Ma che cazzo ci vai a fare in Africa?

papa africa

di don Giorgio De Capitani
Sembra che questo Papa, oltre ad una buona dose di superficialità con cui sta guidando la Chiesa cattolica, con quel buonismo tipico di chi crede di conquistare il mondo spargendo sorrisi, facendo battute ad effetto che – difficile da credere! – riescono perfino a catturare la mente di intellettualoidi di sinistra, finora ad ieri mangiapreti e atei incalliti, e buttando fumo negli occhi di una massa incalcolabile di gente comune, non si sia reso conto del momento difficile che sta attraverso la società attuale, che già definire “società” è puro eufemismo ipocrita.
Fatto sta che questo massiccio grumo di individui che vorrebbero dirsi civili avrebbe bisogno di ben altro che di apparenze politiche o di catturarli con legami religiosi. Se c’è una cosa, di cui ha veramente bisogno l’uomo moderno, è quell’Essenzialità d’essere, che nessuna politica e nessuna religione riusciranno mai a dare. Politica e religione restano, in ogni caso, in superficie, e qui, fuori dall’Essenzialità d’essere, costruiscono castelli di sabbia o quel buonismo da quattro soldi con cui si vorrebbe pianificare una esistenza che è già di per se stessa inestricabile.
Che cosa spera papa Francesco, andando sempre in giro per il mondo? Spera forse di seminare pace o fratellanza o quell’amore universale che è rimasto solo negli slogan o nelle canzonette da chiesa?
Ma non ti sei ancora accorto, caro Papa, che, ovunque tu vada, poi non rimane che polvere sollevata da una terra maledetta o cenere dispersa dal primo venticello o solo qualche selfie da incorniciare come ricordo? Masse di gente accorrono a vederti, a toccare il lembo del tuo vestito, ma poi non avviene il miracolo: quella gente rimane massa di individui sempre alle prese con i soliti problemi esistenziali. Torni a casa, e tutto come prima; anzi, peggio di prima. Qualche giorno dopo, scoppia una guerra, o succede un attentato.
Sembrava che l’attuale Pontificato avesse dato un nuovo cammino alla storia umana, e invece il mondo è paurosamente peggiorato, ogni giorno frantumato da un odio diabolico, che si pensava che duemila anni di cristianesimo lo avesse, per lo meno, estromesso dalla cerchia “religiosa”. Ma già dire “diabolico” dice tutto: il Maligno agisce unicamente per contrapporsi al vero Dio, e perciò il suo compito è quello di seminare odio tra i credenti, accarezzando però quell’immagine (o idolo) che ogni religione, anche quella cattolica, si è costruita in casa propria.
Sembra che, con papa Francesco, la Chiesa sia riuscita ad affascinare anche il mondo pagano e che non ci sia giornale che non riprende almeno una sua parola, eppure non passa giorno che gli stessi giornali non portino notizie allarmanti di un mondo in guerra totale. Papa Francesco dice: “La Chiesa c’è!”, e come risposta il Maligno dice: “Anch’io ci sono!”.
E il male si camuffa sotto le stesse bandiere della pace, nel cuore dell’impero del bene, tra le quattro mura di un Vaticano, mai stanco di scandalizzare gli ingenui.
Mi convinto sempre di più che questo Papa sia rimasto vittima del consenso e che il consenso lo stia portando lontano dal cristianesimo radicale. Non ha più le idee lucide.
Il mondo moderno, torno a quanto dicevo all’inizio, ha un grosso problema da risolvere, ed è la sua strutturale infelicità, che, proprio in quanto strutturale, copre quell’intimo essere, da dove urge partire per risolvere il grosso problema anche esistenziale. Ma il problema esistenziale non lo si risolve restando all’esterno, in superficie. Ma chi oggi, sia nel campo politico che in quello religioso, parla di Mistica? E così si pensa, anche da parte della Chiesa, di tamponare il vuoto esistenziale con riti e paramenti solenni, con documenti che ben pochi leggono, tentando di trascinare masse di disperati ai luoghi di purificazione rituale. Ma qual è il vero peccato di cui chiedere perdono? Perdono alla propria coscienza e alla coscienza dell’Umanità? È quello di coprire il vuoto mediante surrogati, con invenzioni di una Chiesa che, quando ripropone qualcosa magari di valido del passato (ad esempio, il Giubileo), lo trasforma in un businnes catturando le povere anime con condoni d’ogni tipo (vedi indulgenze).
Che cosa, dunque, manca all’essere umano per essere felice? Forse poco, forse tanto. Si tratta di iniziare, di tracciare una nuova strada, in discesa, non in salita: scendere nel profondo dell’essere, ed avere il coraggio di rifiutare ogni consolazione, anche quelle di una Chiesa che promette un aldilà, lasciando in superficie una massa di infelici.      

 

9 Commenti

  1. antonio ha detto:

    DON GIORGIO HA PROPRIO RAGIONE, MA CHE VA A FARE IL PAPA IN AFRICA?? DICE COSE CHE QUALUNQUE PERSONA DIREBBE.

  2. marcello sinopoli ha detto:

    Mi sembra molto più superficiale questa lettera ! nessuno, neanche il Papà può dare risposte circa il mistero di questa esistenza, proprio perchè fa parte di un piano di imperfezione: come molti altri uomini del passato (Gandhi) un nome che li riassume tutti, il Papa da il suo contributo utilizzando argomenti semplici del vivere quotidiano e che proprio per questa caratteristica comprensibili a tutti,facendo leva su valori fondamentali ,solo apparentemente semplici. Dico ciò proprio perchè poi ci si rituffa nelle miserie e nelle contrapposizioni, Tra i mali peggiori , la supponenza e il giudizio, sono i peggiori,nè predecessori intellettuali hanno mancato di mostrare le loro miserie!

  3. Giuseppe ha detto:

    L’uomo avrà pure bisogno di credere in qualcosa di misterioso e trascendentale che sia e rimanga comunque invisibile e inspiegabile, ma dato che vive su questa terra e ciò che i suoi sensi vedono, odono, assaporano, toccano e annusano fa sempre parte dello stesso mondo, ha anche il desiderio di incontrare chi fisicamente rappresenta l’autorità in materia di religione e di ascoltare quello che ha da dire. Se non sbaglio anche il Dalai Lama viaggia e cerca di portare il suo messaggio di pace nel mondo, a prescindere dal credo che professa la gente dei paesi in cui si reca. Forse sbaglierò, ma ho l’impressione che, in questo nostro piccolo pianeta, pieno di contraddizioni, ogni cosa diventa politica, anche la visita di un papa in un continente tanto travagliato.

  4. GIUSEPPE ha detto:

    Egregio Don Giorgio, perchè sembra sempre arrabbiato con tutto il mondo? Questo Papa, speriamo che la salute lo mantenga, si sforza con fatica ad andare dalla gente, che lo ama perchè lo capisce. Dobbiamo sostenerlo, anche con la preghiera, in questo suo sforzo. Poniamoci inoltre la domanda: io cosa faccio per gli altri? Il Papa ci ha suggerito un cosa semplice richiamando il Vangelo: fare le opere di misericordia corporali e spirituali. Con l’augurio di serenità.

  5. zorro ha detto:

    Che cosa, dunque, manca all’essere umano per essere felice? Forse poco, forse tanto. Si tratta di iniziare, di tracciare una nuova strada, in discesa, non in salita: scendere nel profondo dell’essere, ed avere il coraggio di rifiutare ogni consolazione, anche quelle di una Chiesa che promette un aldilà, lasciando in superficie una massa di infelici.

    MA E’ EVIDENTE CHE SU QUESTA TERRA NON SI VIVE PER ESSERE FELICI.DI FATTO CI SICHIEDE QUALE’E’ IL NOSTRO SCOPO DOMANDA A CUI OGGI NESSUNO E’ IN GRADO DI DARE RISPOSTA UNIVERSALE CI SONO SOLO PROPOSTE DI SPERANZA,MA OSSERVANDO IL COSMO ESISTENTE CI SI PERDE NEL VUOTO E LA SPERANZA SVANISCE.BEATI QUELLI CHE NON HANNO DUBBI E VIVONO DI CERTEZZE

  6. GIANNI ha detto:

    Il significato storico di questo pontificato è stato ribadito più volte.
    Ora, in un contesto molto diverso da quello in cui è stato eletto il papa, si pone una prospettiva di questo viaggio, che pare quanto meno inopportuno.
    Intanto, perchè il pontefice corre un rischio decisamente superiore al normale e mette a rischio anche l’incolumità di chi gli sta attorno, ma non solo.
    Evidentemente, in questo momento, è un simbolo che a molti non piace, che rischia di scaldare ancora più gli animi.
    E quando si dice, invece, che sarebbe meglio abbassare i toni..
    Peraltro il clima è già abbastanza incandescente di suo, senza necessità di riscaldarlo ulteriormente, anche a prescindere dal terrorismo.
    Ieri, dopo l’abbattimento di un aereo militare russo da parte della Turchia, è stata indetta una riunione della Nato, per violazione del terrirorio turco, e ben sappiamo cosa questo significhi.
    In base al trattato Nato, una violazione dei confini di uno degli stati membri, significa violazione anche per gli altri….
    Qualcuno dirà che il papa va per portare parole di pace …d’accordo, ma poi bisogna vedere cosa questo comporti per chi lo vede come nuovo crociato.
    Decisamente preferibile un’attività di tipo “mistico”; lo dico doverosamente tra virgolette, come quella relativa alla notizia che il bacio del papa avrebbe guarito una bambina dal cancro.
    In questo prospettiva, non è necessario essere fisicamente in un luogo per pregare per quel luogo ed i suoi abitanti, o per intercedere a favore di qualcuno, metafisicamente parlando, basta il pensiero, basta la preghiera.
    Ma è anche giunta notizia che, forse, vi sarà una rinuncia al viaggio.
    Penso che un po’ di sano realismo in più non guasterebbe, e se si rinunciasse a viaggio e giubileo sarebbe meglio.

  7. Alex ha detto:

    Caro don Giorgio, saro’ superficiale, ignorante ed ottuso ma non ho capito in concreto come dovrebbe essere il pontificato che tu auspichi.
    Le parole che scrivi sembrano solenni, vere e profonde ma non le capisco.
    Dici che la gente semplice, me escluso, le possano capire? Aiutami per favore.

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