La Democrazia in realtà non esiste

L’EDITORIALE
di don Giorgio

La Democrazia in realtà non esiste

Tolto il Bifolco dal timone della politica italiana (è andato miseramente a sbattere come un povero deficientello, solo perché, facendo sempre prevalere la propria prepotenza, si è trovato in una fossa scavata con le proprie mani), ho avuto una specie di svuotamento quasi mentale nel senso di mancanza di stimolo per quel mio voler innato lottare per una autentica Democrazia.
Ma non è che ora la Democrazia sia riapparsa all’orizzonte o riemersa dal pantano istituzionale, produzione fecale di un certo Salvini.
La Democrazia non esiste, finché ci saranno partiti politici che fanno in continuazione, alternandosi al comando, il gioco del potere che, a destra o a sinistra o al centro, brutalmente impone una politica di basso livello, che è una frantumazione della Democrazia.
La Democrazia è una forma diciamo culturale che non può avvalersi della ottusità dei partiti (già la parola “partito” richiama chiusura e faziosità) che, per la loro stessa natura, tradiscono quel necessario tendere verso il Bene comune, che rimane invece vittima di un settarismo sempre più distruttivo, proprio perché distrattivo dal meglio di un ben-essere, sempre a rischio se è nelle mani di poveri idioti, che si credono onnipotenti salvatori della patria.
Sì, la Democrazia è così alta nelle sue esigenze reali da essere ancora fuori portata di una società divisa tra “eletti” e “sudditi”, tra populisti e servitori di ideologie fasulle.
La Democrazia è una parola talmente “nobile” da richiedere spiriti “nobili”, il che è ancora impossibile in una società di perfetti alienati.
Il problema oggi non è dare possibilità o diritto di votare ai sedicenni o togliere il voto agli anziani (una coglionata grillina!), ma è il voto in sé: come esercitarlo nel sentirsi in coscienza dei veri cittadini.
Non tento neppure di affrontare qui questo problema, perché mi sento così deluso da sentirmi impotente di fronte a una massa di imbecilli, che votano o non votano senza saperne il perché.
Col voto la Democrazia ha sempre perso. Non ne faccio una questione di principio, ma constato la realtà.  
Forse è un circolo vizioso: la politica dei partiti è già un fallimento in partenza e impone le sue coercitive strutture elettorali, e sull’altro fronte il cittadino (come si possono chiamare cittadini una massa di coglioni?) ne subisce le conseguenze, e non si ribella. (Come può ribellarsi se è un coglione?).
Eliminare tutti i partiti politici? Sarebbe ottima soluzione! Ma durerebbe poco: nascerebbe subito qualcosa che al momento sembrerebbe un movimento culturale, ma che poi è destinato a trasformarsi in un altro partito.
Gli italiani sono bamboccioni in tutto, figli di bamboccioni che hanno bisogno di stampelle per camminare.
La Chiesa ha dato subito cattivo esempio, accettando i Movimenti ecclesiali, veri ricoveri di anime deboli e complessate, che hanno bisogno di un leader carismatico e di una struttura protettiva per pensare ed agire
Non pensare che il discorso sulla Democrazia sia finito qui: a breve arriverà il bello!
26 ottobre 2019
EDITORIALI DI DON GIORGIO 1
EDITORIALI DI DON GIORGIO 2

3 Commenti

  1. bartolomeo palumbo ha detto:

    D’accordissimo con te LUIGI.

  2. bartolomeo palumbo ha detto:

    D’accordo su tutto,aspetto il bello!!!!!

  3. Luigi ha detto:

    Sono d’accordo, don Giorgio. Ci manca una Weltanschauung. Rabbrividisco quando sento Berlusconi dire che è più bravo di De Gasperis. Il cattolico De Gasperis ebbe il coraggio di disobbedire a Pio XII per non prendere voti dai fascisti. Berlusconi li ha sdoganati e Salvini li ha esaltati. Chi ha accolto a braccia aperte i movimenti ecclesiali come CL? Giovanni Paolo II. Il cattolicesimo attuale che si ispira a De Gasperi è in minoranza. Non si spiegherebbe l’attuale congiura dei cattolici contro papa Francesco. Per chi non crede che ci sia questa congiura e non ha il minimo dubbio dedico un celebre aforisma di Voltaire: “Il dubbio è scomodo ma solo gli imbecilli non ne hanno.”

Lascia un Commento

CAPTCHA
*