Siamo alla fine della Civiltà?

L’EDITORIALE
di don Giorgio

Siamo alla fine della Civiltà?

Siamo veramente alla fine:
sta per chiudersi una Civiltà,
e non si sa se ne succederà un’altra.
Già dire Civiltà è qualcosa di proibitivo,
e lo è ancor più sperare di uscirne vivi:
il mostro del nulla ha partorito una infinità di viscidi topolini
che scorrazzano su ogni palco emettendo squittii
che sembrano imitare il verso dei buontemponi
che amano scherzare con osceni fantasmi.
Eppure, questi “simpatici” animaletti che squittiscono giulivi
sono il “meglio” di uno stupido gioco di società,
in balìa di un vortice di scomposti pensieri,
frantumati nel frullatore del Tempo.
Credevo che si potesse prima o poi governare
il Tempo al servizio del Pensiero,
ma devo purtroppo riconoscere
che il Tempo ha consumato il cervello dell’essere umano,
bevendosi anche l’ultima goccia di Umanità.
Altro che segnali di Sapienza!
Tutto è così straordinariamente banale e sciocco
da illudere anche le aureole delle anime più ingenue!
Mi ripugna anche solo pensare a questo stato
di totale caos mentale.
Mi prende una tale nausea da rigettare ogni rumore dissonante
di parole sbraitate al capriccioso vento.
Questi idioti non parlano la lingua umana,
ma squittiscono come topolini in trappola.
Mi ripugna, ho nausea, rigetto e mi sento impotente:
le masse sono incantate dai fantasmi che vagano nel vuoto,
e li votano sperando così di sentirsi in buona compagnia:
una catena interminabile di anelli di scheletri,
che stringono e strozzano.
E il Tempo se la ride, godendosi lo spettacolo di topolini
che per un boccone di formaggio finiscono nella trappola,
richiamando una massa di altri stupidi topolini,
lieti di contendersi qualche briciola,
prima di finire soffocati nelle braccia del Mostro-Tempo.
E tutto questo lo chiamate: Politica?
O lo chiamate: Casa di salvezza eterna?
Per fortuna, c’è qualcuno che non si fa incantare.
Ma quanti sono?
Il Tempo si lamentò:
“Potessi prendermi anche uno solo degli spiriti liberi!
Mi godrei l’orgasmo più bello!”.
Sì, quanti sono?
Il deserto è uno sterminato deserto di aridi granellini di sabbia:
questa è la democrazia di oggi?
Le città e i paesi sono trappole per i topolini più stupidi:
questa è la libertà di oggi?
La religione è una gabbia di spiriti spenti:
questa è la Chiesa di oggi?
Populisti del nulla,
o di una massa di decerebrati?
Gerarchi di un dio, mostro del Tempo,
o di una valle di ossa inaridite?
Siamo alla fine della Civiltà:
che Dio sia così beffardo da chiudere
nel modo più tragico la Vicenda umana?
Non vorrei che l’agonia dell’umanità proseguisse,
o, ancor peggio, che si aprisse l’epoca della grande Barbarie!
E non vorrei che Dio avesse creato un altro mondo,
e che noi, per sbaglio, o per chissà quale punizione
fossimo finiti nel mondo sbagliato!
27 gennaio 2018
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