Non è la Chiesa a salvare il mondo!

L’EDITORIALE
di don Giorgio

Non è la Chiesa a salvare il mondo!

Non è la Chiesa a salvare il mondo! O, meglio: non è la Chiesa cattolica istituzionale.
La Chiesa cattolica cominci a salvarsi da se stessa.
Lungo i millenni, ha fatto più male che bene. Ma non è questo il problema: il vero problema  è la supponenza gerarchica di far credere che, senza, il mondo va a rotoli.
La realtà, invece, è che il mondo va a rotoli per colpa anche della Chiesa.
La Chiesa, fin dall’inizio, ha imboccato la strada sbagliata, ovvero della religione, imponendosi come l’unica vera religione  in grado di salvare il mondo.
Eppure, Cristo non aveva inventato una nuova religione, dopo aver distrutto radicalmente quella ebraica. 
Ma la Chiesa ha tradito, dopo pochi anni dalla morte e risurrezione di Cristo, la Buona Novella: il volere del Maestro di annunciare al mondo quella Parola di verità che, essendo infinita, in quanto divina, non poteva e non  doveva essere racchiusa entro il recinto di una religione.
Ma ciò è successo, anche se Cristo ha trovato poi il modo – già l’aveva previsto, mentre moriva sulla croce – di fare a meno di una Chiesa istituzionale, donando quello Spirito che avrebbe esteso le sue infinte ali (leggi il primo versetto della Bibbia) sulle acque fluide dell’universo.
Nessuno ha il diritto di incanalare forzatamente l’energia divina presente nel Creato.
Il Figlio di Dio non si è incarnato per fare il grande moralista o il taumaturgo compassionevole. In tal caso, avrebbe fatto una figura barbina, dopo i grandi filosofi pagani che, secoli prima, avevano già lasciato un sommo Pensiero che andava oltre l’agire umano, e al pensiero dei grandi taumaturghi del passato, del presente e del futuro, dotati di poteri incantatori e quasi macchine distributrici di grazie ad ogni richiedente disposto a tutto.
Cristo è venuto per ripetere, con tutta la potenza della sua divinità: “Uomo o donna, convertiti, ovvero entra in te stesso, perché lì, nel tuo essere più profondo, troverai il tesoro della tua beatitudine, ovvero l’energia cosmica, ovvero la realtà dello Spirito. Entra in te stesso, e potrai partecipare della energia divina. Altro che una scintilla!”.
Cristo, nello stesso tempo, ha liberato l’energia divina dalle strettoie della religione ebraica, mentre moriva sulla croce, emettendo lo Spirito santo, che come un forte vento avrebbe spazzato via ogni ostacolo al suo inafferrabile soffio vitale. L’evangelista Matteo annota: «il velo del tempio si squarciò in due, da cima a fondo (a indicare il crollo di ogni muro separante il Divino dall’umano); la terra tremò; le rocce si spezzarono, i sepolcri si aprirono e molti corpi di santi, che erano morti, risuscitarono» (27,51-52). Sono alcuni “segni” da non interpretare alla lettera, ma fortemente simbolici.
E la Chiesa che cosa farà? Troverà subito il modo per incanalare l’Energia divina, facendo dei sacramenti gli unici strumenti di salvezza, tarpando le ali allo Spirito costringerlo a volare quasi radente per paura che sfuggisse alla sua visuale, e dogmatizzando la Buona Novella per paura che qual che spirito libero troppo libero osasse troppo nella ricerca.
Il mondo, se c’è ancora, non lo deve alla chiesa cattolica, ma all’Energia divina presente nell’universo, che, in tutta la sua incontrollabile libertà e nell’ampiezza delle ali dello Spirito santo, cattura la “nobiltà” di ogni essere umano, al di là della razza, della cultura e della religione.
Ciò che salverà il mondo è l’Energia divina, diffusa in ogni angolo del Creato. Ogni spazio è aperto al contatto mistico.
Ecco perché la Chiesa istituzionale ha fatto più male che bene. Al di là di opere, anche lodevoli, nel campo assistenziale e culturale, ma che agiscono sempre in superficie, ha tentato in ogni modo di interrompere la circolarità dell’Energia divina, presente nel Creato. 
Non dimentichiamo che, bruciati sul rogo o uccisi barbaramente o semplicemente emarginati, messi in una prigione e qui lasciati crepare nella solitudine più atroce, non  sono mai stati gli operatori della carità (anzi, costoro, anche oggi, hanno sempre fatto alla Chiesa, sempre pronta, negli scandali, a esibire le proprie credenziali nel campo socio-assistenziale e scolastico), ma gli spiriti liberi che, in  quando liberi, si sentono in dovere di contestarla Chiesa istituzionale. A dare fastidio alla Chiesa, anche oggi, è il dissenso degli spiriti. Contro costoro la Chiesa lanciava i suoi anatemi, le sue condanne e condanne capitali.
Forse non ce ne rendiamo conto: il più grosso peccato, che Cristo ha stigmatizzato come  ”imperdonabile” è tentare di bloccare lo Spirito santo. Possiamo, allora, che la Chiesa, fin  dagli inizi, è in continuo “stato di peccato imperdonabile”. Se è così, come possiamo di una Chiesa che salva il mondo?
Per fortuna lo Spirito agisce anche al di fuori della Chiesa istituzionale. Anzi, fuori, agisce  in più libertà: senza freni, senza blocchi.
Il problema è anche la gente, o perché bloccata entro gli schemi religiosi, o perché continuamente distratta da imbonitori a buon mercato.
Tutto ciò rende impossibile o, per lo meno, difficoltoso ogni contatto con l’Energia divina.
Qui sta il punto: la religione non aiuta, non fa nulla per mettere in contatto l’essere umano con l’Energia divina che invade l’universo.
 27 aprile 2019
EDITORIALI DI DON GIORGIO 1
EDITORIALI DI DON GIORGIO 2

3 Commenti

  1. Giovanni ha detto:

    “Eppure, Cristo non aveva inventato una nuova religione, dopo aver distrutto radicalmente quella ebraica.”
    Ma il Dio ebraico non è il padre di nostro Gesù cristo?
    Dunque l’ottica di Gesà a mio piccolo avviso ha ampliato la vecchia Religione con una nuova ottica che i ben pensanti chiamano Filosofia.
    Ho avuto il tuo sito da un mio caro amico (ateo) lui dice ed io gli rispondo fa nulla se credi o no, conoscendoti so che Lui crede in te.
    E’ stato un piacere leggerti e continuerò
    Buona girnata

  2. giovanna ha detto:

    .riesci a dire il mio tormento e il mio pensare …parola per parola…ma qui non ascoltano….
    sono così stanca di preti monaci e quant’altro che mi trattano a pesci in faccia…
    Per Pasqua non ho assistito a una sola celebrazione non solo per la folla di pecore con cui non so trovare comunione ma soprattutto perchè quello che ascolto e vedo mi allontana da Dio ancora di più di quanto già non lo sia….
    Desolante spettacolo di un enorme lutto… un lutto della grazia e dello spirito…

  3. Luigi ha detto:

    Tutto vero. Uno degli errori che la chiesa (preferisco il c minuscolo) non deve fare è di essere “padrona” della verità. Un grande gesuita belga (sconosciuto ai più) l’aveva messa in guardia dall’intromettersi in campi che non le competono. La chiesa è nell’interiorità che si deve concentrare e può essere maestra. La scienza a lei più vicina è la psicologia. Lo ha confidato ad un ateo quel gesuita belga che si chiamava Georges Lemaitre (che tradotto in italiano significa il Maestro). Carlo Maria Martini è stato un grande in questo campo. Chiamava l’interiorità: “Il sole dentro”. Sono una persona semplice e mi rammarico di non averlo conosciuto. Don Giorgio l’hai conosciuto e coi tempi che corrono penso ne senta la mancanza.

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