E il signor Brambilla ordinò: “Questo matrimonio non s’ha da fare”!

trefusio
di don Giorgio De Capitani
Di nuovo è intervenuto “lui”! 
E di nuovo ha preteso di imporre il suo diktat sulla proposta di fusione dei Comuni: stavolta, in ballo c’è quella di Osnago, Cernusco Lombardone e Lomagna.
C’è un documento ufficiale firmato dai tre sindaci, e Brambilla che fa? Lo pubblica integralmente, con le foto dei tre poveri malcapitati sindaci, e poi parte in quinta con le sue sconnesse sparate anti-fusioni.
Certo, è libero di esprimere le sue “opinioni”, ma non capisco e non accetto perché un direttore debba intervenire, ogniqualvolta sente fiuto di una fusione, con il peso del suo giornale online, interferendo su decisioni prese dai sindaci.
(A proposito, già l’ho detto, il giornale non è proprio “suo”, in quanto la sua esistenza dipende dai numerosi lettori, e di conseguenza dalle pubblicità che lo sostengono. Non può dunque dire tutto ciò che vuole, a differenza del sottoscritto che non ha alcun legame con i suoi lettori, in quanto tutte le spese se le paga lui).
Non credo che tutti i sindaci siano così scriteriati da non sapere quello che fanno. E poi c’è un referendum, a cui tutti i cittadini saranno chiamati a votare per il sì o per il no.
Ma Brambilla che fa? Anticipa i tempi, come se i cittadini fossero fessacchiotti, facilmente abbindolabili da sindaci furbastri, e pretende di condizionarli (sindaci e cittadini) con i suoi contorti ragionamenti.
Non voglio entrare nel merito della eventuale fusione tra Osnago, Cernusco e Lomagna. Sbaglierei anch’io. Dico invece la mia sulla fusione tra Perego e Rovagnate perché vivo qui, e sono cittadino di Perego, ma non mi permetterei mai di dire qualcosa sulla fusione degli altri Comuni. Ogni caso è a sé. Tocca alle amministrazioni locali proporre e alle popolazioni decidere.
Eh, no! Il signor Brambilla vuole tenere tutti i sindaci legati al suo guinzaglio. Vedi vicenda ridotta a “telenovela” della gestione dell’acqua. Se uno sgarra, lui lo punisce!
Ecco l’articolo di Merateonline (ovvero di Claudio Brambilla)

 

 

3 Commenti

  1. Giovanni ha detto:

    Brambilla chi? Il leghista?

  2. klement ha detto:

    Gli inserzionisti comprano lo spazio per le loro pubblicità, che è ben diverso dal partecipare come sostenitori. Generalmente si parla giusto di loro come padroni occulti di fatto che manipolano l’espressione di un giornale col ricatto economico (ovviamente nel caso di grosse potenze economiche, ma la differenza è solo quantitativa). Ci sono leghisti che pensano alla Rai non si debba parlare romanesco perché loro pagano il canone. E ci sono quelli che minacciano di disdire l’abbonamento a un giornale che si permette di criticare Silvio.

  3. GIANNI ha detto:

    Sono riconfermate, nel documento dei 3 sindaci, le buone ragioni che spingono verso la fusione.
    Invece non capisco le ragioni di Brambilla.
    Peraltro i sindaci danno un buon esempio anche sotto forma di rinuncia ad incarichi, in un paese dove, sotto questo profilo, difficilmente qualcuno fa un passo indietro.
    Non voglio negare che magari inizialmente qualche piccolo disagio ai residenti la fusione possa arrecarlo, come quello di dover cambiare intestazione per professionisti ed aziende, ma credo sia poca cosa, rispetto ai molteplici vantaggi che la fusione porterebbe.

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