Omelie 2020 di don Giorgio: NATALE DEL SIGNORE

25 dicembre 2020: NATALE DEL SIGNORE
Is 8,23b-9,6a; Eb 1,1-8a; Lc 2,1-14
Ogni giorno è Natale, sempre è Natale.
Natale è una nascita, ogni nascita, sempre nascita.
Natale è la Nascita e Ri-nascita, ovvero Generazione perenne del Figlio di Dio, che lo Spirito concepisce in ogni grembo d’essere, aperto al Divino.
Se in Maria tutto era carnale, tranne lo Spirito fecondante: carnale il grembo e carnale il concepito, invece nel grembo del nostro essere tutto è spirituale: il grembo, ovvero il nostro essere, e il concepito, ovvero il Logos divino.
Il Mistero del Natale non è carnale: è oltre un evento che ha riguardato la storia umana.
Dunque, il Natale, più che un evento storico, è Mistero che trascende la storia.
Il Natale o è Mistico o non è Mistero divino.
Ogni celebrazione natalizia, che si serve dei riti religiosi, è una carnalità, che non può entrare in contatto con il Mistero, il cui fascino è solo mistico.
Dire che il Natale è Mistico è dire Mistero divino che abbraccia il nostro essere in quanto essere, ovvero spirito che si inebria dello Spirito divino.
Anche se il corpo esige una celebrazione carnale del Natale, da consumare in una ritualità talora paganeggiante, rispettando tuttavia certi limiti di decenza, ecco l’ipocrisia, il Mistero natalizio si sottrae a ogni abuso dissacrante, invocando da parte nostra quel silenzio che si chiama contemplazione mistica.
Non è il momento di contestazioni in nome di una Mistica, che tra l’altro sembra scomparsa nel nulla o nell’oblìo voluto da una religione carnale.
Natale è il giorno della gioia di chi rimane affascinato dal Mistero del Figlio che si è fatto carne.
Il 25 dicembre torna ogni anno a dirci che è Natale nel suo Mistero divino.
Natale è ogni giorno, perché è “dies domini”, ovvero Luce divina.
Il nome Dio deriva da “dies”, giorno, luce.
“Dies dominis” è Luce lucentissima, splendore infinito del Bene Assoluto.
Il Natale è dunque quel Bene Sommo che emana Luce perenne in ogni essere umano.
Ogni Nascita è Luce, il Natale è Luce dell’Essere divino che si fa in noi “scintilla perenne”.
Tutto è luce, e ogni luce attira anche il nostro corpo, che si compiace di un gioco di luci.
Se in quanto Mistero sembra avvolto dalle tenebre dei sensi, che non vedono che la materialità delle cose, il Natale è Luce nel profondo del nostro essere, dove più si scende più si ci immerge nella Luce divina.
La luce non è del sole che illumina la vetta di una montagna, ma è del Mistero che quasi si nasconde nel profondo del Pozzo misterioso, dove c’è quell’acqua che rispecchia la Luce divina.
Ecco, scusate una provocazione: non vi sfido a confessare le vostre sensazioni per un Natale vissuto per costrizione all’insegna della semplicità più sobria.
Vi sfido invece a riconoscere che il Natale quest’anno è stato più emozionante, anche per la straordinarietà di un evento che, anche per costrizione, si è spogliato di ogni eccedenza, per lasciare il posto a un Natale più mistico.
Un virus ha spogliato il Natale della sua carnalità e ce lo ha restituito nella sua realtà più spirituale. Un virus ha messo in crisi un giorno, tra l’altro del tutto convenzionale, per dirci che ogni giorno è Natale, nella ordinarietà di una Nascita da vivere all’insegna di un Mistero che ci affascina nel nostro essere più profondo: un Mistero che è come un pozzo, da cui attingere l’acqua più pura, quella che rispecchia l’immagine più bella di Dio.
Che sia la volta buona che quest’anno possiamo vivere il Natale nella povertà essenziale di un Bimbo che chiede di farsi adorare nel silenzio e nell’armonia del nostro essere, che nasce e rinasce, virus o no virus, nello Spirito divino?
Prenderemo finalmente coscienza di ciò che siamo, proprio perché qualcuno ci sta togliendo ciò che abbiamo, unitamente alle apparenze di un benessere che è in realtà un mal-essere?
Siamo figli di Dio, per grazia o per natura non importa: figli divini nell’essere, e non nell’avere.
Quando capiremo che qui sta la nostra eterna Beatitudine, già reale ogni giorno, perché ogni giorno è Natale come Mistero di nascita e di rinascita del nostro essere, là dove il Divino si incontra con l’umano, divinizzandolo al di là di ogni carnalità?
Siamo essere, siamo spirito, siamo divini.
Ecco il Natale, spoglio di ogni carnalità: Mistero di Bene Assoluto, Mistero di Essenzialità, Mistero di Gratuità.
Ci è forse proibito sentirne almeno qualche brivido? Noi credenti di che cosa ci inebriamo? Come non sentire l’esigenza di gioire di quel Divino, sempre pronto a farsi Figlio dentro di noi?

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