Il male e… l’imbecille

L’EDITORIALE
di don Giorgio

Il male e… l’imbecille

Oggi la parola “imbecillità” si impone in tutta la sua valenza negativa, e già dire “valenza” sembra una contraddizione. C’è un valore nella negatività?
Parlo naturalmente riferendomi al campo morale, dove il male è negatività e il bene positività. Ma approfondiamo, oltre la morale.
Il male che cos’è? È ciò che manca perché il bene si realizzi in pienezza: il male di per sé non esiste come entità a sé stante, ma è un bene mancante di qualcosa che si chiama male.
Il male è negativo nel senso che è la parte che manca perché il bene sia assoluto.
Solo Dio è il Bene Assoluto.
Noi siamo un bene relativo al Bene Assoluto, un bene a cui mancherà sempre qualcosa per essere perfetto.
Il male, dunque, fa parte del nostro essere relativi, ovvero precari.
Noi non siamo il Bene, ma tendiamo al Bene. Tendiamo, perciò ci manca sempre qualcosa per essere il Bene.
L’imbecillità, allora, che cos’è? È l’incapacità di capire che siamo relativi. In altre parole, siamo un bene a cui manca sempre qualcosa per essere perfetto.
Solo l’intelletto ci fa capire che il male fa parte della nostra stessa vita precaria. Anzi l’imbecille vive di quel qualcosa che manca perché il bene sia migliore.
In altre parole, l’imbecille vive di esteriorità, di carnalità, di alienazione, di frammentarietà, di supponenze per cui valuta le cose, senza farsi illuminare dall’intelletto.
L’imbecille vive all’ombra del proprio ego, che opera al di fuori dell’intelletto, lontano dalla luce del proprio essere interiore.
L’imbecille vive dunque di una carnalità illuminata da un ego, che è la fonte di quel male, che è il massimo della mancanza, per cui il bene possa realizzarsi.
Più l’ego è in azione, più il bene viene svuotato del suo essere bene. L’ego fa sì che al bene venga tolta ogni possibilità di realizzarsi come bene.
L’imbecille è in balìa di un ego che svuota l’essere del suo essere “essere”.
L’imbecille agisce nel vuoto d’essere e fa sì che il male prenda il sopravvento sul bene, ovvero al bene venga tolta ogni possibilità di realizzarsi.
L’imbecille vive nella carnalità più appariscente, che toglie all’intelletto ogni possibilità di denudare l’ipocrisia e l’inganno.
27 marzo 2021
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