Basta polemiche!!!

terremoto
di don Giorgio De Capitani
Prima della notizia del terremoto erano già arrivate le polemiche.
Un sindaco di un paese terremotato si è prestato subito ad una intervista vomitando lamentele.
Siamo il Paese delle polemiche!
Il disastro c’è, il dolore c’è, la disperazione c’è, ma basta polemiche!
Se ogni tragedia è come una manna benedetta del cielo per giornalisti, cronisti, inviati (dopo le Olimpiadi sembrava che fossero entrati in crisi di astinenza!), che come indaffarati, quasi entusiasti, corrono di qua e di là a raccogliere le notizie più disparate o a intervistare i poveri cristi, con le solite ipocrite domande: “Come si sente? Che cosa è successo? Che cosa ha perso?…”, e così via, invece per i politici nostrani è una ghiotta occasione per spararsi reciprocamente responsabilità e omissioni, e così la solidarietà è lasciata ai più umili che non parlano e fanno qualcosa.
Con tutto il rispetto per il dolore, con tutto il rispetto per chi si dà da fare, con tutto il rispetto per l’Italia che soffre, non si possono non condannare sciacalli e irresponsabili, chi fomenta odio politico e pesca nel torbido, chi sfrutterà di nuovo questa tragedia per costruirci sopra un castello di affari.
Anche i morti rendono in un’Italia che ha perso la coscienza sociale e ha fatto di ogni tragedia, nazionale o internazionale, un pretesto per riempirsi la pancia.
Non mi convince più il volontariato buonista o di chi corre portando la propria bandiera!
NOTABEBE
Certo che ci vuole l’informazione, ma, quando si tratta di eventi drammatici, l’informazione deve essere fatta da giornalisti competenti e seri, e non da cronisti deficientelli e tanto meno da giornalisti strabici.

11 Commenti

  1. Giulietta Bernardi ha detto:

    So di non essere una economista e rispetto moltissimo chi ne sa più di me. Questo governo mi piace, è l’unico che ha fatto qualcosa di buono dopo tanti anni e sinceramente non vedo dove stia lo scandalo in quello che è stato detto da Bruno Vespa e dal ministro Delrio. E’ necessario e urgente ricostruire e ricostruire vuol dire impegnare risorse, far lavorare le persone. Non si ferma un terremoto con le polemiche, bisogna rimboccarsi le maniche ed investire soldi per tirare su tutti i muri caduti. Questo significa lavoro. E fare tutto il possibile perché, in queste ricostruzioni, non entrino le solite mafie, ma credo, che lo si voglia o no, impiegare risorse e aumentare il lavoro significchi “economia”, per un paese, anche se colpito da un terremoto così devastante. Se non si impiegassero risorse e non si cercasse di rimettere in piedi un paese ridotto in macerie, perché qualcuno del governo ha sostenuto che ciò aumenterebbe l’economia, non so che altro si potrebbe fare. Lasciarlo così per timore che il Ministro Delrio abbia ragione?

  2. zorro ha detto:

    Purtroppo l’italia e’ sismica per tutta la dorsale apenninica in questi paesi le case sono costruite x maggioranza con i sassi perche all’ epoca la gente che vi abitava era povera sassi e poco cemento dopo anni di sacrifici si metteva un tetto sopra la testa fu cosi anche x mio nonno sulle prealpi varesine.Mettere in sicurezza demolire e ricostruire impossibile.Si potrebbe recuperare denari dalle missioni miltari italiane estere sospendendole e creare all’ interno di ogni comune a rischio un gruppo di abitanti che in caso di emergenza attuino i primi interventi con una ruspa e un camion utilizzando anche i giovani in alternativa al servizio di leva cosi facendo nel tempo si avrebbero maggiori probabilita di recuperare persone sotto le macerie.
    L’informazione ci vuole ma il buon senso deve guidare i direttori dei tg non si puo regolamentare tutto x legge

  3. Giampaolo ha detto:

    Una volta tanto sono d’accordo

  4. Giuseppe ha detto:

    Aggiungerei l’immancabile insetto velenoso della tivù, il Bruno Vespa nazionale. Il quale, naturalmente, come d’abitudine, va in onda col suo “speciale porta a porta” di giornata che, da tuttologo incompetente qual è, semina dubbi, perplessità, accuse, menando fendenti alla «’ndo cojo, cojo», coerente al ruolo di sciacallo dell’informazione che gli calza a pennello. Poco importa che si violino la dignità e la sfera intima delle persone, che si speculi su una tragedia immane, che si approfitti dell’emotività dei teleutenti: la cosa più importante è lo show, perché per gli avvoltoi della cronaca se una disgrazia non è spettacolare, non è una disgrazia da raccontare! Hai detto bene don Giorgio, basta polemiche! Sarebbero sufficienti poche nozioni di geografia e geologia per sapere che il territorio del nostro paese oltre ad essere a forte rischio idrogeologico è esposto a frequenti fenomeni tellurici, specialmente nella fascia alpina e appenninica, formatesi in epoca relativamente più recente rispetto al resto del continente. I massicci montuosi, in parte di origine vulcanica, hanno seppellito vaste pianure, creando delle spaccature (faglie) che consentono ai continui movimenti sotterranei di emergere in superficie, provocando danni ingenti. Insomma, si sa, o si dovrebbe sapere che, di tanto in tanto, c’è la possibilità che si verifichino smottamenti, frane e terremoti. Se si ponesse mano finalmente alla messa in sicurezza delle zone più esposte, come da tempo fanno in Giappone, non saremmo costretti a ritrovarci a piangere ad ogni piè sospinto i nostri morti. I fenomeni geologici ci sarebbero ugualmente, è inevitabile, ma le conseguenze non sarebbero così disastrose.
    Riguardo all’invadenza, spesso ipocrita, dei professionisti dell’informazione, vorrei citare il preambolo del romanzo “La straniera” della scrittrice Diana Gabaldon (il primo della saga di Outlander) : « Di gente che sparisce, ce n’è in continuazione. Chiedete alla polizia. Ancora meglio, chiedete a un giornalista. Per i giornalisti le sparizioni sono il pane quotidiano. Ragazze che scappano di casa. Bambini che si allontanano dai genitori e scompaiono. Casalinghe che si scrollano di dosso le loro catene e, con i soldi della spesa, prendono un taxi per la stazione. Finanzieri internazionali che cambiano nome e svaniscono nel nulla…». Non ci ricorda qualcosa?

  5. GIANNI ha detto:

    Purtroppo si è consolidata la tendenza a sostituire, in molti casi, l’informazione con il sensazionalismo a tutti i costi.
    E, del resto, questa tendenza a seguire più il mercato, che certe esigenze reali, la si vede, ad esempio, proprio anche a livello legislativo.
    Mi spiego.
    Proprio a proposito di normative di prevenzione contro i disastri di vario genere, è abbastanza evidente che, più che fare prevenzione, si è voluta creare una domanda di mercato, per far girare un po’ di più l’economia.
    Ecco qualche esempio: di normative prevenzione contro disastri di tipo tellurico praticamente possiamo dire che il nostro paese è assente.
    Anche perchè richiederebbe studi tali, che certo non basterebbe fare qualche corso ad hoc, per essere poi abilitati a divenire professionisti della materia.
    Invece, di seguito, faccio esempi di tutta una serie di normative, che in teoria servirebbero alla prevenzione di qualcosa, ed in pratica, invece, servono solo a far guadagnare qualcuno.
    Parliamo di cpi, certificato prevenzione incendi.
    Per realizzarlo ci si affida a professionisti, che devono essere iscritti agli albi, e per essere iscritti agli albi bisogna fare corsi a pagamento.
    Poi questi professionisti devono fare relazioni, che vanno pagate dai proprietari degli immobili soggetti al cpi.
    Certo, tutto questo fa girare l’economia, un po’ di soldi, ma il controllo è reale?
    NO.
    Ad esempio in un’autorimessa ci sarebbe l’obbligo di verificare se contiene o meno materiali infiammabili, vietati.
    Peccato che ogni controllo venga effettuato ad anni di distanza, e ovviamente il controllore (il professionista incaricato) non può sapere se sino al giorno prima e, sopratutto, se dal giorno dopo, non viene immesso materiale infiammabile.
    Quindi, a cosa serve?
    A niente, tanto che solitamente i controlli nel garage non vengono neppure realmente effettuati.
    Il professionista, solitamente, si limita ad acquisire una planimetria della struttura, domanda all’amministratore dell’autorimessa se sono state osservate talune misure, tipo cartellonistica che avvisa dei pericoli, obbligo di avere uscite direttamente su strada o cortile, obbligo di rispetto di aperture nei singoli box, per far uscire eventuali gas, e stop…tutto si limita a questo…..al limite dirà all’amministratore di far presente ai condomini che non possono tenere nei box materiali infiammabili….
    Altra normativa, che proprio per come è formulata , è ancora più assurda (vista nell’ottica dell’interesse che dovrebbe perseguire, ma tutt’altro che tale, se consideriamo l’obiettivo reale) è costituita dalla normativa sul cosiddetto risparmio energetico.
    Probabilmente a molti sarà capitato di dover installare sui termosifoni quelle ormai famose termovalvole di cui si parla…e sin qui….
    Peccato che molti impianti termici, per obsolescenza, non consentano questo, come ad esempio quelli a forma di serpentine sotto il pavimento, che venivano costruiti una volta, ad esempio negli anni sessanta.
    Ebbene, ovviamente una normativa sensata avrebbe dovuto prevedere che l’installazione delle termovalvole non era obbligatoria in impianti obsoleti, invee no..quindi cosa si deve fare?
    Rivolgersi a professionisti (che per divenire tali, ancora una volta, devono essere iscritti ad appositi albi, da cui soldi che questi ultimi sborsano a vari enti per ottenere la qualifica..),
    far effettuare una diagnosi tramite cosiddetta termocamera, per cui il professionista arriva a casa vostra, fa tutto un sopralluogo con la termocamera, e si fa pagare..alla fine scrive una relazione che nella quasi totalità dei casi conclude che le valvole non si possono installare per impossibilità tecnica..peccato che queste cose i tecnici, che scrivono le norme su questa materia, ben lo sappiano, ma invece di fare che scrivere l’esenzione per impianti obsoleti, si preferisce far mettere in atto tutta questa messa in scena, perchè intanto i soldi girano, e si mette un po’ in moto un settore economico..corsi per professionisti e relative qualifiche..incarichi a profesionisti che si sa già come vanno a finire…enti interessati, che devono ricevere le relazioni dei professionisti, e quindi relativi stipendi ai funzionari ecc.ecc.
    Come si nota, purtroppo sotto l’apparenza di interessi nobili come risparmio energetico, prevenzione di calamità, ecc. ancora una volta gira, è proprio il caso di dirlo, il vil denaro…
    Certo, l’informazione, i mass media hanno ben compreso, anche loro, l’antifona, come si suol dire, e si adeguano..
    non dico tutti..ma buona parte.

  6. fausto ha detto:

    E inutile strapparsi le vesti: sono gli effetti devastanti dell’economia di mercato. Tutto è diventato mercato, anche e soprattutto l’informazione . Basta vedere cosa sono diventate le TV e i giornali : una accozzaglia di notizie clamorose intramezzate da pubblicità ripetitive e demenziali e nessuno osa porre un freno a questo scempio della verità e delle menti. E basta prendersela col popolo bue che è la vittima e non la causa di questo sistema in mano a pochi potenti senza scrupoli.
    Se si vede uno che offre da bere ad un povero alcolista che cerca di disintossicarsi con chi ce la prendiamo ? Prima darei una legnata a quello che lo induce a bere e poi prenderei per mano la vittima e lo aiuterei a salvarsi. C’è una Italia che va a pezzi da ricostruire (terremoti , alluvioni etc) e non c’è lavoro?!?! Possibile che il lavoro sia solo quello dell’alta moda, dello speculatore in borsa, del cantante di successo : vogliamo ridare dignità al lavoro vero, quello che poi devono fare gratuitamente i volontari in occasione di catastrofi come questa?
    Straparlo e non faccio niente? Rispondo: non so se faccio abbastanza nella mia vita non sta né a me né ad altri giudicare, ma finchè potrò, dirò la mia anche se saranno parole al vento.

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