palazzo Chigi:

Rocco Casalino portavoce di Conte?

Il capo della comunicazione nel M5s ha un potere enorme e si avvia ad essere l’uomo-immagine di un premier sconosciuto
I Cinque stelle entrano fisicamente nella mitica “stanza dei bottoni”, come la chiamò Pietro Nenni quando vi entrò lui nel 1964 come vicepresidente del consiglio del governo Moro: la M5s-machine d’altra parte è attrezzatissima per svolgere un lavoro fondamentale: curare l’immagine del governo e del premier, a maggior ragione trattandosi di un perfetto sconosciuto.
Tocca dunque a Rocco Casalino, l’uomo macchina della comunicazione del Movimento Cinque Stelle, è lui in predicato di diventare il portavoce di Giuseppe Conte.
Già, Casalino ha nel Movimento un potere enorme, tant’è che tra i grillini vige il motto “chiedi prima a Casalino”. Sempre in prima linea, dal 2013, quando viene ingaggiato da Claudio Messora come vice responsabile della comunicazione del Movimento al Senato, ha scalato il Movimento partendo davvero dal basso.
A leggere la sua biografia sembra che abbia vissuto già diverse vite: un’infanzia sfortunata in Germania e poi l’adolescenza in Puglia. È solo nel 2000 che Casalino diventa famoso, per aver partecipato alla prima edizione del Grande Fratello.
La prima vita di Rocco
Personaggio controverso, nessuno avrebbe mai immaginato di vederlo in un ruolo di rilievo finita l’esperienza del reality più famoso della tv italiana. E infatti uscito dalla Casa entra far parte della cerchia di Lele Mora, interviene come opinionista nei salotti di trasmissioni e talk show di intrattenimento e finisce sotto i riflettori per le grandi litigate in tv e per le sue esternazioni razziste (come non ricordare la celebre frase “i poveri hanno un diverso odore della pelle”).
La sua sembra una storia già scritta di una qualsiasi meteora televisiva. Anche se conduce per quattro anni su TeleLombardia il programma mattutino di informazione, attualità e news Buongiorno Lombardia la sua carriera sembra destinata a piccole conduzioni e e ospitate.
La seconda vita di Rocco
Dal 2011 infatti inizia la sua militanza nel Movimento 5 stelle. Forse sono solo leggende metropolitane ma sembra che per arrivare ai vertice del Movimento sia bastato un video messaggio caricato su Youtube e diretto a Grillo e Casaleggio: “Sono Rocco Casalino, ingegnere elettronico e giornalista professionista. Vi chiedo di giudicarmi per quello che sono e di evitare i pregiudizi che mi accompagnano da molto tempo”. Per tutti infatti era solo ‘quello del Grande Fratello’ e le polemiche sulla sua aspirazione ad entrare in politica lo avevano costretto, soltanto un anno prima, a ritirare la sua candidatura alle elezioni regionali in Lombardia. I militanti infatti non lo riescono ad accettare.
Ma ormai è solo passato. Una volta diventato il curatore della comunicazione del Movimento tutti i dubbi su di lui si sono dipanati e nessuna decisione può trapelare al circo mediatico senza il suo benestare.
La terza vita di Rocco
Adesso per Casalino può iniziare la terza vita: alla vetta del potere. Conte – zero apparizioni in tv – dovrebbe affidarsi a lui: e infatti già ieri mattina (lo racconta Annalisa Cuzzocrea su Repubblica) il premier in quel momento solo designato ha trascorso un’ora e mezzo, in una casa privata, proprio con Casalino, oltre che Pietro Dettori, braccio destro di Casaleggio jr., e Silvia Virgulti, già collaboratrice stretta di Di Maio e sua ex fidanzata. Un primo approccio, tanto per cominciare. C’è da immaginare che le “sedute” di comunicazione vedranno il professore stavolta dietro il banco, in cattedra ci sarà Rocco Casalino.

 

 

2 Commenti

  1. Giuseppe ha detto:

    Anni fa, era il 1989, la DC, già in fase calante dopo oltre quarantanni ininterrotti di governo del paese, scelse come candidato sindaco al comune di Roma il prof. Enrico Garaci, microbiologo poco conosciuto al grande pubblico, anche se attivo in seno alla sezione capitolina del partito. Per questa ragione Garaci venne subito ribattezzato “il signor nessuno”, probabilmernte anche per contrastare la tendenza dell’epoca, in cui c’era una sorta di corsa a candidare nomi illustri, o comunque popolari, per attirare il maggior numero di consensi. Tant’è vero che a salire al Campidoglio fu Franco Carraro, noto esponente del PSI, già collezionista di cariche autorevoli e onorificienze soprattutto in ambito sportivo.
    L’idea di Grillo, Casaleggio e compagni di creare un movimento composto da tanti “signor nessuno”, per di più digiuni di formazione politica e attività ad essa inerenti, non è quindi nemmeno tanto originale. Oltretutto, se si esclude Pizzarotti, che tra l’altro per poter agire in piena autonomia ha dovuto lasciare il partito, mi sembra che laddove i pentastellati abbiano avuto l’occasione di diventare forza di governo, fino ad ora abbiano accumulato solo una serie di insuccessi oltre ad essere rimasti più volte intrappolati nella maglie della giustizia.
    Il grosso problema del nostro paese è che gran parte degli elettori, stufi e nauseati da una politica fatta di privilegi, oltre che spesso inconcludente e vessatoria, continua a farsi ammaliare dalla propaganda, a base di promesse e miraggi fantasiosi, di chi ha fatto della demagogia un mestiere.
    Per quanto riguarda Rocco Casalino, potrebbe anche essere diventato un genio rispetto agli anni in cui, come concorrente del G.F. era il campione delle esternazioni inintellegibili, ma l’essere assuro al ruolo di portavoce del movimento e addirittura ambire a farlo per il presidente del consiglio, dà la misura del livello culturale dei grillini.

  2. Enzo ha detto:

    Certo che gli Italiani sono più ingenui dei piccioni!
    Almeno i piccioni si avvicinano se gli dai il cibo,questi hanno abboccato un amo senza nulla ma pieno di promesse irrealizzabili!
    Prepariamoci a convegni conferenze sugli alieni sulle scie chimiche sui danni dei vaccini sul signoraggio sui poteri forti sul nulla!

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