I mass media italiani: terroristi più dell’Isis!

terrore bambini
di don Giorgio De Capitani
Se i terroristi volevano creare terrore in tutto il mondo, in particolare in Europa, ci sono riusciti, anche per la collaborazione dei mass media italiani.
Quelli dell’Isis hanno preso di mira la Francia, sapendo che in Italia avrebbero trovato degli alleati: i giornalisti.
Non esagero, dunque, nell’affermare che il terrore si sta sempre più diffondendo tra la gente comune, a causa di imbecilli bastardi cronisti e telecronisti che, anche solo per trenta denari o forse meno, su tv private o di stato, o riempiendo pagine e pagine della carta stampata, ogni giorno sparano notizie allarmanti, quasi con gusto satanico di diffondere panico ovunque. Là dove non arrivano i terroristi, ci arrivano i giornalisti.
Nei giorni scorsi, e si continua ancora, il giornalismo italiano ha scritto pagine e pagine vergognose, con martellanti violenti cronache, senza misura e senza quel minimo rispetto della complessità della situazione drammatica. Altro che libertà di parola o amore per la verità! Qui ci troviamo di fronte al più grande sciacallaggio mai visto!
Come mitragliatrici posizionate su più fronti, questa specie di giornalisti prezzolati sparavano stronzate senza senso, colpendo l’opinione pubblica che, già rincoglionita, si trova ora quasi sull’orlo della depressione. Così sembra; in realtà tutto il mondo sa come siamo fatti noi italiani: ci commuoviamo con la stessa facilità con cui pisciamo o defechiamo, versiamo qualche lacrimuccia d’occasione sulle disgrazie altrui, ma sempre in vista della salvaguardia del nostro benessere. Facciamo in fretta a riprenderci, e a riprendere la via della banalità quotidiana.
Ma gli strascichi di questi giorni di terrore – giorni dell’ira di un dio fantoccio e bastardo, simbolo di una “occulta” forza malefica, che però ha un nome e cognome nel campo politico internazionale (che si ha paura a nominare, perché di casa, ed è nostro alleato) – rimarranno a lungo, soprattutto tra i più piccoli che nella loro fragilità pagheranno più degli adulti incalliti le conseguenze del terrore scatenato dai terroristi, con l’apporto del mondo mediatico italiano.
In questi giorni, ho sentito cose che mi hanno particolarmente offeso anche come italiano. Più di un bambino musulmano, che frequenta le nostre scuole, è stato umiliato dai compagni di classe italiani, solo perché è musulmano e, in quanto tale, apparterrebbe al mondo arabo dei terroristi.
I bambini non riescono ancora a filtrare i fatti e perciò sono soggetti alle influenze degli adulti. Proviamo a immaginare che cosa avranno sentito in casa dai loro genitori, incollati ad una tv criminosa. Aggiungiamo poi la bassa cultura della nostra gente, perciò facilmente manipolabile da partiti razzisti che approfittano, come sciacalli, di ghiotte occasioni per catturare qualche voto. All’analfabetismo culturale di queste zone brianzole si affianca il barbarismo della Lega che vive sul terrorismo e di terrorismo.
Certamente la scuola deve fare la sua parte per togliere i bambini da questo gioco al massacro di adulti perversi, ma, se manca l’opera educativa delle famiglie, servirà a ben poco la buona volontà degli insegnanti. Anche i preti dovrebbero fare la loro parte, e non basterà qualche sporadico richiamo durante quei pochi minuti richiesti dagli avvisi a fine Messa.
Da sempre dico che il futuro sarà dei giovani, ma dovrei dire che è dai piccoli che bisognerebbe partire per rifare il mondo. I giovani sono quelli che sono, e dal mazzo si prende qualcuno per farne un eroe. Un eroe per caso. Ma l’ipocrisia, anche qui tipicamente italiana, gioca bene le sue carte, nel saper sfruttare qualche occasione, vedi il caso della ragazza veneziana, morta per caso durante il recente attentato a Parigi, per riscattare chissà qualche senso di colpa o per controbattere il detto: “Questi giovani sono tutti rincoglioniti!”.
Ma partire dai più piccoli non è per nulla facile. Oggi sembra che nascano già con la camicia di forza, imposta da una balorda società, a sua volta pronta per essere ricoverata in qualche manicomio.
Ma io ci spero ancora. Se continuo a scrivere e a parlare, non lo faccio per il semplice gusto di contrappormi ad una demenziale unione pubblica, sapendo poi che non riuscirò mai a spuntarla.
Sì, prima o poi usciremo anche da questo momento particolarmente difficile. Ma che cosa succederà? Rimarranno solo ceneri? Ci sarà ancora qualche speranza, da cui ripartire?
La speranza non sarà certo il mondo mediatico che, con tutto il cuore, mi auguro, nel frattempo, possa sparire. La speranza non sarà neppure il mondo politico che, con tutta l’anima, mi auguro, nel frattempo, possa cambiare. La speranza non sarà nemmeno la Chiesa che, con tutta la mia fede nello Spirito rivoluzionario, mi auguro, nel frattempo, possa auto-distruggersi.
La mia speranza sta tutta nel segreto dell’Umanità o, meglio, nella imprevedibilità di energie misteriose presenti nell’Universo, a partire dal profondo del nostro essere, da millenni purtroppo, costretto a restare inerte, nella “caverna del cuore”. Anche per fortuna, perché solo così è rimasto intatto, ma dovrà pur esplodere, prima o poi.
Altro che armi letali, altro che negoziati politici, altro che riformare la Chiesa lasciandola sempre nel cerchio strutturale di una religione dis-Umana! La rivoluzione deve partire dal nostro essere. Forse la società non lo accetterà mai, ma nessuno potrà fermare il cammino dello Spirito, energia vita, presente nell’Universo.    

 

7 Commenti

  1. zorro ha detto:

    Il problema non sono le tradizioni ognuno e’ libero in uno stato laico di professare cio’ che vuole.
    L’integrazione oggi e’ un problema economico non puoi avere un tessuto sociale dove non tutti gli immigrati lavorano o sono sfruttati con paghe da miseria.
    Non puoi permetterti di avere italiani giovani a spasso con 500 euro dati dal BUFFONE Fiorentino e extracomunitari giovani in giro senza speranza.Un uomo ha energie e l’ozio e’ deleterio vuole divertirsi e valorizzarsi nella societa’ ambizioni lecite ma che devono essere supportate dall’ economia italiana che oggi ancora purtroppo non e’ in sviluppo tale da garantire crescite a due cifre necessarie per l’occupazione.
    I media e i politici furbescamente evadono questo concetto buttandola sul scellerato buonismo o razzismo.
    DOVREBBE VALERE LA REGOLA CHE IN ITALIA C’E’ POSTO PER TUTTI SE HANNO UN LAVORO ALTRIMENTI IMMIGRATI ECONOMICI NO SVEGLIA!!!
    E poi i 500 euri ai giovani bene ma obbligateli a lavorare x lo stato almeno un mese in lavori utili alla societa’ pulizia strade manutenzione verde aiuto agli anziani.Non c’e’ piu’ l’obbligo militare ma almeno un mese all’ anno possono impegnarsi.Il fiorentino solito guitto all’italiana e’ proprio vero che un paese si merita i governanti che ha triste dirlo ma e’ cosi’.Dove sono i Terracini Saragat Dossetti Almirante Berlinguer Moro etc?

  2. Alex ha detto:

    E’ effettivamente vergognoso che alcuni genitori (ne conosco anch’io un paio) in casa e alla presenza dei figli piccoli fanno osservazioni razziste su chi non è italiano o cristiano. Purtroppo la civilizzazione della nostra società sta regredendo paurosamente e ogni tanto vediamo comportamenti più “civili” in immigrati che in cittadini italiani. Detto questo tuttavia vorrei dire anche che è vergognoso che a piccoli musulmani in scuole coraniche vengano fatti discorsi analoghi nei confronti di cristiani. E questo va detto senza titubanza. Va anche detto che è vergognoso, a mio parere, che la “Festa di Natale” venga annullata e sostituita dalla “Festa d’Inverno” per non urtare la suscettibilità di chi non è cristiano come sembra sia successo a Rozzano, alla periferia di Milano. Mi sembra di ricordare che negli anni di Stalin in Unione Sovietica Babbo Natale veniva sostituito da Nonno Gelo.
    Che male c’è nel celebrare le nostre tradizioni? I musulmani sono nostri ospiti e se immigrati regolari sono i benvenuti, senza riserve, ma come ospiti devono rispettare le nostre tradizioni e non pretendere di annullarle. Viaggio moltissimo in paesi arabi e durante il Ramadan non ho MAI mangiato né bevuto alla presenza di musulmani per non metterli in imbarazzo. E’ piccola cosa ma a mio parere è indice di civilizzazione.
    Don Giorgio, lo dica senza esitare!

  3. davide ha detto:

    Grazie Don per queste parole chiare

  4. Giuseppe ha detto:

    Come ho già scritto in precedenza, grazie ai massmedia la psicosi c’è, è inutile nasconderlo. Le notizie allarmistiche dei notiziari riempiono le nostre giornate, mentre filmati di repertorio sull’Isis e il terrorismo in genere vengono trasmessi in continuazione. Poco importa se le forze dell’ordine sono impegnate a circoscrivere allarmi per lo più immotivati, perché pare che il motto sia: “meglio uno fasullo in più, che il silenzio”.

  5. lanfranco consonni ha detto:

    Mi hanno particolarmente colpito gli atti vandalici contro alcune sedi della Caritas, accusate di “favorire l’invasione degli extracomunitari”.
    Probabilmente non basta più un sorriso amaro e ironico alle battutacce di salvini e simili.
    L’inciviltà avanza ……….

  6. GIANNI ha detto:

    I giornalisti continuano a soffiare sul fuoco ed è proprio questo che vuole il terrorsimo, cioè diffondere terrore nella maggior misura possibile.
    D’accordo informare, ma poi anche rendersi conto delle conseguenze di certo giornalismo.
    Se quel bambino musulmano è stato oggetto di sfottò, o peggio, è anche per colpa di certi giornalisti, i cui scritti non sono filtrati da una massa ignorante e rincoglionita di genitori, che hanno ormai ceduto il cervello all’ammasso e che, senza alcuna capacità critica, sono solo capaci di pensare alla falsa equaione islam uguale terrorismo.
    Peraltro, consideriamo che è anche sbagliato stabilire un’altra uguaglianza, che in questi giorni va per la maggiore, cioè arabo uguale ad islamico.
    Non è così, anche un arabo può essere o non essere di religione islamica.

  7. Antonio ha detto:

    Grazie, Don Giorgio per le cose che scrive e per come le scrive! Sapessero esprimersi con questo stile i giornalisti prezzolati dei giornaloni e delle tv, votate all’imbesuimento delle folle!

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